Tag: dialetto montanaro
L’appello del ricercatore Rabotti: “Salviamo il dialetto”
C’era una terra dove, 70 anni fa, la lingua prevalentemente parlata era il dialetto, in alcune enclave anche sino a 20 anni più tardi....
Volano in America le filastrocche (esaurite) del dialetto montanaro di Savino
Esaurite in un batti baleno le prime 500 copie di un libro davvero curioso. Una nipotina lo porterà in Canada. I lettori: “Il dialetto non va dimenticato”. Il figlio Doriano: “Papà ristampalo”. E propone anche una utile guida per scrivere in dialetto
A mezzanotte in punto ti aspetto alla fontana
Andare alla fontana col bàšel e due secchi per rifornirsi di acqua era dura, ma era peggio se qualcuno minacciava di druvâr ‘l bàšel per … raddrizzarti le ossa!
È meglio essere un baladûr o un balugân? Verrebbe da dire:...
Certi termini col tempio cambiano significato. E non sempre in meglio.
Cêrsi, batdûr, gròla: ve le ricordate?
Al têmp dal bàtre: un misto di fatica, sudore, polvere, soddisfazione per il raccolto messo al sicuro, socializzazione.
Lê la dîš ch’ la gh’ha un bel lèt
“Il figlio di Spina - l’ha tolto mojêra: - Gli abbiam regalato – il letto e l’altêra”, cantavano i nostri nonni, quando un letto nuovo era un sogno per chi si sposava. (da Le falìstre e i fulminânt di M. Redighieri).
Arnêga e Ašìj
A gh'é 'na púsa ch'arnêga! e Al bèstij a-gli han ciapâ l'ašìj. Due espressioni della quotidianità. Più costatazione che meraviglia.
Alsìa, Arbàtla
Dire ad una persona: T'ê lìs cme l'alsìa significava considerarlo, viscido e inaffidabile.
Aghiâ e Aldàm
Aghiā, Aghièl; Stúmbel o Stúmble Aghiā e Aghièl sono termini usati nel bacino del Tresinaro. Nella valle del Tassobio e del Rio Maillo si diceva...