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Lettera / Ci scrivono Sabrina Guigli e Riccardo Stefani

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo un lettera di Sabrina Guigli e Riccardo Stefani, registi del film "Sopra le nuvole", che verrà più volta proiettato, nei prossimi giorni attorno alla festa della Liberazione, al Bismantova di Castelnovo ne' Monti.

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Salve, siamo Sabrina Guigli e Riccardo Stefani, registi del film SOPRA LE NUVOLE sull'eccidio di Cervarolo (RE) che verrà proiettato sabato 25 e domenica 26 (serata con i registi) aprile prossimi al cinema Bismantova a Castelnovo ne' Monti, alle ore 21,00. Definito dal grande regista MARIO MONICELLI: " ...straordinario... trattare certi stati d'animo, certi argomenti così con quella sobrietà è molto raro oggi... è la bellezza e la qualità del film... un film che va visto... un film che è una poesia... ".

Dopo essere stati ricevuti dal Presidente della Repubblica a Modena, il film (presentato anche in California al Tiburon International Film Festival lo scorso 20 marzo - giorno preciso dell'anniversario della strage di Cervarolo, cui il film anche si riferisce, ndr), verrà proiettato al Quirinale. Il film è autoprodotto, interamente recitato dalla gente del luogo e dai familiari e racconta gli eccidi di Monchio di Modena e Cervarolo di Reggio Emilia del marzo 1944 in uno scenario di tradizioni e usanze della vita montanara dell'epoca.Il lungometraggio vuole rievocare i tragici avvenimenti del 1944, presentandoli in una cornice di storie vere, visti con gli occhi della gente che li ha dovuti subire. Persone che vivevano una vita in montagna povera ma dignitosa: il lavoro nei campi, il matrimonio, la nascita dei figli, le feste di paese... e poi, in un attimo di follia, la fine.

Il 18 marzo del 1944 vennero barbaramente uccisi, a Monchio, Costrignano, Susano e Savoniero (Palagano, Modena), 131 civili, tra cui donne e bambini. Due giorni dopo, per mano della stessa compagnia tedesca dell'Hermann Goering, subirono la stessa sorte, a Cervarolo (Villa Minozzo, Reggio Emilia), 24 uomini, compreso il parroco.Oggi siamo testimoni di altre guerre, altre stragi, altre sofferenze in un mondo che non sembra avere imparato dal passato. La guerra è sempre uguale: non è quella dei potenti, dei capi di stato, dei generali, ma soprattutto è quella della gente comune che deve subire inerme e indifesa.

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SINOSSI

1943. Adriano, dopo essere sfuggito ai bombardamenti di Genova, nei quali ha perso la vita sua moglie, torna a vivere nel piccolo paese nell'Appennino emiliano insieme alla figlia ventenne, Elena. Lì incontra alcuni suoi familiari lasciati tempo addietro, Ines e Dante, e molti dei suoi amici. La guerra nella terra dell'uomo non è ancora arrivata con la sua crudeltà e si vivono ancora momenti spensierati felicità. La gente si sposa, si ritrova nell´aia per il ballo dei gobbi o in un prato ad assistere al canto del Maggio. Ma nel marzo 1944 la tranquilla vita della gente dei due paesi di Cervarolo (RE) e di Monchio, Savoniero, Costrignano e Susano (MO) verrà presto sconvolta dalle truppe tedesche della compagnia Goering e da quella che sta diventando una sanguinosa guerra civile in tutta Italia.

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Speriamo che la vostra radio, così attenta alla cultura e al territorio, possa dare un piccola spazio a questo evento. Ringraziamo.(Sabrina Guigli e Riccardo Stefani)

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