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Castelnovo ne’ Monti/ “Se si ferma l’edilizia si ferma tutto”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Sembra che il governo si sia accorto che la maggior colpa della crisi è da attribuire alla burocrazia. Sono anni che vado sostenendo questa cosa e che mi batto coi comuni e con le istituzioni conto la burocrazia. A Castelnovo ne' Monti per ottenere una concessione occorrono mesi, per non dire anni. Chi vuole investire è impossibilitato a farlo, occorrono anni per ottenere una variante dal comune. Solo il mio ufficio potrebbe mettere in cantiere 11 costruzioni per un valore di 5-6.000.000 di € e ciò creerebbe lavoro per le imprese.

E' gente che vuole costruirsi la casa, ampliare quella che ha già, non speculatori. Occorre inoltre che i comuni si rimettano a fare i comuni e non gli speculatori, perchè di veri e propri speculatori si tratta, o meglio strozzini.

Chi vuole costruire deve pagare oneri che vanno dai 15 ai 20.000 € per una semplice casetta; inoltre si impone di cedere al comune una parte di terreno, di pagare una tantum 2 - 3.000 €, di fare convenzioni costosissime fatte dagli avvocati del comune ma a spese del cittadino. Non è possibile sostenere certe spese in tempi di crisi, occorre diminuire le tasse comunali e permettere di costruire a chi lo richiede. Per presentare una semplice D.I.A. a Castelnovo si paga 300 € (600.000 vecchie lire), a Reggio Emilia 52 €.

Se si ferma l'edilizia si ferma tutto, specie nei nostri posti. Il governo varerà una legge per sburocratizzare, per permettere di costruire con una semplice autocertificazione del progettista, ma siccome l'edilizia è regolamentata dalle regioni, certamente I'Emilia e la Toscana non si adegueranno.

Qui da noi si deve sempre passare dai politici che, per darti ciò che è un tuo diritto, ti fanno credere di averti fatto un grosso piacere per poi naturalmente chiederti il voto. La burocrazia oltre a creare crisi crea anche delinquenza; cosa faranno tutti quelli che lavorano nell'edilizia, tanti delinqueranno per mangiare; ma questo i nostri politici non lo capiscono o fanno finta di non capire.

Il comune di Castelnovo in campo edile è completamente fermo, hanno istituito una commissione architettonica che non permette nemmeno di costruire un balcone, una scala che raggiunge il sottotetto, perchè se la scala raggiunge il sottotetto bisogna pagare.

Speriamo che con le prossime elezioni venga eletto un sindaco non burocrate, ma le speranze sono poche perchè nei nostri posti troppo è il clientelismo che porta voti.

(Giandomenico Borghi)

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LA RISPOSTA DEL VICESINDACO FABIO BEZZI

Essendo l’intervento di Borghi un attacco di tipo politico, cominciamo dalle risposte politiche: quando afferma che a Castelnovo occorrono anni per ottenere una concessione, probabilmente è vero nel suo caso. E’ dimostrabile, dati alla mano, che a fronte di una pratica che sia corretta e completa, la stragrande maggioranza dei tecnici ormai riesce ad ottenere una concessione dal nostro ufficio tecnico in 2–3 mesi: siamo a disposizione in ogni momento per mostrargli un confronto dettagliato tra i tempi delle sue pratiche e quelle di altri tecnici. Non ha poi alcun fondamento la definizione di “situazione disastrosa” per il settore edile a Castelnovo: dati forniti non da noi ma da operatori immobiliari che lavorano in montagna affermano anzi che la situazione castelnovese tiene meglio del resto della provincia, sia per quanto riguarda il valore degli immobili che per le nuove costruzioni.
Ora qualche indicazione corretta a Borghi rispetto alla tirata di numeri da lui forniti senza capo né coda: per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, questi sono stabiliti da una delibera regionale e sono uguali su tutto il territorio emiliano-romagnolo, in base alla classe dei comuni, con Castelnovo che peraltro è in una classe abbastanza bassa. La “cessione di una parte del terreno” riguarda i parcheggi di urbanizzazione, ed anche questa è una prassi comune e consolidata ovunque. Le cifre a cui fa riferimento come versate “una tantum” sono invece di pertinenza ai casi di accordi per l’inserimento nel Poc, ed in queste situazioni i privati che hanno pagato tali cifre hanno ottenuto in realtà un congruo controvalore. Per quanto riguarda le “DIA”, a Reggio il costo va dai 53 ai 524 euro, a Castelnovo si va da 62 a 300 euro. Infine il riferimento alle “convenzioni con avvocati del Comune”: si tratta di atti di accordo che vengono siglati per superare degli impedimenti così da favorire gli stessi privati. E comunque quanto viene incassato dal Comune per tali pratiche viene reinvestito in servizi e strutture per la comunità. Su una cosa concordo con Borghi: una semplificazione dell’iter burocratico, per l’edilizia ma anche per molti altri aspetti e settori del nostro Paese, è augurabile e se verrà introdotta la valuteremo positivamente. Infine, sugli auspici riguardanti le prossime elezioni, piuttosto che delineare le caratteristiche che vorrebbe per il prossimo sindaco nessuno impedisce allo stesso Borghi di candidarsi.

(Fabio Bezzi, vicesindaco del Comune di Castelnovo ne' Monti)

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CONTROREPLICA DEL P.A. GIANDOMENICO BORGHI AL VICESINDACO

1) Non ho detto che occorrono anni per avere una concessione, ma anni per ottenere una variante allo strumento urbanistico, per avere le concessioni il mio studio impiega meno o quanto gli altri.
2) Cessione di terreno, non è vero che riguarda i parcheggi di urbanizzazione o meglio riguarda anche quelli, ma in diversi casi per ottenere l’area edificabile abbiamo dovuto cedere aree di mq. 20.000, di mq. 5.000 ecc.. in zone dove di certo non si possono fare parcheggi e qui ci sono i rogiti fatti da notai.
3) Certo che quello che viene incassato dal comune viene reinvestito nessuno ha detto il contrario, io ho voluto dire che in tempi di crisi bisognerebbe ridurre gli oneri e spese varie come ha anche detto il ministro Tremonti perchè per mangiare la gente deve lavorare.
4) Che dimostra che la situazione del settore edile è disastrosa basta vedere quanto invenduto c’è a Castelnovo e quanti cantieri ci sono, due cantieri, uno del dott. Azzolini e uno dell’impresa Campi. I fatti sono fatti gli attacchi personali non portano a nulla, io non mi sono mai permesso di farli.
5) Quanto alla politica il vice sindaco sa bene che non sono interessato a nessuna carica e non me ne sono mai interessato. Io non faccio polemica per farla, ma per potere creare lavoro e non certo per il sottoscritto che ne ha anche troppo, ma per tutti quelli che non lo hanno.

(Giandomenico Borghi)

14 COMMENTS

  1. Castelnovo, mattoni & soldi
    Forse Borghi fa finta di non sapere che – dati Istat alla mano – Castelnovo ne’ Monti è secondo solo a Reggio città quanto a costruzioni vuote. Invece che costruire nuove case si potrebbe pensare ad acquistare quelle che ci sono, quindi. Chi specula non lo so, ma che di nuove costruzioni proprio non ce ne sia alcun bisogno (se non appunto per “far lavorare le ditte del settore”, ma questo è un altro discorso e va mediato con le necessità generali della comunità e non dei singoli che possono e vogliono investire nel mattone; ciò che è il preciso compito del comune), questo è un dato di fatto.
    E per finire mi conceda un’osservazione estetica: molte, troppe costruzioni sono proprio ciò che ha reso brutto il posto dov’è sorto e cresciuto questo paese. Anche questa purtroppo è una ricorrenza storica: a Castelnovo si bada a far soldi. Il suo intervento in questo senso è lampante.

    (Commento firmato)

  2. Qualcosa mi sfugge…
    Pure io sono un semplice cittadino, non esperto del settore. Credo che ci sia qualcosa che “TOCCA”. Se è vero che vi sono tante case vuote come mai Borghi dice di avere ferme o quasi ben 11 richieste? Fino a prova contraria, decido io quale casa comprare, quanto spendere, dove farla, come farla, ecc… Sempre che non si voglia abolire il libero mercato, che credo sia basato su tali fondamenta. E se volessi ampliare la mia di due stanze perchè ho un figlio che si sposa ma non abbiamo i soldi per comprarne una? Vorrei poi anche decidere, se permettete, da CHI farla costruire (ovviamente compatibilmente con le risorse economiche di ciascuno). Chi andrà dallo studio Borghi, chi dallo studio Croci, chi dall’Unieco, chi allo studio Marchesi, chi dal geom. Campani o Fabbiani o Sentieri, ecc. ecc. Perchè anche il COME si costruisce ha una sua rilevanza. Mia sorella ha costruito sulla terra di suo padre e io vorrei un giorno costruire sulla mia. Oppure devo prima smaltire le abitazioni già preconfezionate da quella impresa o da quella cooperativa? Neppure mi interesserebbe se la casa fosse bella e fatta bene ma in una posizione che non mi piace. Se quella impresa o cooperativa hanno case invendute non è certo colpa mia; vuol dire che le previsioni di quel costruttore erano sbagliate. Perchè debbo essere io cittadino che vuole costruire o ristrutturare la propria casa sul proprio terreno a pagare il conto degli errori altrui? Come a dire: VUOI UN’AUTO PEUGEOT? ASSURDO! ABBIAMO NEI PIAZZALI ANCORA TANTE FIAT INVENDUTE! Sempre che non si voglia parlare di PROTEZIONISMO, anche a livello locale… Cosa ne pensano gli altri costruttori castelnovesi? Perchè sempre ammutoliti? Tutti soddisfatti? Perchè qualche giornalista non va ai loro studi ad intervistarli? Sarebbe interessante sapere se e quanto le lamentele di Borghi siano condivise. Ancor più interessante verificare se per caso nei labirinti e meandri della burocrazia qualcuno avesse da indicare qualche scorciatoia.

    (Umberto Gianferrari)

  3. Quale libero mercato
    Tutto sta a vedere cosa intende per libero mercato. I piani regolatori a cosa servono? A fare del protezionismo? O non piuttosto a contemperare gli interessi – non sempre coincidenti – della comunità nel suo complesso e del singolo? Lei può benissimo @Cdesiderare#C quale casa comprare e dove e da chi. Ma forse (spero) non gliela farebbero fare sulla spianata della Pietra anche se magari sarebbe tanto bello, con una magnifica visione del crinale… Capisce cosa intendo con questo esempio pacchiano?
    Circa poi la questione delle case invendute. Non credo tanto ad errori, come dice lei, quanto piuttosto a scelte precise. La proprietà di una casa è un valore anche se la casa è vuota. Un po’ come un bel conto in banca. Non a caso si parla del mattone come bene-rifugio. Anche al di là della contingenza di crisi in cui ci troviamo. E questo secondo me è un atteggiamento che, se eccessivo, come forse accade a Castelnovo e come l’intervento di Borghi può far ravvisare, può prestare il fianco a qualche critica. O no?
    In sostanza, non tutto quel che a lei (dico lei ma si parla di ciascuno di noi) piace può trovare @Cipso facto#C accoglimento. Le leggi altrimenti non servirebbero a nulla. Questa sua concezione di libero mercato non mi pare molto centrata. O meglio, lo è sul singolo individuo e non certo sulla sua funzione anche sociale. La quale tante volte si “accontenta” dei “cocci” di tale modo di intendere le cose.

    (Commento firmato)

  4. Borghi candidato sindaco? Grazie, ma ci avevamo già pensato!
    Qualcuno ci aveva già pensato (NON SOLO IO), tanto da iniziare a raccogliere firme per convincerlo. Lui non si è detto interessato, per il solito motivo: “TENGO FAMIGLIA… “. Invece di contestare Bezzi [molti sarebbero gli spunti, es. IL COSTO DI UNA D.I.A. VA DAI 53 AI 524 A REGGIO (E APPLICANO 53!?) E’ MEGLIO CHE UN RANGE INFERIORE 62/300 E APPLICO 300!?)] vorrei soffermarmi su Borghi.
    Da molti ritenuto SPORCO AFFARISTA CHE PENSA SOLO AI SUOI INTERESSI, COMPLICE DELLA MAGGIORANZA e chi più ne ha più ne metta, è anche capace di prendere posizioni come questa. Ricordate la riunione da lui tenuta nella sala del Consiglio comunale sul tema dell’Ici rurale? Anche in quel caso pare avesse ragione lui! Quanti altri hanno questo coraggio? Fuori i nomi! Mentre gli avversari DA BAR (li chiamo SQUALI D’ACQUA DOLCE) se ne guardano bene dal prendere posizione pubblicamente. Già faticano, a volte, a esprimersi in privato… Conosco Borghi da una vita. Lavorai, appena geometra, con lui e il padre dr. Arduino, persona molto geniale, del quale troppo poco si è parlato. Gianni ha un carattere difficile e particolare, come tutti gli uomini di carattere hanno. Conosco bene i suoi difetti, ma anche i suoi pregi e la sua intelligenza, che ritengo superiore alla media. Mi rendo conto che sia difficile appoggiarlo pubblicamente; io lo faccio con questo commento, anche a costo di “giocarmi” una già promessa presenza in lista (non mi interessa più di tanto!). Un giorno con Borghi, scherzosamente, abbiamo fatto l’elenco di tutte quelle persone del Municipio che scapperebbero a gambe levate in caso di una sua (tutta teorica) elezione a sindaco. Gli “esuli” erano ritenuti anche da me utili sì ma ALTROVE… Anche questo mi fa ritenere Borghi il mio candidato ideale; anzi, per me, il miglior candidato POSSIBILE per chi voglia DAVVERO imprimere una svolta! Anzi, una parabolica! Per chi invece preferisce le semi-curve…

    (Umberto Gianferrari)

  5. Mercato LIBERO non SELVAGGIO!
    Mi piace questo tipo di SCAMBIO DI VEDUTE col commento (NON) firmato, perchè è DECISO senza diventare per questo OFFENSIVO. Non mi si mettano in bocca parole che NON ho detto. Ho parlato di LIBERO mercato, NON di mercato SELVAGGIO. A proposito della Pietra però, si è parlato in questi mesi sui giornali di alcune costruzioni che si ergono alle sue pendici… Neppure ho messo in discussione la valenza delle leggi! Mi si ribatta pure su quanto ho detto (non mancano gli spunti!), ma NON su ciò che NON ho detto. Grazie.

    (Umberto Gianferrari)


  6. Quante parole al vento, quanta disinformazione, quanta superficialità… Chi passa le giornate a costruire polemiche, sempre le stesse, strumentali ad un disegno di pseudo-politica da bar farebbe meglio ad assumere informazioni alla fonte, a studiare le leggi, le norme ed i regolamenti; e solo allora ad esprimere opinioni serie e circostanziate. Il territorio è una risorsa esauribile ed appartiene a tutti, non solo a chi ha i soldi per costruirsi la casa. Lo sviluppo ordinato e sostenibile, non dico la bellezza, ma la decenza architettonica delle costruzioni, è patrimonio di tutti indistintamente. Cercare di cambiare la mentalità delle lobby dei costruttori e soprattutto dei progettisti – o meglio di alcuni progettisti – per i quali costruire una casa, una stalla o un capannone equivale semplicemente a mettere un mattone sopra l’altro, senza ricerca e senza contestualizzazione, è un compito arduo, ma compete all’Amministrazione comunale, la quale, ricordiamolo, deve tutelare gli interessi della collettività e non di una categoria professionale od imprenditoriale.

    (Commento firmato)


  7. Io nella mia poca esperienza personale, lavorando come geometra nell’ufficio tecnico di un comune montano della Provincia di Reggio Emilia, posso affermare che più che le amministrazioni comunali, a parte un qualche caso isolato, infatti quando ho sentito quanto costa una D.I.A. a Castelnovo ne’ Monti mi sono veramente spaventato (nel nostro comune sono 51.65 €). Il problema è che per presentare un progetto oltre gli oneri di urbanizzazione ciò che grava maggiormente sono le pratiche burocratiche e i quintali di carta e documenti diventati improponibili. Infatti se pensiamo che allegati ad un semplice permesso di costruire talvolta anche ad alcune D.I.A. servono perizie geologiche costosissime, depositi pratiche sismiche legge 10 e succ. mod., certificazioni energetiche, DURC imprese e presentazioni di quintali di elaborati grafici che come se non bastasse nel più dei casi come per gli interventi produttivi ci abbiamo messo anche lo S.U.A.P., ente di di cui non voglio parlare altrimenti rischio una querela… Spese tecniche, spese catastali allucinanti e tutta una serie di documentazioni costosissime e sostituibili con semplici dichiarazioni di tecnici abilitati dove si prendono la responsabilità dell’intervento in oggetto. Tutto questo dettato dalle nostre care leggi regionali più che dalle amministrazioni pubbliche che avrebbero solo vantaggio nello snellimento delle pratiche sia per il numero di personale sottodimensionato che non ha nemmeno più il tempo di avere un controllo attento e preciso del territorio, ecc. ecc. Questo è semplicemente il mio pensiero e un parere del tutto personale, forse sbagliato… Una delle tante motivazioni, non certo l’unica, perchè la crisi nell’edilizia tende ogni giorno a diventare sempre più un caso drammatico. Non è il primo caso che cittadini intenzionati a presentare un permesso per potersi finalmente costruire una propria abitazione dopo tutte le spese che vengono a sapere di affrontare (oneri a parte) rinuncino all’impresa… Questo è un aspetto da non sottovalutare. Mi va bene la sicurezza intesa come prevenzione sismica, ma ci sono livelli e livelli di sismica. Non abitiamo in Irpinia, mi va bene l’aspetto risparmio energetico, ma a tutto c’è un limite. Pochi anni fa eravamo ad un estremo probabilmente sbagliato; ora lo siamo nell’altro senso… Sono aspetti da tenere in seria considerazione e da non sottovalutare se vogliamo saltare fuori dalla più grande crisi del dopoguerra. Saluti a tutti.

    (Ivano Meglioli)

  8. Oppositori di domani e di ieri
    Invece di cercare di tradurre tesi astratte, suonate e cantate di cantautori anonimi e aria fritta, vorrei sottoporre ai lettori una riflessione poichè credo che un commento dovrebbe servire più a chi lo legge che a chi lo scrive. Mi chiedevo come mai delle tante cose di cui i cittadini di OGNI comune si lamentano (buche nelle strade, cartelli sbagliati, compensi, consulenze, crisi edilizie, autovelox, ecc… ) quasi mai, qui da noi, sentiamo le parole degli oppositori “istituzionali”, di domani e di ieri. Quello dell’edilizia dimostra anche qui su @CRedacon#C di essere un tema “CALDO” che ben si presta; cosa ne pensano i consiglieri comunali di opposizione? Cosa ne pensano le varie Impresa Montagna e i vari candidati sindaci alle prossime amministrative? Chi siede oggi sui banchi dell’opposizione non ha nulla da dire? Il NON opporsi vuol dire che va tutto bene? Se tutto va bene tanto vale confermare questa giunta e mandare a casa invece gli oppositori che non servono quando le cose vanno bene! Trovo davvero strano che su tanti temi debbano essere spesso, troppo spesso, i cittadini ad intervenire, nella bizzarra veste di “oppositori supplenti”. Anche in vista delle prossime elezioni credo sia non solo giusto ma anche doveroso spiegare ai castelnovesi come ci si intenderà muovere in futuro sui temi SPECIFICI che vengono alla ribalta quotidianamente. Oppure qualcuno pensa ancora di riuscire a raccattare voti inserendo libercoli con programmi fotocopia nella buca delle lettere? Questo silenzio non mi piace; preferisco piuttosto le parole di chi, pur titolare dell’edilizia, auspica una semplificazione burocratica della medesima. L’eventuale ATTACCO POLITICO di cui parla il vicesindaco nella prima riga (tutte le critiche sono o attacchi politici o propaganda, ecc.) deve partire dal POLITICO, NON dal semplice cittadino! Perchè se c’è questo scambio di ruoli per me è il segnale che qualcosa non va.

    (Umberto Gianferrari)

  9. Dico non dico
    “A Castelnovo occorrono mesi, se non addirittura anni, per ottenere una concessione”.
    “Non ho detto che occorrono anni per avere una concessione”.
    E’ scritto a poche righe di distanza, e l’autore se non sbaglio è lo stesso…

    (Commento firmato)

  10. Incentivi
    Non voglio intromettermi nella situazione di Castelnovo ne’ Monti, ma occupandomi di edilizia nei comuni del crinale credo sarebbe opportuno cambiare qualcosa in merito ad oneri e costi inerenti l’edilizia. I nuovi strumenti Psc non prevedono nulla di innnovativo e nessun incentivo a “costruire bene” con materiali autoctoni e caratteristici della nostra montagna quali pietra e legno. Due parole anche sugli oneri di costruzione, in particolare il costo di costruzione: a seguito della delibera del Consiglio regionale 29 marzo 99 n. 1108, i comuni montani e montani sismici sono stati equiparati agli altri territori della regione; ciò ha comportato un aumento del costo di costruzione del 170%. Nel 2003 mi sono mosso con l’allora consigliere regionale Graziano Delrio per ripristinare la situazione precedente o almeno lasciare ai comuni la possibilità di decidere in merito. Purtroppo i sindaci della montagna reggiana e modenese si sono opposti e tutto è svanito, lasciando quindi in vigore le nuove norme ad oggi presenti. Per tradurre in numeri un caso effettivo, chi prima ad esempio pagava per una nuova costruzione come costo di costruzione lire 1.240.000 (unmilioneduecentoquaranta) ora paga 8.000 (ottomila) euro, cioè 16.000.000 (sedicimilioni) di vecchie lire. Alcuni comuni hanno applicato la riduzione massima prevista del 10% facendo scendere gli 8000 a 6500 euro. Chi si avvicina o vuole costruire o ampliare la propria abitazione o attività, appena a conoscenza delle adempienze, si spaventa:
    – progetto architettonico, perizia geologica, pratica sismica, progetto isolamento termico, progetto impianto elettrico, progetto impianto riscaldamento, progetto 494 coordinatore sicurezza in fase progettuale e coordinatore sicurezza in fase esecutiva… diritti per pareri, diritti ed oneri comunali.
    Credo sia troppo e soprattutto cosa costa pagare tutte queste figure professionali? Se si vuole incentivare l’edilizia occorre ridurre oneri e dare incentivi a chi costruisce, in primis la prima casa o a chi vuole trasferire la propria residenza o attività nel nostro territorio. Esempio esenzione Ici per un tot di anni e soprattutto riduzione oneri e ripeto non per speculazioni. E’ vero che i comuni devono garantire strade, servizi… ed altro collegato all’edilizia, ma è altrettanto vero che si spende e spande su opere non necessarie e tantomeno non prioritarie, solo per immagine e fontane, fontanine, piazze e piazzette e vedete voi che altro…

    (Leoncelli geom. Fabio)


  11. Mi auguro che le nuove realtà di opposizione che stanno emergendo in questi giorni si distinguano per qualche proposta (magari interessante) e non per essere “tutta protesta” (a volte anche su cose che alla gente non interessavano granchè, ad esempio proprio le questioni sul cantiere diretto dal sig. Borghi a Monte Forco) come finora ha fatto qualcuno, sia in Consiglio che fuori…

    (Commento firmato)

  12. Balzelli e civiltà
    La legge cosiddetta Bucalossi è del 1977. A suo tempo fu salutata come conquista di civiltà da alcuni, mentre da altri fu avversata come inutile pastoia e bieco balzello. Vedo che, da allora, le posizioni sono le medesime. La Bucalossi stabiliva che edificare non è un DIRITTO ma una CONCESSIONE e, a fronte di questa concessione, chi edificava e ne traeva un utile ne doveva sostenere anche gli oneri. Prima della Bucalossi chi edificava guadagnava e il Comune doveva provvedere a fornire i servizi (strade, parcheggi, fognature, parchi, scuole, eccetera). Soldi pubblici, naturalmente, cioè tasse (degli stupidi che le pagavano, perché in Italia pagare le tasse pare sia da stupidi). Naturalmente costruire costava meno, perché buona parte di ciò che è necessario alla vita urbana lo pagava qualcun’altro. Siamo sempre allo stesso punto: deve pagare qualcun’altro. Facciamo pure gli sgravi fiscali perché c’è la crisi. Vuol dire aumentare il debito pubblico; chi lo pagherà? I nostri figli, tanto noi non ci saremo, non sarà un problema nostro. Qualcuno, negli anni ’70, ha portato il debito pubblico italiano dal 70% del PIL (come in parecchi paesi europei, a oltre il 100% – ma non è un problema, pagherà qualcun’altro). Gli oneri di urbanizzazione sono un costo inutile per chi costruisce. Giusto! Che qualcun’altro paghi per le strade, il verde pubblico, per le scuole, i parcheggi pubblici. Qualche anno fa qualcuno ha abolito il vincolo di legge sull’utilizzo, da parte dei comuni, dei proventi degli oneri di urbanizzazione; prima dovevano essere impiegati per opere di urbanizzazione primaria e secondaria; oggi li usi per fare di tutto e di più. Nel contempo sono stati ridotti i trasferimenti ai comuni da parte dello Stato. Poi è stata abolita l’ICI (odioso balzello, naturalmente). E quindi dove dovrebbe trovare i soldi un comune per realizzare opere pubbliche? Ovvio: nell’edilizia. Una sorta di ricatto: vuoi realizzare opere pubbliche, servizi, asili, assistenza sociale, cultura? Incentiva le costruzioni. Non ce n’è bisogno? Costruisci ugualmente, aumenta la cubatura, fai cassa con gli oneri! Ecco il “motore” dell’economia. Uso razionale ed attento del territorio, tutela del territorio agricolo, rapporto tra insediamenti urbani e servizi alla residenza? Tutte menate! Siamo un Paese che eleva l’irresponsabilità a scelta di vita, a scelta politica; dopodichè, per sopravvivere con un minimo di dignità e rimanere nel gruppo dei paesi civili è costretto a produrre leggi e leggine, e regolamenti dettagliatissimi, e sanzioni terrificanti (mai applicate, ovviamente), per cercare di contenere la marea montante. Quando si è soffocati dai regolamenti è perché nessuno si dà regole.

    (Commento firmato)