"Ho letto con molto interesse della nascita dell'associazione culturale "Impresa montagna", presieduta dal mio amico Alberto Simonazzi. Credo che un'iniziativa di questo genere possa colmare un vuoto sempre più ampio in una realtà così complessa com'è la nostra montagna".
Le reazioni alla nascita di questo sodalizio, per ora culturale e prossimamente chissà, non sono mancate. Vari i commenti alla notizia pubblicata dal nostro sito. Ora è (ci pare) l'aderente Vittorio Malvolti (sue le parole sopra), felinese, che ci invia le sue impressioni al riguardo.
"Un contenitore, cioè - spiega - dove la gente si possa incontrare per parlare dei problemi e delle scelte che potrebbero incidere sul futuro delle nostre comunità, un luogo dove si dice quello che si pensa ma, soprattutto, si pensa quello che si dice in maniera pacata e libera da ideologie o interessi di parte che, troppo spesso, avvelenano le discussioni e spostano l'attenzione dai veri obiettivi che si vogliono raggiungere".
Malvolti, che si definisce un "quasi giovane" imprenditore, dice di avere "molto a cuore le problematiche del "fare impresa" in montagna e pertanto argomenti quali l'attuale crisi economica e sociale, la qualità della viabilità e la burocrazia sempre più asfissiante potrebbero essere inseriti al centro degli interessi dell'attività della neonata associazione".
E poi. "Un altro tema nel quale sono molto coinvolto anche per frequentazione personale è la pratica sportiva nelle diverse espressioni possibili. Sono fermamente convinto che sia importantissimo sostenere le molte società presenti sul nostro territorio, che, spinte esclusivamente dall'entusiasmo e dalla passione, affiancano le famiglie e la comunità nell'educazione di bambini e giovani e costituiscono un forte strumento di aggregazione per i più adulti".
Si tratta forse di un "assaggio" di programma per le prossime consultazioni amministrative locali, come qualcuno ha già sostenuto? A breve la risposta.
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Partiti, ideologie e associazioni
Quello delle “ASSOCIAZIONI” è davvero un fenomeno nuovo e interessante. Chi appoggia Cantarelli, chi Alessandri, chi Fiocchi, ecc… Io non sono sicuro che basti essere associazione per lasciare fuori dalla porta le ideologie. Se un gruppo di persone fonda un’ASSOCIAZIONE che appoggia, che so, Alessandri, non diviene solo per questo identificabile politicamente? Eppoi, che c’è di male se un gruppo di persone si raccoglie, calamitato da un magnete di valori condivisi? Perchè ciò diviene nobile se il gruppo è detto ASSOCIAZIONE ma poi deprecabile se quello stesso gruppo si definisce PARTITO (n.b.: non sono iscritto ad alcuno!)? Credo che in ogni campo la differenza la faccia NON il CONTENITORE ma il CONTENUTO! Mi dicono che stasera si incontrino “Impresa montagna” e gli esponenti montani di un partito presente in Parlamento. Credo che non si possa a priori stabilire che se sei iscritto ad un partito ti trovi su di un piano di credibilità/onorabilità inferiore rispetto all’associato. O pensiamo che il termine PARTITO sia sinonomo di CORRUZIONE? Dipende dal CHI SEI, più che dal DOVE sei, dal CON CHI sei, ecc…
(Umberto Gianferrari)