Riceviamo e pubblichiamo.
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Ho visto Porta a porta dell’altra sera, una trasmissione che ogni volta di più mi dà purtroppo il segno della... diciamo così, poca imparzialità, del conduttore. In tale puntata (ma non è certo la prima) questi ha retto infatti il programma nella consueta maniera, surclassando la presente ministra delle politiche giovanili Giorgia Meloni nel difendere la causa del governo in carica.
Ho ascoltato i suoi interventi, on. Cota, a riguardo delle intercettazioni, ma non li ho trovati per nulla convincenti. Mi è parso invece piuttosto efficace nel rendere perfettamente l'idea di quel che state combinando come governo il dott. Giuseppe Cascini (segretario dell’Associazione nazionale magistrati) quando ha fatto il semplice esempio-paragone della tac e del bisturi (se un medico sbaglia una diagnosi o un chirurgo un intervento che facciamo? buttiamo la tac e il bisturi oppure perseguiamo chi ha commesso l’errore?). Ha presente? Per quanto si possa errare (ma in percentuale piccolissima, fisiologica si direbbe, rispetto al totale) – è la sostanza, ammessa dallo stesso Cascini – non è possibile buttare a mare uno strumento di indubbia utilità come appunto le intercettazioni. Lapalissiano. Lo stesso Vespa è rimasto, lì per lì, senza sapere cosa ribattere…
Si tratta di una questione che, come la stessa pancia scafata del popolino avverte benissimo (e voi della "Padania", che amate ripetere di essere rappresentanti ruspanti della “gente del popolo”, dovreste saperlo), è un'emergenza tutt’altro che nazionale, ma riguarda invece solo qualche personaggio. A quanto pare il presidente del Consiglio è tra questi, per il quale, parole sue, eventuali pubblicazioni causerebbero il suo abbandono dell’Italia (sai che guaio… ). Lei, che non ha nulla da nascondere, s’è davvero mai posto seriamente il problema delle intercettazioni come emergenza nazionale? Perchè secondo lei trova tante persone, il sunnominato presidente del Consiglio pro tempore, disposte a reggergli il gioco? Domanda inutile e banale: l'atavica propensione dell'italiano medio a succhiare dal potente per carpirne benevolenza e/o averne qualcosa in cambio è motivo forse poco onorevole ma più che sufficiente…
Ma volevo dire a lei che i "giornalisti" come il sig. Vespa rendono un pessimo servizio allo stato dell'informazione del nostro Paese. La gente dovrebbe leggere di più, informarsi, probabilmente sfruttare meglio internet, dove si trovano anche un sacco di cose interessanti che gli organi di stampa "più gettonati" (segnatamente le reti pubbliche, per non parlare degli house organ – le testate amiche – di chi governa ora, come le tv private maggiori e certi giornali che a leggerli sono meglio delle barzellette se non ci fosse invece da piangere) non sfiorano neppure, pena il loro oscuramento. Non stupitevi troppo, voi del Carroccio & dintorni, di Michele Santoro (del quale peraltro non apprezzo troppo lo stile), perchè ci sono altri "santori", di altro segno politico, di cui nessuno ovviamente parla mai e che nessuno mette mai in discussione – perché “santori” schierati dalla "parte giusta". Come appunto (lasciando andare il "caso a sè" Emilio Fede, che comunque conduce una strategia ben precisa) l’omino che l'ha ospitata ieri sera, che dal 1996 è lì, fisso in video, inamovibile, quasi non ci fosse nessun altro conduttore bravo “almeno” quanto lui per un salutare ricambio. Sembra il paradigma di certi politici, che se ne stanno là appollaiati sulla poltrona, non appena la conquistano, vita natural durante.
Detto questo… le formulo i migliori auguri di buon lavoro. Pro populo, of course!
(Prima)
Sottoscrivo
Concordo pienamente con quanto espresso qui sopra. Gli italiani (non ricordo chi lo scrisse) sono un popolo di “servi”. Non aspettano altro che un padrone che li comandi a bacchetta. Salvo poi comportarsi da “furbi” quando possono, perché la furbizia è l’arma del servo.
Che tristezza…
(Commento firmato)