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Il Comitato Amici del castagno: “I caprioli son come le cavallette: vanno abbattuti”

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A firma di Fabrizio Zanelli il Comitato Amici del castagno invia una nota e due fotografie per dimostrare i danni provocati dai caprioli alle piantine di castagno e di quercia e chiede di aumentare gli abbattimenti.

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Ecco le foto del disastro ecologico annunciato! La prima mostra polloni di castagno distrutti dai caprioli, la seconda polloni di quercia resi bonsai e quindi impossibilitati a crescere. I caprioli non sono Bambi… ma cavallette che distruggono il nostro territorio. Tra venti anni non avremo più boschi, ma zecche e deserto. Di chi è la colpa di tutto questo? Cacciatori, animalisti, ambientalisti, politici? Giudicate voi... ma se non si troverà il modo di risolvere il problema i nostri figli cosa avranno in eredità? Il comitato Amici del castagno ha raccolto più di 1000 firme per fermare tutto ciò, sperando possano servire a qualcosa; abbiamo già presentato la nostra petizione al sindaco di Castelnovo ne' Monti, ora aspettiamo che la Provincia, nella persona dell’assessore all’ambiente e caccia, ci convochi per esporre anche a lui il nostro pensiero, perché in realtà è la Provincia che decide!!!!! I caprioli si possono catturare, sterilizzare, ma i costi di queste operazioni chi li paga?! Secondo noi il sistema migliore e più economico per risolvere il problema rimane l’abbattimento!

9 COMMENTS

  1. Finalmente!
    Pienamente d’accordo con Zanelli, è ora che qualcuno faccia qualcosa per questo problema forse un po’ troppo sottavalutato, ma naturalmente, come è uso e consuetudine, sono sempre i cittadini che devono fare qualcosa, perchè gli amministratori quando si accorgono di qualcosa è sempre troppo tardi.

    (Commento firmato)


  2. Nei contributi presi dallo Stato per fare il castagneto ci saranno anche compresi i soldi per una bella recinzione… Io invece ho un vigneto con viti giovani e molte piante da frutto e ogni mattina ci sono 3-4 caprioli che brucano l’erba. Nessuna piantina è mai stata toccata! Forse i boschi muoiono per l’incuria dei contadini e non per la fame dei caprioli; e poi non sono abbastanza le selezioni, i bracconieri, le malattie, le auto… a fare strage di caprioli?

    (Commento firmato)

    • Stavo cercando su internet qualche suggerimento su come salvaguardare il mio vigneto devastato dai caprioli. In primavera si sono bruciati tutti i germogli sotto il filo e le viti di due tre anni ripetutamente private dell’apice. Mi puoi suggerire come hai fatto tu? Io l’erba la taglio per la fienagione e quindi ne hanno a disposizione quanta ne vogliono. Grazie.

      (Giacomo Bonato)

      • Firma - giacomo bonato
  3. Sbagliato!
    Sbagliato, non esistono contributi per le recinzioni e nemmeno per i danni! E se si guarda un po’ intorno può notare che siamo invasi dai caprioli; quindi escluderei proprio si possa trattare di una strage! Per non parlare di quello che secondo lei è causa della “strage”: le malattie? Non è forse perchè ce ne sono troppi? Le auto? Provi a chiederlo a chi ha subito un danno dai caprioli? Magari nemmeno risarcito. Le selezioni? Ma quali?! L’incuria dei contadini? Ci sono anche contadini che curano il loro terreno ma i caprioli non fanno distinzione; lei forse vive in un eden, un’isola felice; o forse non vede quello che le succede intorno. In entrambi i casi si può considerare una persona fortunata.

    (Commento firmato)

  4. Eden e realtà
    Non credo proprio che i contadini curino i loro boschi e i loro campi, a giudicare dal disboscamento selvaggio, dal taglio sconsiderato degli alberi, dalla sparizione delle siepi e dei rivali che fanno da sostegno alla terra. Tant’è che alla prima pioggia dilagano frane e smottamenti. Io ho dei campi in montagna dove il contadino che li ha in affitto non è neppure capace di fare solchi per convogliare le acque e devo andare io, altrimenti mi frana tutto. Non vivo in un eden, vivo nella realtà, e osservo che non ci sono più uccelli,animali… Nel 2007 sono stati abbattuti 6273 caprioli, nel 2008 6780, quest’anno credo 6990. Ma quanti piccoli fanno in un anno? Si vede che a Reggio c’è un’aria particolarmente feconda xchè neppure in Trentino o in Austria ce ne sono da abbattere! O forse i castagneti sono solo qui. Mah?

    (Commento firmato)

  5. Se non ci fossero i contadini si morrebbe di fame
    Voglio precisare che non ho mai preso contributi per quello che faccio, lo faccio per passione. La invito a Felina sul monte Fosola a visitare il mio castagneto, visto che parla di poca cura dei boschi, delle siepi, ecc. Comunque non credo che i suoi caprioli non danneggino la vite, perchè delle mille firme che ho raccolto tante sono di persone che hanno avuto danni nel vigneto. Questa primavera quando i nuovi germogli spunteranno mi chiami che vengo a controllare. I campi di sua propietà se li coltivi lei, così saprà cosa vuol dire lavorare la terra. E si ricordi che se non ci fossero i contadini lei sarebbe morta di fame.

    (Fabrizio Zanelli)

  6. Terrasanta: animali e uomini speciali
    Dopo aver letto i precedenti commenti debbo arguire che nella zona di Terrasanta vivono caprioli di una razza speciale, che mangia germogli di vite e di tutte le altre piante, mangia anche le cortecce delle piante giovani e salta recinzioni superiori al metro di altezza. Vivono persone speciali che non hanno mai chiesto sovvenzioni per tagliare i boschi e/o altre sovvenzioni per reimpiantarli; ovviamente non avendole chieste non le hanno mai avute. Quando ero piccolo il nonno mi raccontava anche di un altro animale speciale che vive qui: l’asino che vola, basso, basso, basso, ma vola, a condizione che nessun essere umano lo guardi!!!!!!!

    (c.a.)

  7. Morire di fame
    Caro ragazzo, io facevo la contadina quando probabilmente Lei non era ancora nato. Andavo a fare la legna nei boschi sotto Berzana a mano e tagliavo l’erba con la falce nei campi sotto la Pietra portandola a casa con un carretto sempre a mano e in tutti questi anni ho potuto constatare il degrado progressivo della montagna. Comunque in primavera La invito volentieri nei miei campi e vedrà da solo che non racconto storie. A proposito di morire di fame potremo continuare la discussione davanti ad un buon salame fatto in casa e un buon bicchiere di vino. In questo potrà anche Lei apprezzare di più la vita, la propria, quella degli altri e anche quella di simpatiche e innocenti creature del bosco, che purtroppo non possono difendersi da sole. Mi dispiace che Lei non abbia preso i contributi, almeno per una volta lo Stato non avrebbe sprecato i nostri soldi. La saluto cordialmente.

    (Antonella)