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La polemica sulle riprese audio-video del Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti del 23/12/08

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Alla polemica suscitata sulle riprese audio-video nel Consiglio Comunale del 23 dicembre scorso (quando si doveva discutere della fusione ENIA/IRIDE poi rinviata) risponde l'Amministrazione comunale con un comunicato che si trascrive integralmente di seguito.

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In merito alle questioni poste da un gruppo di cittadini sulla possibilità di riprendere con videocamere proprie la seduta del consiglio comunale dello scorso 23 dicembre, l’Amministrazione comunale di Castelnovo Monti fa presente che le disposizioni in questa materia, non sono inserite direttamente nel Regolamento del consiglio comunale, ma sono invece delineate a livello nazionale nel Testo unico degli Enti locali.
Nell’articolo 38, comma 7, viene spiegato che le sedute del consiglio comunale sono pubbliche, salvo i casi previsti dal regolamento.
Quindi in linea generale, deve essere consentito al pubblico di assistere alle sedute consiliari dalla postazione riservata al pubblico: quest’ultimo aspetto è delineato anche nel Regolamento comunale.
L’articolo 39 del Testo unico spiega poi che è pertinenza del presidente del Consiglio comunale (nel caso di Castelnovo questo ruolo è rivestito dal Sindaco) la direzione dei lavori e delle attività dello stesso. Nell'ambito delle norme interne dell'ente locale, il Comune di Castelnovo ha inserito disposizioni sulla registrazione con mezzi propri (registrazioni audio ed anche telecamere interne) del dibattito e le votazioni. Queste registrazioni sono a disposizione quale supporto all'attività di verbalizzazione, dei consiglieri comunali, dei cittadini e degli organi di informazione radiotelevisiva.
Il Comune di Castelnovo pubblica regolarmente le riprese delle sedute sul proprio sito istituzionale: non è vero, come affermato dal Consigliere Luigi Bizzarri durante la seduta consiliare, che tale pubblicazione è ferma a febbraio. Mancano al momento le registrazioni degli ultimi due consigli.
Nonostante per le norme di legge la registrazione della seduta da parte dell'amministrazione non legittimi di per sé il rilascio di copia, a Castelnovo nella volontà della massima trasparenza, qualora un cittadino faccia richiesta delle registrazioni di un consiglio, c’è anche la possibilità di consegnarle entro pochi giorni su un cd-video.
L’audio delle sedute consiliare viene inoltre trasmesso in differita dalla locale emittente radiofonica Radionova.
L'ammissione alla registrazione da parte di cittadini presenti alla seduta può essere invece regolata, caso per caso, dal presidente del consiglio nell'esercizio dei poteri di direzione dei lavori.
La pubblicità della seduta non implica la facoltà di registrazione, ma la libera presenza di chi abbia interesse ad assistervi.
Ciò è chiaramente espresso nella giurisprudenza che, per esempio, con la Corte di cassazione (sez. I, n. 5128/2001) non ha rilevato illegittimità in un regolamento vietava di introdurre nella sala del consiglio apparecchi di riproduzione audiovisiva, se non previa autorizzazione, e ha rigettato anche un ricorso al Tar (Veneto, sezione II, n. 60/2002), contro il mancato rilascio di copia della registrazione di una seduta consiliare, per il fatto che la stessa, «non costituendo un documento amministrativo, ma un mero ausilio riconducibile a semplici appunti», non rientra nell'ambito di applicazione della legge n. 241/90, che invece riguarda il verbale redatto dal segretario comunale.
Sull’argomento si è pronunciato anche il garante per la protezione dei dati personali, che ha sottolineato come l'ente possa porre, con apposita norma regolamentare, limiti alle riprese e all'eventuale diffusione delle immagini relative alle riunioni del consiglio per assicurare la riservatezza dei soggetti presenti o oggetto del dibattito.
Secondo tali norme il presidente del consiglio comunale, può di volta in volta valutare se ammettere la videoregistrazione.
La registrazione effettuata dai cittadini presenti il 23 dicembre può quindi considerarsi autorizzata solo in base alle parole pronunciate dal Sindaco durante la seduta. Sempre parlando in via strettamente formale, non appare nemmeno corretto il documento presentato dal Signor Rontevroli con cui “annuncia” la registrazione della prossima seduta in cui sarà discussa la fusione tra Enìa ed Iride: più che un annuncio sarebbe infatti necessaria una richiesta di autorizzazione.
Autorizzazione che, come detto, deve essere di volta in volta valutata dall’Amministrazione, che in questo caso non avrà certo problemi a rilasciarla.
Ovviamente nel rispetto della normativa sulla privacy, in apertura di seduta al pubblico presente sarà comunicata la presenza di videocamere private, in quanto le telecamere interne dell’ente sono puntate esclusivamente sui Consiglieri e non sul pubblico, cosa che non potrà essere garantita per altre riprese. Sull’utilizzo poi di tali immagini, gli autori se ne assumeranno le responsabilità come da norme vigenti.

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Sul tema della aggregazione tra Enìa ed Iride facciamo comunque presente che abbiamo tutto l’interesse che la cittadinanza sia correttamente informata: in tal senso è stata organizzata per martedì, 13 gennaio, alle ore 20.30 nella sala consiliare del Municipio una assemblea pubblica su questo tema, a cui sarà presente l’Ingegner Roberto Paterlini, Direttore generale Reti ambiente di Enìa.

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12 COMMENTS

  1. Senza polemica
    Allora chiediamo gentilmente la copia o l’originale “cassetta” contenente la registrazione audio video del Consiglio comunale del 23 registrata dal Comune. Dato che la registrazione integrale del Consiglio non è disponibile, per motivi tecnici, dall’emittente Radionova, saremmo felici di avere il materiale, fornendo in seguito la registrazione audio completa della seduta. Ovviamente a lavoro completato la “cassetta” vi sarà restituita.
    Grazie mille.

    (Mattia Rontevroli)

  2. Ora è quasi tutto chiarito…
    Personalmente due soli punti mi sono rimasti incomprensibili: A) non si può impedire di registrare sostenendo che comunque si potrà udire quanto accaduto a Radionova (ciò, per colpa del terremoto [ ? ], non è avvento alle ore 21 del giorno 26-12-2008); Mattia ed io eravamo invano all’ascolto; B) quel commento intimidatorio che mi pareva scritto da un avvocato che fingeva di non esserlo risulta del tutto fuori luogo: il sindaco ha autorizzato la ripresa con qualunque mezzo e chi ha registrato lo ha fatto quindi legittimamente.

    (Umberto Gianferrari)

    P.S. – Che peccato che l’Amministrazione non faccia menzione in questo comunicato della frase “incriminata”; quella NON altro è al centro della questione; “LA QUESTIONE PRIMARIA” è la frase pronunciata, NON la diatriba su ripresa audio-video! In ogni caso, le scuse sarebbero state più opportune di tante citazioni giurisprudenziali. A parer mio, naturalmente.

  3. Conferme
    Nella nota dell’Amministrazione comunale mi pare venga vieppiù sottolineata l’inesistenza di una espressa norma che vieti le riprese audio-video. Non sta scritto da nessuna parte (non solo quindi nel regolamento del Consiglio) che le riprese sono vietate. Le sentenze citate si riferiscono alla legittimità di regolamenti e norme già in vigore. Non capisco perchè se un comune del Veneto vieta le riprese questa norma deve valere anche anche a Castelnovo ne’ Monti. Se questo fosse vero siccome il comune di Vicenza recentemente ha proibito di sdraiarsi sull’erba dei parchi pubblici questo divieto sarebbe legittimo anche a Castelnovo ne’ Monti anche se in materia non esiste alcuna normativa al riguardo. Comunque, visto che è preferibile una norma chiara piuttosto che concessioni rilasciate di volta in volta a discrezione di una sola persona, sia pure esso il sindaco del Comune, presenteremo in uno dei prossimi consigli una mozione nella quale proporremo un’integrazione al regolamento del medesimo nella quale di norma le riprese audio-video vengono consentite salvo eccezioni rese operative solo dal voto unanime del Consiglio stesso.
    Un’ultima cosa: non so se il 23 dicembre u.s. i filmati dei consigli erano disponibili in rete sul sito del Comune (non è che tutti i giorni vado a controllare), ma quello che so per certo (e lo possono confermare diverse persone che lo hanno rilevato al sottoscritto in varie occasioni) è che per mesi e mesi, sino sicuramente a dopo le ferie estive, l’ultimo Consiglio visibile risaliva al febbraio scorso. Se ciò è dovuto, come sembra, a particolari modalità di montaggio delle immagini, questo è un altro discorso.

    (Luigi Bizzarri)

  4. A proposito della casa comune
    Ero presente in Consiglio il 23 e ho letto tutta la “corrispondenza” che ne è seguita. Mi sembra però che la questione sia semplice, anche se per questo non di poco conto. Primo: è mia abitudine prima di entrare in una casa di bussare e chiedere permesso anche se sono atteso e bene accetto; è vero che la sala consiliare è la “casa” dove si dipana la vita della nostra comunità, ma a maggior ragione merita rispetto al di là di norme e regolamenti. Secondo: sto diventando molto insofferente a questa “cultura” che alimenta l’idea che riprendere e trasmettere immagini sia comunque sinonimo di libertà e di democrazia e chi si oppone sbaglia. Conosco il valore della rete e la possibilità di far conoscere e circolare informazioni e immagini (dibattito spesso ricorrente), ma per quel che mi riguarda voglio che almeno mi venga chiesto, voglio poter decidere io dell’uso della mia immagine. Chiedo troppo?

    (Paolo Ruffini)

  5. Le arrampicate ardite di Paolo
    Nel momento nel quale una persona decide di impegnarsi nella vita pubblica sa in partenza che tutto ciò che farà relativamente all’incarico ricoperto o alla mansione svolta diventa di dominio pubblico (e guai se non fosse così). Non capisco quindi questa ostilità all’uso di immagini relative in fin dei conti ad momento istituzionale qual è un Consiglio comunale. Perchè queste considerazioni e questa insofferenza non vengono poste magari quando qualcuno ti riprende ad un conviviale di qualche sodalizio, alla cerimonia d’inaugurazione di un tal evento o quando consegni qualche premio su di un palco? Forse riconoscere che qualche volta si può sbagliare sarebbe salutare per tutti.

    (Luigi Bizzarri)

  6. Rispetto della sala?
    Credo venga prima il rispetto per le persone TUTTE che stanno in QUELLA sala particolare, pubblico e consiglieri. Chi ottiene il nulla-osta dal sindaco per filmare con qualunque mezzo non può essere accusato più o meno velatamente di essere una sorta di fuorilegge; norme e regolamenti pare siano stati rispettati. Eppoi essere personaggio pubblico anche di un piccolo microcosmo qual è la nostra comunità comporta da sempre vantaggi e svantaggi. Può Francesco Totti lagnarsi per essere ripreso e/o fotografato allo stadio? Può il presidente Napolitano dolersi per essere filmato e/o fotografato mentre passeggia per Napoli?

    (Umberto Gianferrari)

    P.S. – Quesito tecnico, NON polemico: SE UN TEMA ALL’ODG del Consiglio comunale VIENE RINVIATO AD ALTRA DATA E’ USUALE CHE VENGA TRATTATO NON IN UN CONSIGLIO COMUNALE MA IN PUBBLICA ASSEMBLEA? Da NON addetto ai lavori vorrei cercare di capire con riferimento al tema Enìa/Iride rinviato dal 23 dicembre al 13 gennaio. Grazie.

  7. Insisto
    Il Consiglio comunale non è l’equivalente di una festa, di una piazza; e la forma in questo caso è anche sostanza. Tra l’altro, visto che chi ha fatto quelle riprese le ha messe su You Tube, per rendere più efficace e veloce il proprio pensiero, ribadisco che chiedere preventivamente un’autorizzazione sia il minimimo che si debba fare.

    (Paolo Ruffini)

  8. Persisto….
    Il ragazzo filmava ed era ben visibile; non lo ha fatto di nascosto, per carpire chissà che cosa. Forse riteneva, quanto me, che lo si potesse fare. Ancor di più dev’essersene convinto quando ha sentito il sindaco affermare che era possibile filmare con qualunque mezzo. Dal commento precedente porebbe ritenersi che l’autorizzazione da richiedersi fosse riferibile e/o subordinata in qualche modo alla comparsa su YouTube. Mi auguro di aver compreso male. Quella sera, comunque, parlando coi ragazzi ho avuto modo di verificare, posso testimoniarlo, che nessuno credeva di essere ad una festa e/o in una piazza.
    Resto fermamente convinto che un cittadino possa tranquillamente entrare in una sala della casa/Comune senza per questo chiedere “E’ permesso?”. I consiglieri lo fanno, entrando in quella stessa sala? Qualcuno lo fa entrando in casa propria? Pare restino quindi opinioni differenti riguardo al chi sia il padrone di casa.

    (Umberto Gianferrari)

    P.S. – Mi spiace che nessuno mi abbia aiutato a comprendere come mai un tema di pertinenza consiliare possa essere rinviato non ad altro Consiglio ma ad un’assemblea pubblica. Non vorrei si arrivasse a fusione avvenuta; sarebbe davvero una fusione FREDDA…

  9. Per Gianferrari
    Come è riportato nell’ultimo annuncio dell’assemblea diramato dal Comune, il punto sarà discusso anche in Consiglio nella prossima seduta: questo passaggio formale è stato ulteriormente rinviato rispetto alla data del 13 oltre che per permettere di tenere anche l’assemblea pubblica (che ovviamente non sostituisce la discussione in Consiglio, è una cosa in più) per la situazione “in divenire” che riguarda la fusione. Rinvio che dopo l’esempio di Castelnovo hanno deciso anche altri comuni della provincia.

    (Commento firmato)

  10. Perchè mettere la vostra firma su parole di altri che non avete verificato?
    Mi rivolgo alla nota ufficiale dell’Amministrazione comunale che c’è riportata ad inizio articolo. In parte riporta un parere del ministero dell’interno del 2003 che qualche maldestro funzionario ha scritto e sta contagiando TUTTI i forum in cui si parla di registrazioni in Consiglio comunale. Intanto non capisco perchè l’Amministrazione lo riporti in una nota ufficiale scopiazzandolo a pezzi senza citare la fonte. E poi mi chiedo come si possa iniziare a citare sentenze come se fossero leggi, senza nemmeno leggerle.
    Comunque, analizziamo un po’ ‘ste sentenze (ve le riassumo).
    La sentenza Corte di Cassazione, sez. I, n. 5128/2001, parla di un consigliere multato dal sindaco per aver registrato con un registratore audio quando nel regolamento era specificato il divieto di registrazione mi pare su supporti magnetici. Questa differenza ha fatto sì che il consigliere VINCESSE il ricorso e che il comune dovesse pagare tutte le spese legali e togliere la multa. La questione non era sulla legittimità del regolamento; ecco perchè la Cassazione non si è pronunciata sulla legittimità del regolamento. E’ come se io chiedessi se uno possiede l’automobile e dopo la sua risposta, affermativa o negativa che sia, affermassi che questo non ha detto di essere contrario all’inquinamento e perciò è a favore dell’inquinamento. E’ un esempio stupido ma fa capire la forzatura.
    TAR Veneto 60/2002
    Una segretaria si registra il Consiglio in via non ufficiale per poi fare meglio il verbale. Un consigliere chiede di poter accedere alla registrazione. Il Tar dice di NO, PERCHE’ E’ UNA REGISTRAZIONE NON UFFICIALE REDATTA PRIVATAMENTE DALLA SEGRETARIA. Se fosse stata redatta ufficialmente dall’Amministrazione chiunque potrebbe richiederne una copia in quanto documento amministrativo (vedi legge 241/90). Anche in questo caso dire che questa sentenza supporta il fatto che non si possa registrare la seduta è una cavolata, perchè non c’è nessun nesso tra questa sentenza e la possibilità di registrazioni di un privato.
    Per quanto riguarda il parere del garante sul TUEL (“l’ente può porre limitazioni”) diciamo che il garante non è competente su questo e il suo è solo un parere che non ha valore (vedremo poi che è pure sbagliato questo parere). Invece, le limitazioni sulla privacy di cui parla il garante sono comunque diverse da come si capisce nella nota dell’Amministrazione; riguardano “dati sensibili” che possono emergere durante il Consiglio. Cercate “sì ai consigli comunali in tv” e “garante privacy” su Google e vedrete che è una newsletter del garante, non un pronunziamento, ed è un po’ diversa da come compare nella nota.
    Ecco perchè il parere sul TUEL del garante è sbagliato. L’assemblea consiliare può AUTOREGOLAMENTARSI, secondo il TUEL. Attenzione però! Il pubblico NON FA PARTE dell’assemblea!!! Non si può quindi regolamentare il pubblico. E’ un errore che molti comuni fanno e l’assenza del CO.RE.CO. fa sì che nessuno sano di mente metta soldi di tasca propria per ricorrere al Tar e far cancellare un regolamento consiliare, senza pena per chi lo ha approvato, quando poi basta cambiare mezza parola e riapprovarlo per vanificare tutto.
    Naturalmente invito tutti a cercare le sentenze e verificare le mie parole. Per il resto non mi esprimo, anche se credo che la trasparenza può fare solo del bene alla politica. Le telecamere non distorcono la realtà, i politici a volte sì. Perchè togliere le telecamere?
    Saluti.

    (Commento firmato)