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Castelnovo / “L’Amministrazione comunale batta un colpo sulla guerra in medioriente”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Le immagini che giungono dalla striscia di Gaza nella loro feroce e cruda essenzialità pesantemente ci interrogano sulla nostra impotenza che non fatica a volte a divenire indifferenza.

Non possiamo accettare che tutto ciò avvenga nel silenzio più assoluto.

Chiediamo che l'Amministrazione comunale di Castelnovo ne' Monti si faccia motore di una fiaccolata (o altra iniziativa), da organizzare al più presto, perchè anche dalla nostra piccola comunità venga un segno di pace in questo 2009 iniziato nel peggiore dei modi.

(Luigi Bizzarri e Lorena Campi, consiglieri comunali di Castelnovo ne' Monti)

14 COMMENTS

  1. A senso unico
    Posso anche condividere l’apprensione dei due consiglieri. Mi sfugge, però, perchè non abbiano richiesto fiaccolate anche per altri conflitti in corso nel mondo e altrettanto brutali e altrettanto da fermare. Un miopismo fazioso di sinistra.

    (Commento firmato)

  2. Dodici decimi
    Signor commento firmato, se lei condivide l’apprensione per quanto sta succedendo nella striscia di Gaza condividerà anche il fatto che sugli altri conflitti non ci sia stato questo silenzio assordante. Inoltre, prima di tacciare persone che non conosce di fazioso miopismo di sinistra, provi per lo meno, prima, a parlare con loro. Scusi il consiglio spassionato, ma io per esempio ho dodici decimi.
    Saluti.

    (Lorena Campi)

  3. Somiglianze
    Caro commento firmato, anzichè elencarle un lungo e fors’anche barboso rosario di mobilitazioni, la invito a leggere il pezzo pubblicato in prima pagina su questo giornale on-line alla sezione “Racconti e poesie”. Ravviso una forte somiglianza tra la sua posizione e quella degli “amici” del topo (se gallina, maiale, mucca decida lei).

    (Luigi Bizzarri)

  4. Impegnarsi per la pace senza se e senza ma
    Al sig. che commenta vorrei chiedere: non Le sembra un “poco” sproporzionato l’intervento così massiccio in una delle zone più popolate del pianeta? Questo non vuol dire che Israele non debba difendersi e tanto meno si vuole stare dalla parte di un movimento come Hamas, ma non pensa che di morti ce ne siano già stati abbastanza? Non ci possono essere alibi di nessun genere!

    (Giuseppe Bottazzi)


  5. Perchè, quando qualcuno propone un’iniziativa per la pace, qualcun altro dice sempre che se ne poteva fare un’altra contro altre guerre? La proponesse o l’avesse proposta lui! Magari!!! Ho partecipato, la primavera scorsa a Reggio, alla presentazione di un libro sul Darfur, dell’editore Chimienti: c’erano 20 persone, non so se c’era il signore in questione. Riporto, qui sotto, la presa di posizione di un sicuro capo sovietico, il presidente del Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace Card. Martino: “Gaza assomiglia
    a un grande campo di concentramento. Se non si mettono d’accordo, qualcun altro deve sentire il dovere di farlo”. “Israele: ‘Parla come Hamas'”.
    Lo ha detto il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace, in un’intervista a Ilsussidiario.net. «L’alternativa al dialogo è solamente il ricorso alla forza e alla violenza. Ma la violenza non risolve i problemi e la storia è piena di conferme. L’ultimo esempio è quello della guerra in Iraq», ha dichiarato il cardinale accusando l’amministrazione americana di George W. Bush. «La diplomazia della Santa Sede sapeva bene Saddam era pronto ad accettare le richieste delle Nazioni Unite. Ma non si è voluto aspettare».
    «PAGANO SEMPRE GLI INERMI» – «Nessuno vede l’interesse dell’altro, ma solamente il proprio. Le conseguenze dell’egoismo sono l’odio per l’altro, la povertà e l’ingiustizia», secondo Martino. «A pagare sono sempre le popolazioni inermi. Guardiamo le condizioni di Gaza: assomiglia sempre più a un grande campo di concentramento.
    SOLUZIONE – «Israeliani e palestinesi sono figli della stessa terra e bisogna separarli, come si farebbe con due fratelli», spiega Martino. «Ma questa è una categoria che il “mondo”, purtroppo, non comprende. Se non riescono a mettersi d’accordo, allora qualcun altro deve sentire il dovere di farlo. Il mondo non può stare a guardare senza far nulla. Si mandano missioni di pace in tutto il mondo, si sono fatte tante proposte ma i veti hanno sempre prevalso. Ora anche Bush ha cominciato a pensare che forse una missione di pace sarebbe auspicabile».
    ISRAELE: «IL CARDINALE PARLA COME HAMAS» – Israele ha denunciato le affermazioni del cardinal Renato Raffaele Martino accusandolo di utilizzare termini «della propaganda di Hamas». Lo ha detto il portavoce del ministero degli esteri israeliano, Igal Palmor.
    Link originale: @Lhttp://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_07/martino_gaza_concentramento_5b34a2d4-dcb0-11dd-8a8f-00144f02aabc.shtml@=www.corriere.it#L

  6. Sulla pace in Medioriente ognuno faccia qualcosa
    Hanno ragione Bizzarri e la Campi: anche da una piccola comunità come la nostra deve venire un segno di pace per una situazione che sta assumendo sempre più la caratteristica di una vera e propria catastrofe umanitaria. L’Amministrazione comunale discuterà nel primo Consiglio utile un @Lhttp://redacon.radionova.it/leggi_news.php?id=8735&origin=H&ogg=notizie@=ordine del giorno#L presentato come gruppo di maggioranza, sul tema in questione.
    Vorrei però chiedere a Luigi e alla Lorena cosa stanno facendo loro. Non si diventa meno impotenti o meno indifferenti facendo un articolo su @CRedacon#C o sui giornali accusando altri di non fare nulla. Il Partito Democratico in provincia ha aderito al presidio organizzato per stasera, 8 gennaio 2009, organizzato da diverse associazioni tra cui i sindacati unitariamente; ha fatto un volantinaggio dove si chiede la PACE E IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO in Medioriente; prima ancora si era fatto un appello peri accendere una luce su balconi e finestre come segno di protesta per la situazione in atto.
    Sicuramente si potrebbe fare di più, ma, vorrei essere smentito, non mi risulta che il partito o il gruppo consiliare di Luigi e della Lorena abbiano fatto nulla, a parte un po’ di propaganda pre-elettorale.

    (Walter Davoli, segretario PD Castelnovo ne’ Monti)

  7. Per Walter Davoli
    Non credo che soffermarsi su questioni di particolarismi partitici (cosa hai fatto tu, cosa ho fatto io) sia il modo migliore per realizzare qualche cosa. Si finisce per parlare di questioni diverse da quelle che si volevano sollevare (le bandiere bruciate, la preghiera islamica in piazza Duomo a Milano, ecc.). Credo che un’iniziativa dell’Amministrazione comunale in collaborazione con scuole, parrocchie, associazioni del volontariato, sindacati ecc. sia di gran lunga preferibile. Ricordo ad esempio la bellissima manifestazione organizzata alla vigilia dello scoppio della guerra in Iraq. Credo sia questo il terreno su cui muoversi.
    Infine, caro Walter, mi fa particolarmente dispiacere, visto l’argomento, la tua affermazione circa presunti calcoli preelettorali. Mi auguro che ciò non corrisponda al tuo reale pensiero. Se così non fosse lasciami dire che ciò non ti farebbe onore.

    (Luigi Bizzarri)


  8. Mi dispiace utilizzare @CRedacon#C per risposte personali, però quando ho letto il commento di Walter Davoli mi sono troppo arrabbiata per fermarmi anche un solo momento. Dunque, intanto non mi sembra che nell’articolo si sia accusato alcuno di non fare nulla, inoltre mi fa particolarmente male questa affermazione perchè viene da una persona che, a differenza di “Commento firmato”, credevo almeno un po’ conoscesse il mio pensiero e sapesse quanto io e Luigi siamo lontani dalla propaganda elettorale. Tutte le guerre mi fanno sentire inerme e inutile; ieri sera non ho potuto partecipare al presidio in piazza Prampolini ma con il cuore l’ho fatto, perchè pur essendo una piccola cosa mi fa sentire meglio, mi fa sentire vicina alle persone che soffrono e non lo faccio certo perchè organizzato da un partito o dal sindacato. Scrivere due righe qui, senza accusare nessuno, ma chiedendo tutti insieme di dare un segnale di pace, mi fa sentire meno impotente e sicuramente meno indifferente. Se tu Walter ritieni di no è un problema tuo, io ti voglio bene lo stesso. Scusate lo sfogo. Saluti.

    (Lorena Campi)

    (Lorena Campi)

  9. Mi dispiace
    Mi dispiace davvero aver fatto arrabbiare la Lorena Campi in quel modo, alla quale tra l’altro voglio bene anche io; però, cara Lorena e Luigi, smettiamola di dire agli altri cosa devono fare ma facciamo delle proposte come ha fatto un gruppo di ragazzi giovani, che in meno di mezz’ora ha organizzato una fiaccolata per giovedì 15 gennaio prossimo contro la guerra in Medioriente. Tra l’altro mi risulta ci siano gia dverse adesioni: tutte le forze politiche dal centro fino alla sinistra estrema, associazioni di categoria, sindacati, fino all’Amministrazione comunale. Queste sono cose concrete che credo tutti condividiamo come segnale di pace e che ci fanno sentire un po’ meno impotenti e un po’ meno indifferenti.

    (Walter Davoli)

  10. Atrocità
    Non voglio lasciarmi andare a nessun commento di tipo politico, perchè politico non sono e perchè mi risulta difficile parlare di politica davanti alla morte, alla distruzione, alla malvagità e alla stupidità dell’uomo. Se qualcuno vuole parlare di faziosità di sinistra voglio che le parole di questa persona si perdano nel vento. Quel che sta accadendo in Palestina è orribile. E’ ancor più orribile e straziante pensare che a macchiarsi di questi crimini è un popolo (o meglio il malgoverno di un popolo) che subì i più atroci sopprusi della della storia. Va al di là di ogni giustificazione bombardare scuole e camion umanitari delle Nazioni Unite. E’ impensabile pensare che vengano uccisi donne e bambini additandoli come terroristi. Se è fuori discussione che Hamas sia un gruppo terroristico, forse sarebbe ora di iniziare a riflettere se l’atto israeliano è o meno un atto terroristico. Il Vaticano si è espresso in tal senso, così come i Nobel per la pace. E’ terrorismo radunare civili dentro le abitazioni per sterminarli. E’ giusto fare qualcosa; è giusto dimostrare il proprio dissenso davanti a queste atrocità. E’ altrettanto giusto ricordare e ribellarsi contro tutte quelle guerre sparse nel mondo su cui è ormai sceso il silenzio da anni.

    (Alessandro Torri Giorgi)

  11. Hamas ed il fondamentalismo islamico
    Il mondo sembra diventato schizofrenico. Nelle piazze si organizzano cortei pro Palestina e fiaccolate a senso unico ma si dimentica che la tregua c’era ed è stata rotta dai palestinesi nel modo risaputo: missili su Israele destinati a colpire la popolazione. Il governo di Gerusalemme ha sopportato per un po’, poi, vista l’insistenza delle aggressioni, ha reagito: cosa poteva fare di diverso, seguitare a farsi bombardare porgendo l’altra guancia e confidando in una trattativa diplomatica?
    Trattare con chi? Hamas voleva e vuole la guerra, anzi l’eliminazione dello Stato di Israele. Una terza via non era praticabile perché non esisteva. Questo non è cinismo bensì realismo. I discorsi retorici (e contraddittori) non servono a placare gli invasati che puntano su Israele né gli israeliani che ovviamente si difendono e cercano di annientare il nemico. Gheddafi chiede a tutti i fratelli di unirsi alla lotta contro Israele, ma qui si sta zitti. Dal Libano piovono razzi sul nord Israele ma gli ebrei dovrebbero prenderseli sulla testa e cessare il fuoco. “Esorto gli arabi ad aprire la porta al volontariato per combattere Israele al fianco dei palestinesi”, ha detto Gheddafi. Se non è una dichiarazione di guerra questa. Ma chi ha chiesto a Gheddafi di ritirare l’appello? Nessuno. Come al solito la “bontà” dev’essere a senso unico: Israele smetta di sparare, così gli altri lo potranno distruggere. S’intende, in santa pace.

    (Commento firmato)


  12. Solo per invitare ad una riflessione, con pudore e rispetto per tutte le vittime, ricordando, però, che questa è anche una guerra tra fondamentalismi religiosi. Israele, per violare il sabato, ha chiesto il permesso ai rabbini. Sarebbe come se l’Italia chiedesse il permesso al Papa per effettuare un’azione di guerra, sia pur difensiva. Di laico, da quelle parti, c’è bene poco; possiamo anche pensare che sia un bene o che sia un male, ma è un fatto.

    (Normanna Albertini)

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    Intervista al Parroco di Gaza
    Qua dove i bambini muoiono di paura
    9 gennaio 2009 – Laura Conti
    Fonte: http://www.unisob.na.it/inchiostro

    L’assedio militare israeliano a Gaza, dal 27 gennaio a oggi, ha causato oltre 700 vittime tra la popolazione palestinese e secondo una stima delle Nazioni Unite almeno 200 di queste sono bambini. Padre Manwel Musallam unico prete cattolico rimasto nella Striscia di Gaza e preside della scuola cristiana della Sacra Famiglia a Gaza City, racconta in prima persona il dramma di due suoi studenti morti a causa del conflitto e di come la popolazione civile vive sotto i continui bombardamenti.
    I bambini sono vittime innocenti del conflitto di Gaza e muoiono non solo per i bombardamenti ma anche per la paura. Domenica scorsa una bambina di 12 anni, figlia di Abu Ras è morta di infarto in seguito a un bombardamento. Non l’hanno potuta nemmeno portare in ospedale perché è troppo lontano. Lo scorso venerdì un’altra studentessa della nostra scuola cristiana, Christine Ouadiah Turk è morta per la paura. I bambini stanno letteralmente impazzendo. Piangono e gridano continuamente e non dormono la notte.

    Qual è la situazione generale della popolazione di Gaza city?

    Tzipi Livni (il ministro degli Esteri israeliano ndr.) ha il coraggio di dire che non c’è alcuna crisi umanitaria? La gente usa la farina destinata agli animali per cucinare. L’altro giorno un panettiere si vergognava addirittura a darmi il pane perché diceva che era troppo impuro per un prete. Manca la corrente elettrica e l’acqua in tutta la città. In parrocchia c’è uno dei pochi generatori elettrici funzionanti e la gente viene qui per ricaricare il telefonino o cucinare. Molti abbandonano le case per sfuggire ai bombardamenti e quando tornano trovano solo cumuli di macerie. Mi chiedo se si possa vivere in queste condizioni.

    Secondo lei di chi sono le principali responsabilità di questo conflitto?

    Questa guerra è come un libro. A pagina 80 si trova il lancio di razzi sulle città israeliane da parte di Hamas. A pagina 93 però si leggerà delle persone uccise in questi giorni dall’esercito israeliano. Si leggerà di una Striscia di terra dove la gente è intrappolata da mesi senza possibilità di uscita. Una pagina per uno. Di fatto, però, questa terra non è stata mai liberata, nemmeno con il disimpegno delle colonie israeliane del 2005 e questo è da constatare.

    Come giudica la presenza di Hamas nella Striscia di Gaza?

    E’ vero, ci sono i miliziani fondamentalisti ma la maggior parte degli abitanti di Gaza sono povere semplici civili innocenti. Anche i poliziotti uccisi durante i primi bombardamenti. Loro lavoravano per Hamas ma non appartenevano a quel movimento Anch’io sono un cittadino sotto il governo di Hamas. Sono anch’io un terrorista? Tra l’altro l’attacco israeliano non ha fatto altro che rafforzare il consenso verso il partito di Ismail Haniye. Oggi la gente è più estremista di un tempo. Non è facile parlare di misericordia e perdono né ai cristiani né ai musulmani in queste condizioni.

    Allora non c’è possibilità di dialogo o di pace?

    La pace è possibile ma come si può raggiungere in una tale condizione di sofferenza e umiliazione per i palestinesi? Mi chiedo perché gli israeliani hanno bombardato le case, il tribunale, il ministero dell’istruzione. Perfino le moschee. Come può esserci la pace se non hanno rispetto per la vita umana?

  13. ONU?
    Fintanto che la pace sarà garantita dall’ONU non ci sarà pace!! Cinque paesi membri dell’ONU sono i maggiori commercianti mondiali di ARMI!! Che pace volete che vogliano dato che inviano con la stessa frequenza aiuti umanitari e armi? Mi correggo… le armi arrivano sempre, gli aiuti umanitari a volte e con gran ritardo. Questo è quello che mi indigna, non il dare a fuoco un pezzo di stoffa che rappresenta una bandiera.
    Saluti.

    (Mattia Rontevroli)

  14. Basta guerre per interessi di pochi e contro i soliti civili…
    Non ho più parole, mi sento impotente. Sì, le proteste servono, ma non ci stanno a sentire, i più forti. Il potere ha sempre la meglio, sia in guerra che nelle situazioni civili. Chi se ne frega della povertà, della gente che muore di fame, dei civili, bimbi e vecchi che muoiono; non importa, noi siamo civili, nel G8, emancipati, con il sapere nel dna. Gesù INSEGNAVA l’uguaglianza, noi impariamo la furbizia, il modo di fregare il prossimo… Non ho parole!!!!!!

    (Anteo, Castelnovo ne’ Monti)