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Comunità Montana, taglio alle risorse

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Le comunità montane e i comuni montani che aderiscono all’UNCEM, rappresentati dalla Presidenza nazionale e dalle delegazioni regionali, si sono riuniti a Roma nei giorni 21 e 22 luglio per discutere sul tema: “Nuovi sindaci e vecchi problemi: la crisi dell’associazionismo intercomunale, il rilancio dello strumento comunità montana e il ruolo dell’UNCEM”.
All’attenzione dei delegati anche la situazione scottante del taglio effettuato al Fondo per la montagna, previsto dalla legge 97/94, dal cosiddetto “decreto tagliaspese” in questi giorni all’attenzione del Parlamento.
I fondi, che rappresentano per le comunità montane una risorsa fondamentale per lo svolgimento delle funzioni istituzionali, sono stati ridotti a meno di 31 milioni di euro contro i circa 62 già stanziati nella finanziaria 2004 su cui le comunità montane avevano costruito i propri bilanci e che, a metà anno trascorso, sono stati anche in gran parte già spesi.
In specifico, per quanto riguarda la Comunità Montana Appennino Reggiano, il Presidente Paolo Bargiacchi afferma che: "La manovra mette a rischio una somma intorno ai 110.000 euro, pari alla metà dell’entrata prevista per il 2004, ma va anche rilevato che la quota di oltre 220.000 euro messa a bilancio per il 2003, sempre relativa al Fondo nazionale montagna, non è stata ancora erogata dal Ministero. Sono a rischio quindi gli interventi che riguardano i fondi per l’imprenditoria e per le aree attrezzate per insediamenti produttivi, diverse voci di bilancio che riguardano la scuola, il fondo per il recupero edilizio, i progetti per la prevenzione del disagio giovanile e molti altri".
Enrico Borghi, Presidente nazionale UNCEM, ha parlato di una situazione “kafkiana”, per sottolineare l’assurdità di una manovra che non è sostenibile e sulla quale, tuttavia, sembra che nessuno voglia intervenire.
A questo punto l’UNCEM ha ritenuto necessario appellarsi alla massima autorità del Paese, al Presidente Ciampi, in qualità di garante della Costituzione “che all’art. 44 impone una particolare attenzione per le aree montane” ed anche in considerazione “della tradizionale sensibilità mostrata in diverse occasioni dal nostro Presidente della Repubblica, soprattutto in un frangente storico nel quale dallo stesso Trattato Costituzionale dell’Unione Europea giunge un forte segnale di riconoscimento delle caratteristiche e della specificità delle zone montane”.
L’appello al Presidente rileva anche come il territorio montano rappresenti oltre il 50% in termini di superficie del territorio nazionale e che in esso risiedono oltre 10 milioni di abitanti, tutti in comuni piccoli.
Fra l’altro le comunità montane, che vivono di finanza derivata non potendo contare su di una propria capacità impositiva, si ritrovano senza nessun strumento per tamponare le falle prodotte al bilancio 2004 dal provvedimento del Governo!