Home Cronaca Il dissesto della montagna: di chi la colpa?

Il dissesto della montagna: di chi la colpa?

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Claudio Bucci di Busana propone una serie di considerazioni sulla PRIORITA' da dare in montagna alla manutenzione del territorio.

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In questi giorni, a seguito della frana che ha interrotto la SS 63, è voce di popolo il dire che tutto ciò accade perchè non c'è più la manutenzione capillare delle strade che assicuravano i cantonieri e dell'ambiente circostante che hanno assicurato per secoli i contadini, i boscaioli, i pastori e quanti vivevano sul territorio e del territorio.
Oggi queste figure non esistono praticamentre più, pochi vivono sul territorio, nessuno vive del territorio.
Ora, anche qualora non vi fosse un nesso diretto con la frana in discussione, non v'è dubbio che molti dissesti sono diretta conseguenza dell'abbandono della manutenzione territoriale.
E allora si discute di chi è la colpa: dello Stato? Della Regione? Della Provincia? Della Comunità montana? Dei comuni? Del Parco? Delle bonifiche? Forse dovremmo riflettere proprio attorno alle risposte da dare a questi interrogativi.
Probabilmente, io ne sono certo, ogni ente risponderebbe che nel suo bilancio non ci sono sufficienti fondi.
Ho più volte sostenuto che il Parco nazionale poteva essere il volano per dare avvio ad investimenti sul territorio, ma il suo presidente ha più volte risposto che non è compito del Parco.
Peraltro i cittadini assistono a spese pubbliche complessivamente molto significative, distribuite a pioggia in tantissimi rivoli, dando risposte a più richieste possibili (che sia proprio quest'ultimo il motivo?).
Si va, a solo a titolo esemplificativo, dalla demolizione di ecomostri veri o presunti alla dotazione dei centri urbani di arredi all'avanguardia alla promozione e sponsorizzazione di feste ed eventi culturali grandi e piccoli, per non parlare della proliferazione di sedi burocratiche e così via. Tutte cose in sè anche apprezzabili.
E la manutenzione del territorio?
Non ci sono i soldi!
La verità è un'altra ed è che non c'è la volontà politica di porre la manutenzione permanente del territorio al vertice delle priorità, non fosse altro perchè è sul territorio che viviamo tutti.

3 COMMENTS

  1. Ma sono le maggioranze che stanziano i soldi. O sbaglio?
    In questi giorni le condizioni atmosferiche stanno mettendo a dura prova la montagna. Condivido pienamente la posizione di Claudio Bucci. Solo, mi dispiace vedere che però manca un po’ di autocritica, perchè e sempre molto facile scaricare sulla non volontà politica, che ha tutte le sue colpe; ma vedo che tra istituzioni citate in molte Bucci nella sua vita pubblica ha avuto modo di svolgere un ruolo importante anche da posizioni di comando. Quindi bisogna anche considerare che una certa politica di centrosinistra, che almeno negli ultimi ventanni ha governato Regione, Provincia e comuni reggiani, forse sulla montagna ha fallito. Ora che la situazione è molto difficile credo sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche come “politica” per evitare che il futuro delle nuove generazioni possa risultare peggiore di oggi. E’ questa la sfida politica delle prossime elezioni amministrative che le istituzioni e i partiti dovranno cercare di mettere in campo per risollevare la nostra montagna.

    (Robertino Ugolotti, membro direzione provinciale Udc)

  2. Legame Parco/territorio
    Se risponde al vero quanto asserito dal sig. Bucci, ancora una volta mi ritrovo in disaccordo col presidente Giovanelli, poichè ritengo sia (o dovrebbe essere) strettissimo il rapporto tra un Parco nazionale (o anche non nazionale) e il territorio su cui ricade. Se è vero inoltre che stanno per essere consegnati a Sassalbo ben otto uffici più due riservati alla presidenza voglio sperare che, di territorio, il Parco avrà ora anche lo spazio fisico per preoccuparsi e, perchè no, occuparsi.

    (Umberto Gianferrari)