Accade e fa paura. Succede che, ogni tanto, laggiù in città si accorgano che c'è l'Appennino, soprattutto se questo accumula acqua e poi la rilascia a scendere nei torrenti. Ma il guaio è che laggiù il troppo cemento fa correre ancora più acqua e in fretta a Enza e Secchia. E, allora, sono guai. Ecco che all'uomo di pianura o di città... viene in mente la montagna.
“Siamo in situazione di piena e abbiamo attivato tutte le procedure necessarie per farvi fronte” Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia ed Emilio Bertolini, presidente del Consorzio di Bonifica Bentivoglio Enza, liquidano con poche parole le imponenti manovre che sta vedendo impegnato il personale dei rispettivi consorzi e che espletano le loro funzioni a cavallo delle province di Reggio Emilia e Modena.
“E’ accaduto – proseguono i presidenti – che il mese di novembre ha registrato una piovosità record e già questo lo avevamo segnalato. Poi è arrivata la neve, copiosa su tutta la provincia e in particolar modo l’Appennino. Quindi il vento di scirocco, che la sta facendo sciogliere in breve tempo e, infine, la pioggia iniziata sabato. Il risultato? Terreno saturo d’acqua e torrenti e fiumi in piena: di qui l’opera in corso in queste ore delle due bonifiche per evacuare acqua a ovest della provincia di Reggio Emilia (la Bentivoglio), ad est (la Parmigiana) e a ovest del Modenese (sempre ad opera della Parmigiana) Modena, scongiurando così gli allagamenti”.
“Stiamo seguendo il fenomeno in corso con molta attenzione e già nelle giornate di venerdì e sabato eravamo in stato di allerta grazie alle segnalazioni di Arpa e Protezione civile regionale” spiega Paola Zanetti, responsabile del servizio di piena dalla sala di controllo della Parmigiana Moglia Secchia ove, canale per canale e impianto per impianto, è monitorata la situazione “Siamo in una situazione in cui l’acqua non può più uscire a gravità, ma dobbiamo attivare le pompe idrovore per scongiurare gli allagamenti e tenere il livello basso nei canali di scolo dal territorio”.
LA SITUAZIONE IN VAL D’ENZA E NELLA BASSA OCCIDENTALE
“Abbiamo registrato una piena ‘anomala’ dell’Enza – spiega Raffaele Monica, direttore dell’area tecnico-ambientale del Consorzio di Bonifica Bentivoglio-Enza - : già alla traversa di Cerezzola per parecchie ore abbiamo registrato livelli molto elevati come da tempo non si registravano. Di conseguenza a valle abbiamo chiuso le porte vinciane a Fiesso di Gattatico, mentre abbiamo sversato il deflusso proveniente da Sant’Ilario nel Canalazzo di Brescello. Questa manovra è ancora in corso. Abbiamo attivato nella notte e stiamo proseguendo con manovre di ‘inversione’ sul canale di Castelnovo alto, località San Savino perché le acque non riuscivano ad entrare nel Cavo Cava. Pertanto sono state deviate nel canale Derivatore e da qui sotto il Crostolo per mezzo della Botte Bentivoglio fino al Secchia. Registriamo alcuni allagamenti in alcune aree di Reggio, già rientrati: nelle basse di Roncocesi a causa di livelli elevati del Modolena che hanno impedito per numerose ore lo scarico a circa 300 ha di territorio. Altri allagamenti a Sud del centro abitato in via Rivaltella e in strada del Burracchione. Tracimazione del Rio san Luca a Ciano d’Enza: comunque a breve inizieranno lavori di riordino idraulico di tutta la zona di via bassa oggetto di disordine idraulico. Disagi anche nel Bibbianese”.
LA SITUAZIONE NELLA BASSA REGGIANA ORIENTALE, NEL MODENESE E SUL SECCHIA
Il punto con Guido Ruini, responsabile del settore impianti della Parmigiana Moglia Secchia. “A Castellarano, sulla traversa sul Secchia, abbiamo attivato manovre per far fronte alla piena in corso ed è per questo che alle 4.00 di domenica mattina si è attivato il guardiano che vive sul posto, in questo modo è defluita l’acqua di piena. In una ventina di ore l’ondata di piena da Castellarano giunge al punto di scolo, che è a Moglia (Mantova): infatti domenica sera alle 18.00 si è reso necessario chiudere la chiavica del Bondanello (che ha funzione di scolo a gravità) e scarica la rete delle acque alte del nostro comprensorio (idealmente comprese tra il Cavo Parmigiana Moglia e la via Emilia)”.
Quindi queste acque dove sono state fatte confluire?
“Abbiamo attivato dei collegamenti (a Ca’ Rossa di Novi di Modena, al Cantonazzo a Rolo, alla Botte San Prospero di Moglia) per scaricare 20 metri cubi al secondo delle acque alte nella rete delle acque basse”.
“Tutte le acque del nostro comprensorio le convogliamo ora nel canale emissario che arriva a San Siro, a San Benedetto Po, dove c’è il nostro impianto di scolo, per il momento scarichiamo a gravità ma per il rialzo di Po e Secchia sta aumentando il livello nell’emissario, perciò nel pomeriggio abbiamo azionato gli impianti per controllare la quote del canale emissario, con tre pompe e se necessario con la quarta (10 metri cubi al secondo per macchina)”.
“Infine, a Boretto abbiamo acceso due pompe delle cinque disponibili (ma prevediamo di salire a quattro) per smaltire l’acqua che ci giunge dal comprensorio della Bentivoglio Enza, attualmente attestata sui 20 metri cubi al secondo”.
In totale sono impegnate oltre venti persone nelle manovre di sicurezza idraulica tra Reggio Emilia e il versante occidentale di Modena.
“Poiché il terreno è saturo – concludono i presidenti – confidiamo in un affievolimento dei fenomeni, anche se la rete scolante è tutta completamente mantenuta ed al massimo della sua efficacia idraulica”.