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Imprese agricole in Appennino, si alza il livello di attenzione

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Si alza il livello d’allarme per la tenuta delle imprese agricole ed agroalimentari della montagna reggiana. “Se nell’arco dei prossimi giorni non interverranno proroghe dell’attuale normativa – sottolinea Vanni Ceccardi, responsabile del Servizio Lavoro e Previdenza della Confcooperative – per le aziende del settore, siano esse singole che associate, verrà a determinarsi un aumento del costo del lavoro che rischia di provocare danni irreparabili, inserendosi in un contesto che già le vede duramente provate dalla crisi di mercato del Parmigiano-Reggiano”.

L’allarme di Confcooperative nasce dal fatto che il prossimo 31 dicembre il regime agevolato sui contributi agricoli unificati, che per il triennio 2006-2008 ha riservato alle aziende dei comuni montani (quelli che hanno oltre il 50% della superficie totale ad una altitudine di almeno 500 metri) un alleggerimento del 75% del livello ordinario di contribuzione (nei sei anni precedenti il beneficio valeva il 70%).

“Si tratta – spiega Ceccardi - di una agevolazione riservata in specifico alle aree montane e ad altre in cui vi sono evidenti condizioni di svantaggio economico e sociale, e proprio sulle imprese di queste zone si verrebbero a determinare – in assenza di proroghe - aumenti del costo del lavoro che, a seconda dei comparti, si collocano tra il 17 e il 25%”.

“Sono incrementi – prosegue l’esponente di Confcooperative - del tutto insostenibili da parte di imprese che operano già in condizioni svantaggiate e sono vincolate a pochissimi sbocchi produttivi, con una dipendenza pressoché totale dall’andamento del mercato del nostro formaggio tipico”.

“In presenza di quotazioni che non coprono neppure i costi di produzione – sottolinea Ceccardi – la gravità della situazione cui si sta andando incontro è del tutto evidente, e questo vale per le latterie e le stalle sociali così come per le imprese individuali che si avvalgono di lavoro dipendente”.

“Alle istituzioni locali, al mondo politico e ai parlamentari reggiani – conclude il dirigente di Confcooperative – chiediamo dunque un intervento immediato sul Governo per la proroga ed un ulteriore incremento della defiscalizzazione sul lavoro, che in una situazione come quella attuale rappresenta una condizione primaria per assicurare prospettive di continuità alle aziende agricole e alle cooperative agroalimentari dell’area montana”.