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Presentato alla stampa il libro di Armido Malvolti su Paolo Gandolfi: “Romanzo di una fisarmonica” Aliberti editore

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E’ una biografia, ma è anche un romanzo; c’è dentro il mondo intero, ma è anche “la storia culturale” di qualche decennio della nostra montagna; è la storia di un’artista che lascia i palcoscenici al massimo del successo per trasmettere ai più giovani la sua cultura musicale , ma soprattutto la sua esperienza di vita con la musica.

Questo e tanto altro è “Romanzo di una fisarmonica. La vita di Paolo Gandolfi”, scritto da Armido Malvolti e pubblicato da Aliberti Editore.

Il libro sarà presentato al pubblico LUNEDI’ 10 NOVEMBRE alle 21 al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti nella serata di apertura, ad ingresso libero, della stagione teatrale 2008/09.

La voce recitante della serata sarà Ivana Monti, che ha voluto essere presente dopo aver letto, la scorsa estate, alcune pagine del libro.
Paolo Gandolfi con la sua fisarmonica, Giovanni Mareggini col flauto, Giovanni Picciati al clarinetto e Armando Saielli al pianoforte saranno la colonna sonora della serata.

In apertura il saluto del sindaco di Castelnovo ne’ Monti Gian Luca Marconi, una presentazione di Clementina Santi assessore alla cultura della Comunità Montana, ed un intervento dell’autore Armido Malvolti.

Secondo Clementina Santi si tratta di “un libro particolare, con un personaggio che è una figura emblematica della storia culturale del territorio montano” un artista che “all’apice del successo e dopo aver girato il mondo con la sua fisarmonica, decide di tornare nella sua terra ad insegnare musica in una piccola scuola di montagna”.

L’autore, Armido Malvolti, ha spiegato la genesi del libro, che è il risultato di quasi due anni di conversazioni col Maestro Gandolfi che lo hanno portato quasi ad una identificazione col personaggio. “E’ un libro” ha detto Malvolti ”che vuol parlare ai giovani presentando loro una vita esemplare ed insieme è un omaggio al nostro territorio”.

Paolo Gandolfi ha espresso la sua soddisfazione per il risultato del lavoro di questi anni: “Ho chiesto molto a molti ed ho avuto molto!” questa la felice sintesi della sua vita che il Maestro ha pronunciato.

Naturalmente molta parte di “Romanzo di una fisarmonica” è dedicata alla nascita ed alla crescita dell’Istituto Musicale C.Merulo di Castelnovo ne’ Monti cui Gandolfi ha dedicato 37 anni della sua vita trasformandola da scuola di musica locale nell’attuale istituto di alta formazione equiparato ai conservatori.

Lavorando con gli amministratori locali ed utilizzando le tante conoscenze illustri che la sua vita di artista campione mondiale di fisarmonica ricercato da Parigi a Londra, da New York a Rio De Janeiro gli aveva procurato, Gandolfi ha realizzato il suo sogno ed ha visto suoi allievi diventare artisti importanti come lo fu lui e due dei quali suoneranno con lui lunedì sera: Giovanni Mareggini e Giovanni Picciati.

(pf)

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Pezzi correlati:
- "Credevo di conoscere Paolo Gandolfi... " (26 ottobre 2008)

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Qualche “domanda-risposta” estratta dall’intervista che potete ascoltare su Radionova

Malvolti - Perché questo libro?
Il libro, un misto tra romanzo, biografia, libro di vita (Alfredo Gianolio lo chiama "romanzo popolare"), nasce fondamentalmente da un’esigenza: lasciare una traccia per i giovani.

Gandolfi - Cos’è la musica?
Un mezzo di comunicazione sensazionale, che attraversa le varie lingue arrivando immediatamente a chiunque e trasportando grandi messaggi.

Gandolfi - La musica parla di pace?
Se non viene troppo sofisticata, sì.

Malvolti - Siamo al terzo libro. I primi due erano romanzi schietti, questo terzo è il racconto della vita di una persona vivente. Quale l’approccio?
Di preoccupazione. Non esagero. E dopo tanto lavorarci sopra (due anni), mi sento quasi un po’ “sdoppiato”. Con Gandolfi ora ci diamo del tu.

Malvolti - Come si scrive una biografia?
O la butti giù freddamente o la vivi. Il lettore noterà che, da un certo punto in poi, nel libro si comincia a parlare in prima persona. Proprio per questo motivo: in parte, se scegli di scrivere “vivendo”, un po’ scatta una sorta di identificazione.

Gandolfi - Di solito si parte dal piccolo e poi si arriva ai grandi successi. Per lei, in un certo senso, si osserva un fenomeno inverso: dai trionfi di Essen, dall’intensa attività internazionale, ad un certo punto arriva il progetto di far nascere una scuola di musica in un decentrato paese della montagna reggiana, Castelnovo ne’ Monti. Come mai?
Memore anche delle mie origini contadine, di povertà, da dove la mia carriera è iniziata, mi sono imposto di fare qualcosa per gli altri. Così, quando, a metà degli anni sessanta, mi arrivò, tramite il “Peri” di Reggio, la richiesta del sindaco Battistessa e dell’assessore Sentieri, che volevano aprire una scuola per tutti, ho ritenuto di mettermi in gioco.

Gandolfi – I suoi inizi sono stati favoriti da una figura classica…
Sì, proprio il classico alleato, la mamma. Un angelo.

Malvolti – Quanto può essere anche un arricchimento umano, un’occasione di crescita, scrivere un libro del genere?
Io ringrazio moltissimo Gandolfi per l’esperienza che mi ha permesso di fare e che mai mi sarei sognato di fare. Se scrivere un romanzo-romanzo è una cosa, qui hai a che fare con una persona con cui ti confronti, non puoi barare.

Gandolfi – Si rivolge ai giovani. Cosa voleva dire essere giovani ai suoi tempi?
Erano appunto altri tempi. Una vita completamente diversa, non c’era tutta la tecnologia che esiste oggi. Quel che vorrei dire ai giovani di oggi, che come capacità di conoscenza e apprendimento sono velocissimi, è che molto importante è anche formarsi un carattere che permetta di far fronte ai momenti di difficoltà. Io nella mia vita ne ho avuti molti e per fortuna una reazione positiva c’è sempre stata.

Gandolfi – Lei si sente un privilegiato?
Sì. Io per parte mia ho fatto il possibile, ma molte persone mi hanno anche aiutato. La vicinanza di tanti, con adeguata preparazione (io non ho fatto le superiori), mi ha dato un appoggio in tanti frangenti indispensabile. Ricordo per tutti il maestro Armando Gentilucci. Ma aggiungo anche che il privilegio ce lo si deve anche un po’ sudare.

Malvolti – Anche lei, visti i tanti paesi toccati nella sua attività pluriennale di Gandolfi, ha fatto un po’ il giro del mondo, in definitiva, scrivendo un libro su di lui…
Sì, è così. E aggiungo che il libro non parla solo di musica, concerti e storie di vita; contiene tanti altri motivi, come varie problematiche sociali. E’ anche una vetrina turistica del nostro territorio, un omaggio a Castelnovo ne’ Monti.

(gd)