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Cooperative agricole / Insieme alla crisi, ecco di nuovo l’Ici?

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E’ di nuovo allarme per le cooperative agricole sul fronte dell’Ici. A meno di un anno di distanza dal provvedimento legislativo che ha sancito che le coop. agricole non sono tenute al pagamento dell’imposta, alcuni emendamenti sui quali il Parlamento è chiamato a pronunciarsi a giorni tendono a rimettere in discussione l’esenzione.

“Il rischio – sottolinea Confcooperative di Reggio Emilia – è quello di un imminente ed insopportabile aggravio dei costi per imprese già provate dalla crisi in atto nel comparto agroalimentare”.

Già protagonista nel giugno 2007 di un esplicito e pubblico invito alle cooperative a non pagare la rata Ici in scadenza in quanto ritenuta impropria (un gesto clamoroso che consentì di sbloccare una vertenza che si trascinava da anni), Confcooperative ha poi visto riconosciute per legge le proprie ragioni, “ma oggi – sottolinea la centrale cooperativa – siamo di nuovo daccapo, e l’aspetto più allarmante è che alle spalle di questa azione scellerata a danno delle cooperative c’è una spaccatura del mondo associativo, tanto che a suggerirla vi è anche una importante espressione sindacale del mondo agricolo, evidentemente incurante del fatto che ogni appesantimento dei costi a carico delle cooperative agricole ed agroalimentari si riflette direttamente anche sui singoli imprenditori agricoli”.

“Una forma di autolesionismo – prosegue Confcooperative - di cui i responsabili renderanno conto ai loro soci, anche se questo non modifica in nulla i danni che si stanno paventando e la ferma opposizione della nostra associazione ad emendamenti insensati normativamente ed economicamente. Nel momento in cui il governo studia meccanismi a sostegno dell’industria automobilistica e del sistema bancario, e nello stesso momento in cui vengono messi in atto provvedimenti a sostegno di un comparto agroalimentare in gravissima difficoltà (con particolare riferimento al Parmigiano-Reggiano), è inaccettabile il fatto che la cooperazione agricola venga poi colpita ai fianchi, privandola di un diritto acquisito ed accentuando lo stato di crisi del settore primario”.

“Così come è accaduto per la crisi del Parmigiano-Reggiano – prosegue Confcooperative – chiediamo dunque l’immediata mobilitazione delle istituzioni, dei partiti e dei parlamentari locali per contrastare questa azione gravemente lesiva degli interessi delle imprese cooperative e dei loro soci produttori, tenendo ben presente il fatto che il diritto all’esenzione è maturato su elementi fondati, condivisi dal legislatore e immutati in questi mesi”.

“Allo stesso modo – afferma ancora Confcooperative – chiediamo anche alle organizzazioni del mondo agricolo di fare quadrato a difesa di una cooperazione che svolge un ruolo di servizio fondamentale a sostegno dei produttori, evitando che proprio su di essi ricadano quei costi che la reintroduzione della tassazione produrrebbe. A maggior ragione l’invito a riprendere un ragionamento coerente è rivolto a chi – pensando di colpire la cooperazione come se fosse una realtà astratta – di questi costi e di questi danni si sta rendendo promotore”.