Morsiano di Villa Minozzo 16 settembre 1908 - Ciano d’Enza, 26 gennaio 1945: tra queste due località dell’Appennino e queste due date è racchiusa l’esistenza di Domenico Bondi, uno dei tanti giovani della nostra montagna che hanno scelto di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri e che hanno offerto la propria vita per la libertà.
Infatti, carabiniere effettivo dal 1928, dopo l’8 settembre 1943 Bondi adesce fra i primi e senza alcuna incertezza, com'era nel suo carattere determinato, al movimento di liberazione.
Per sostenere le forze combattenti si trasferisce nella zona di Villa Minozzo, un territorio che ben conosceva essendo il suo comune di nascit. Nell’intensa attività di quei mesi è aiutato anche dalla moglie Albertina Torsani.
Questo scrive Gino Badini nel puntuale e accurato profilo biografico che apre il volume “Carabiniere Domenico Bondi medaglia d’oro per la libertà”, a cura della sezione di San Polo d’Enza-Canossa dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Bondi viene fucilato assieme ad altri cinque partigiani al “Prato della fiera” di Ciano.
La motivazione della medaglia d’oro alla memoria recita: “Dopo l’armistizio, scelta la via dell’onore e del dovere, si distinse per redditizia ed indefessa attività organizzativa ed informativa e per doti di combattente, sicuramente provata in difficili e numerose circostanze. Caduto in mano al nemico rivendicò a viso aperto la sua qualifica di carabiniere e di partigiano. Sottoposto a stringenti e tormentosi interrogatori e lungamente torturato, fu fedele al segreto ed incrollabile nella fierezza della sua fede. Portato davanti al plotone di esecuzione morì gridando: Viva l’Italia”.
Nel ripercorrere le tappe della breve e luminosa esistenza del carabiniere Bondi, a cui è intitolata la caserma di San Polo, Gino Badini documenta, attraverso importanti testimonianze, la brutalità del trattamento riservato ai prigionieri dal distaccamento antiguerriglia composto da militari tedeschi e milizia fascista che aveva in Ciano la propria sede, divenuta luogo di carcerazione e di tortura; sevizie a cui è stato sottoposto anche Bondi prima dell’estremo sacrificio.
Badini, ufficiale in congedo dei carabinieri, ne sottolinea con ammirazione la coerenza esemplare e ne esalta il sacrificio, nella luminosa tradizione militare dell'Arma, splendidamente rappresentata dall'eroe purissimo Salvo d'Acquisto, a cui la medaglia d'oro Bondi si unisce non solo per colleganza di decorazione militare, ma anche per l'umanità che traspare dal suo comportamento, inteso a salvare altri combattenti la cui vita sarebbe stata messa in grave pericolo da confessioni estorte o, peggio ancora, barattate.
Bondi infatti ha affrontato la morte con esemplare dignità e coerenza, lasciando il mondo e la famiglia cui era legatissimo, con la fierezza del dovere, sapendo che in quel momento poteva essere percorsa solo la strada del sacrificio e dell’onore.
Pregio della pubblicazione, edita per il centenario della nascita dell’eroico Carabiniere, è anche di essere un pregevolissimo catalogo della mostra allestita a San Polo per solennizzare la ricorrenza; infatti raccoglie la riproduzione a colori e in bianco e nero di dipinti e sculture aventi per soggetto i carabinieri; di cartoline, fotografie, uniformi storiche, copertine della “Domenica del Corriere” disegnate da Beltrame; inoltre una sezione è riservata a testi poetici dedicati all’Arma. Tra le foto, figura anche quella di Leone Carmana, nativo di Gazzano di Villa Minozzo, anch’egli medaglia d’oro al valor militare.
(Giuseppe Adriano Rossi)
Fiera di portare il suo cognome e di avere radici a Morsiano.
(Federica)
Posso dire altrettanto, Federica… Fiero di portare il suo cognome e di avere radici a Morsiano. Nella fase che sta vivendo il nostro paese, persone come Domenico sarebbero un esempio per tutti. Sarei felice di un tuo contatto e magari presenziare per la prima volta alla commemorazione del 25 aprile nel suo ricordo e in quello di tutti i Partigiani caduti per la Libertà. Possibile anche ci si conosca se hai frequentato Morsiano come me
Un abbraccio di cuore.
(Marco)
Ciao Marco, ciao Federica, stavo cercando in rete articoli che riguardano mio nonno e trovo questi commenti! Vi ringrazio davvero di cuore! Stiamo presentando una richiesta al Comune di Bologna per una intitolazione di via, piazza o giardino, visto che mio padre vive dal 1939 in città ma nessuno ha mai riconosciuto nulla alla memoria di mio nonno Domenico. Grazie ancora.
(Stefania Bondi)
Non posso fare altro che unirmi e condividere le parole di mia cugina e mio fratello; sarò sempre fiero di mio nonno, un vero eroe! Un abbraccio a tutti voi.
(Vincenzo)