Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del sindaco di Villa Minozzo, che si rivolge in particolare ai suoi concittadini, sulla situazione Febbio.
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Cari concittadini, mi rivolgo a Voi, come mia abitudine, per informarVi su una situazione particolarmente importante per l’economia del nostro Comune. Mi riferisco alla stazione turistico-invernale di Febbio. Questa stazione, attualmente gestita dalla società “Alto Crinale S.r.l.” partecipata al 85% da imprenditori e per il restante 15% dal Comune di Villa-Minozzo, è fonte di occupazione per maestranze e importante indotto le nostre attività economiche locali.
In periodi di crisi economica generale, questa stazione, spesso al centro di polemiche, nel corso dell’ultima annata ha portato sui nostri territori oltre 20.000 presenze, con benefici per l’economia di tutto il nostro Comune.
Come Amministrazione, pur consci delle scarse disponibilità finanziarie e nella necessità di dare risposte anche alle altre situazioni problematiche del nostro territorio, abbiamo sostenuto per quanto possibile la stazione. Siamo però altrettanto consapevoli dell’attuale difficoltà causata dalla situazione debitoria creatasi fin dall’inizio per investimenti in parte non del tutto opportuni e non proporzionati ai finanziamenti erogati e alle entrate della società.
Ma questo è quanto abbiamo ricevuto in eredità e con questo dobbiamo fare i conti, consapevoli che da soli gli imprenditori locali e il Comune di Villa-Minozzo non possono farcela. E’ per questo, che fin dall’inizio, abbiamo costantemente informato gli enti pubblici superiori della difficile situazione della società e a maggior ragione da mesi abbiamo richiesto incontri per ottenere un sostegno economico che permetta alla società “Alto Crinale S.r.l.” di superare questa situazione di estrema difficoltà. Ad oggi tutto ciò non è avvenuto, contrariamente a quanto sta avvenendo per il Cerreto; i tempi sono ormai molto stretti, la stagione invernale è alle porte.
Riteniamo che questa legittima richiesta merita di essere accolta alla pari dei tanti interventi effettuati a sostegno delle realtà produttive locali presenti in altri comuni della provincia.
(Luigi Fiocchi, sindaco di Villa-Minozzo)
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Massimiliano Coloretti, capogruppo della minoranza consiliare "Uniti per Villa Minozzo", però non ci sta e fa subito sentire la sua voce: "Leggo con stupore la lettera di Fiocchi alla cittadinanza. Con stupore perché la risposta che mi era stata data alla convocazione della Commissione bilancio (si era all'8 settembre scorso, ndr) era di tutt'altro tenore. Mi scriveva allora Fiocchi: Sono molto sorpreso nel verificare il modo "folcloristico" con cui è stata convocata la Commissione in oggetto. Oltre ai componenti della Commissione sono stati invitati a piacimento del presidente alcuni assessori ed esclusi altri (invitati Sassi, Moretti e Govi, ndr); addirittura, visto l'oggetto della riunione, non è stato invitato l'attuale assessore al bilancio. Relativamente alle società partecipate al sottoscritto risultano essere più di una; ed è stato invitato esclusivamente il presidente della società Alto Crinale s.r.l. Tutto ciò mi trova completamente in disaccordo, pertanto non prenderò parte ad un incontro che ritengo esclusivamente strumentale". Aggiungendo di aver chiesto la convocazione di un Consiglio comunale sull'argomento nell'autunno dello scorso anno; Consiglio, sottolinea Coloretti, "mai convocato".
Un bel tacer…..
Cavalcare la situazione politica di Villa Minozzo a proprio piacimento è, in un momento di vacche magre per il Paese in generale ed in particolare per le ripercussioni che si avranno in montagna, alquanto bizzarro e inopportuno. Lo spettacolo che ci offre chi dovrebbe avere senso di responsabilità (vale per chi governa e per chi sta all’opposizione) è quello desolante del nulla oltre a beghe di partito. La nostra montagna è in forte sofferenza, mancano efficaci politiche del lavoro, giovanili, centri di aggregazione, luoghi in cui fare cultura e sviluppare il senso civico, uno sviluppo serio del territorio che sappia valorizzare turismo e accoglienza allo stesso. Forse è il momento di affiancare Fiocchi in questo percorso, fino a fine mandato. Poi ci penseremo. Che i nemici di sempre – tuttavia – diventino amici di sempre e che i conflitti di decenni diventino improvvisamente percorsi condivisi, beh, lascia il tempo che trova e soprattutto… i montanari saranno anche un po’ testoni, ma scemi no!
(Rosa Ruffini, montanara!)
Al Comune quel che è del Comune e ad Alto Crinale quel che è di Alto Crinale
Ma, dico io, fosse mai possibile che le questioni della montagna mi appaiono come descritte come i film di Peppone e Don Camillo, dove tutto quello che succede in paese si trasforma in una questione politica? Possibile che io dalla bassa veda solo una società con un problema di gestione ereditato e difficile da gestire, una ditta dove i soci hanno solo perso la fiducia, lo slancio, la voglia di rischiare. Io li vedo solo come persone divenute deboli a causa di giochi politici mirati a destabilizzare persone capaci di gestire e valorizzare una difficile realtà che cresce e si sviluppa molto lentamente. La politica dovrebbe incoraggiare queste persone che non hanno colore o bandiera politica, se non quella italiana, ma sono imprenditori che cercano di gestire in maniera oculata una società che nel futuro potrebbe portare giovamento a tutto il comparto montano. Cercano di gestire le difficoltà nel migliore dei modi, a loro consono; a volte sbagliano, a volte hanno ragione; sono uomini ed imprenditori. Dobbiamo lasciare che la politica si occupi del Comune e Alto crinale srl degli impianti. I soci della società dovrebbero avere più coraggio, guardare il vicino non serve (Cerreto), porta solo rabbia. Per affrontare scelte difficili occorre coraggio e la popolazione della montagna deve infondere questo coraggio, non stare ad osservare l’evoluzione delle cose. La popolazione deve intervenire, non stare a guardare, deve guidare le scelte politiche. Il territorio è dei cittadini, i politici lo devono gestire come vogliono i cittadini stessi essendone i proprietari.
(Marino Borghi, socio Alto Crinale s.r.l.)
Senti da che pulpito…
Senti da che pulpito viene la predica. Poi, prego, non si firmi “montanara”, ma, eventualmente, “montanara trapiantata a Reggio”, perchè questa è la verità. I montanari sono quelli che per scelta risiedono in montagna o pendolari che tutti i giorni si sciroppano minimo fra i 100 e i 120 km.
(mb)
Caro mb
Caro o cara mb, almeno firmati! Sono trapiantata a Reggio – è vero – perchè mio padre per motivi di lavoro si è trasferito. Ciò non toglie che mi sento montanara, ho sempre seguito le vicende politiche del mio comune, conosco Fiocchi e probabilmente anche te, a tua santità e il tuo pulpito! Pago il mutuo per avere la mia casa a Villa Minozzo e per venirci ad abitare non appena potrò. Quindi… caro o cara mb, niente attacchi personali, ma entra nel merito delle cose scritte che ci fai più bella figura!
(Rosa Ruffini, montanara!)