L’attività formativa del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, rivolta alle scuole superiori, questa settimana vede la partecipazione di due classi dell’Istituto "Cattaneo" di Castelnovo ne’ Monti, che stanno vivendo l'esperienza del “castagneto scuola”, soggiornando in una struttura ricettiva immersa in un bosco di castagni, nel cuore della Lunigiana, in località Apella di Licciana Nardi (MS) a 660 metri d'altitudine, dove un tempo i Malaspina erano signori dell'intero territorio.
I ragazzi abbinano momenti di svago a momenti di apprendimento grazie alle proposte del progetto didattico che fornisce, anche, attraverso un contatto fisico con l’ambiente, una più approfondita conoscenza degli habitat del castagneto dell’Appennino tosco-emiliano e crea una profonda sensibilità ecologica, rafforzando l'attenzione dei visitatori nei confronti di questa importante risorsa naturale.
Sono trattate le caratteristiche fisiche dei castagneti e al tempo stesso la storia e la cultura legata alla castagna, che ne fanno oggi una risorsa economica e, domani, fors'anche un'attrattiva turistica. Si svolgono la pulizia del castagneto con la raccolta delle castagne, la raccolta del mais, accompagnate da lezioni di astronomia, di storia e cultura locale. Attualmente il Parco è impegnato nella salvaguardia del castagneto, importante habitat d'Appennino: l'obiettivo è quello di riportarli al centro delle attenzioni socio-economiche del territorio, sottraendoli al progressivo declino, a rischio abbandono e malattie.
Accanto alla castagna e al castagneto il Parco vuole organizzare un nuovo prodotto e una nuova stagione turistica. All'interno del progetto operano varie figure professionali (guide ambientali, insegnanti, esperti) specializzate nell'intrattenimento educativo, e vivacizzano l'esperienza attraverso le varie attività proposte.
Dice il presidente Fausto Giovanelli: “I colori dell’Appennino e la tradizione culturale della castagna offrono un mix di opportunità e valori che vogliamo interpretare come educazione ambientale e sviluppo dell’identità del Parco e al tempo stesso di promozione turistica. E’ una scommessa contro l’abbandono che il Parco vuole vincere per lanciare un segnale di fiducia e al tempo stesso di orgoglio ai borghi di montagna”.
Traforo
Ecco a cosa potrebbe servire il traforo del Cerreto, a portare i nostri ragazzi a studiare… Poi la Gelmini accorperà le scuole delle due province, e così via…
(mc)