Sono giorni di intensa discussione, questi, in montagna, sul destino degli istituti e plessi scolastici del territorio. Interviene ora l’assessore alla scuola del Comune di Castelnovo ne' Monti, Giuliano Maioli.
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Nella giornata di ieri, venerdì, si sono svolti due incontri. Uno al mattino, con i dirigenti scolastici di tutti i dieci comuni del distretto montano, di cui Castelnovo è “capo distretto”; il secondo, al pomeriggio, con i sindaci e gli assessori alla scuola dei medesimi comuni e della Comunità montana. Entrambe le riunioni hanno visto al centro della discussione diversi elementi legati alla riforma scolastica su cui sta lavorando il governo; in particolare, le tematiche principali emerse sono quattro.
La prima è legata alla soppressione dei plessi scolastici con meno di 50 alunni, che riguarderà principalmente proprio il territorio montano. In entrambe le riunioni si è convenuto che per noi questa norma è inaccettabile ed inapplicabile, per motivi socio-economici, dato che in certe aree vorrebbe dire impedire la fruizione di un servizio essenziale da parte di quei cittadini che hanno scelto di vivere e far vivere la montagna, soprattutto le famiglie giovani. Ma ci sono anche motivi logistici contro questa scelta, dato che non esistono gli spazi necessari ad ospitare gli studenti che sarebbero trasferiti da questi plessi. I comuni agiranno insieme a Regione, Anci, Uncem e tutti gli altri enti ed associazioni per attivarsi in ogni sede e con ogni strumento possibile perché sia modificato questo aspetto.
La seconda questione è il dimensionamento e il numero degli istituti sul territorio: nel ribadire che la scuola reggiana ha già fatto la sua parte dieci anni fa, e che questo ha portato ad avere una media provinciale di alunni per istituto vicina se non superiore al massimo consentito, amministratori e dirigenti scolastici si rendono disponibili a discutere ipotesi che rendano più stabili le scuole della montagna e prevedano il superamento della direzione didattica di Castelnovo ne' Monti, attraverso la creazione di un istituto comprensivo, ma con gradualità ed analizzando attentamente la situazione del distretto.
Terzo aspetto le forti preoccupazioni e i dubbi sulla reale possibilità di attuazione per l’indicazione di istituire sezioni di scuola materna con un unico docente e solo in orario anti meridiano, con possibilità di avere alunni da 2 a 5 anni, con sezioni fino a 30 bambini. Di fatto in questo modo si taglia un servizio, con le famiglie che avranno a disposizione un orario ridotto rispetto ad oggi, e si trasforma la scuola dell’infanzia in qualcosa di diverso, al massimo un servizio di assistenza in queste condizioni, con enormi difficoltà per gli enti locali per la gestione.
Quarto ed ultimo tema quello del maestro unico: oltre ad esprimere la convinzione che di fatto sia una soluzione peggiorativa rispetto ai problemi della scuola di base, i partecipanti all’incontro hanno espresso l’opinione che tagliando il numero delle ore (24 rispetto alle precedenti 27 o 30) nelle prime che dovrebbero partire col prossimo anno scolastico, si costringano le scuole a ridurre l’orario anche delle altre classi, causa l’ingestibilità dei trasporti e degli orari di apertura. Ci sarebbero infatti classi nella stessa scuola che dovrebbero fare orari dalle 8,30 alle 12,30, ed altre dalle 8 alle 13.
Ultima questione generale è la riduzione complessiva a cui andrà incontro il tempo scolastico in tutti gli istituti di ogni ordine e grado, che paradossalmente avrà le ricadute più pesanti sui comuni della montagna, con il taglio di docenti a causa dei numeri più ristretti che in città, e con i maggiori disagi legati alle distanze ed alle difficoltà territoriali.
E la qualità della scuola dov’è?!
E poi dicono che queste modifiche servono per migliorare la qualità della scuola… Come cittadina mi sento presa in giro!!
(Laura)
Ma scherzi, Laura, sono tutte norme atte a migliorare la qualità… dell’ignoranza che li ha votati e che deve continuare ad essere; vogliono mettere il maestro unico perchè si sono accorti che il secondo maestro (la-televisione-governo) funziona già abbastanza… e poi se qualcuno dice qualcosa, no… è l’ideologia di una sinistra che non esiste…..!!! Che bel lunedì mattina!!!!
(Commento firmato)
Maestro unico
Dopo le dichiarazioni fatte da Berlusconi, oggi, 22 ottobre, durante la conferenza stampa indetta per difendere il decreto sulla scuola, penso che il maestro unico esista già: è la televisione. Concordo con Scalfari, Berlusconi sarebbe capace di vendere persino il Colosseo…
(Commento firmato)
Insegno in una scuola dell’infanzia con una sezione composta da 27 bambini di 4 anni e visto che l’orario è ridotto sono anche un’insegnante unica. Pur avendo competenze informatiche non posso insegnare ai miei alunni ad usare il pc perchè non c’è possibilità di fare gruppi con numeri adeguati per i laboratori. Così per inglese e altre attività che richiedono la presenza di un numero ridotto di alunni. Certamente dal prossimo anno la mia sezione potrà avere anche 30 alunni e tra questi sono previsti gli anticipi per i bambini di anni 2. Mi chiedo: “Ma come farò ad essere una brava insegnante?”. Questo in una scuola dell’infanzia già succede e adesso accadrà anche nella scuola primaria. La riforma è mirata non tanto all’offerta formativa per i nostri alunni, quanto all’esigenza di “far quadrare i conti”.
(Rosalba Perrone)