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“Ci vediamo alla castagna!”

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Ritorna, dopo lo straordinario successo di pubblico e di allegria dell’anno scorso (e, più in generale, di tutti quelli precedenti), la "Festa della castagna e del vino nuovo" di Sologno, in programma per domenica 12 ottobre.

Come oramai da tradizione, nella seconda domenica di ottobre si concentrano in una sola giornata gastronomia, amicizia ed emozioni di ogni tipo, ed anche per quest’anno il divertimento e le novità sono assicurate.

Quando, a fine estate, ci si saluta tra gente di Sologno per rientrare nelle varie città di residenza, a distanza ormai di tre generazioni dallo spopolamento della montagna reggiana, ci si dice “ci vediamo alla castagna”.

La “castagna”, forte del successo ottenuto nei primi anni '80, ha progressivamente esteso la propria organizzazione fino al quasi totale coinvolgimento dei paesani residenti e non e consiste nell’offerta, a guida di un’attivissima pro loco, di una splendida scenografia naturale che poi è il paese stesso arricchito però con qualche richiamo d’archeologia agricola, ad arti e mestieri di un tempo rappresentati su carri tematici allestiti normalmente dai giovani del paese con l’indispensabile consulenza degli anziani.

Successivamente, in mezzo a musica di varia natura, si svolge una gara di mostatura con i partecipanti impegnati in apposite tine, a “pigiare” una ugual quantità d’uva; in una delle ultime edizioni, nei tini, in gara, si sono cimentati i sindaci dei principali comuni del crinale reggiano e questo la dice lunga sull’atmosfera folcloristica che si viene a creare nella festa.

C’è ovviamente (ed è forse il principale “appeal) un’offerta gastronomica incentrata su tradizionali intingoli a base di cinghiale e funghi (disponibile da anni per oltre 1000 ospiti) da associare alla classica polenta e senza dimenticare i “derivati” dalla castagna, in senso di polenta ma di diverso colore e sapore da consumare con ricotte e “unti” di maiale (il colesterolo non preoccupava i nostri antenati).

Il tutto annaffiato dal vino nuovo, appena predisposto e particolarmente adatto a spingere nello stomaco dei presenti i tanti quintali di “arrostite” (mondine per noi) che vengono cotte su enormi padelle forate a fuoco vivo.

Una domenica in sana allegria senza forzature o sofisticazioni; tutto come una volta. Gli organizzatori aspettano la consueta folla e dicono: "Ci divertiremo, sarà una giornata di aggregazione come oramai se ne contano poche".

* * *

PROGRAMMA

Ore 10,00: APERTURA FESTA - Torte caserecce – Lotteria

Ore 12,00: PRANZO a base di polenta, cinghiale, funghi (ANCHE in CASO di PIOGGIA)

Ore 15:00: SFILATA dei CARRI ALLEGORICI - GARA di MOSTATURA - PREMIAZIONI