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Fama cercata

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- No. Non voglio, non voglio! – esclama Evaristo con disgusto.
- Non saprei che farmene. – Pamela lo fissa negli occhi – Guardami! – Un luccichìo balena nel suo sguardo – Schivi le responsabilità; non negarlo… Pensa: potresti apparire nei manifesti che saranno affissi prossimamente al … -
- Nemmeno per idea – lui risponde. Tossisce, si soffia il naso – Ho fame –
- Fame di gloria! -
- Fame di cheee?? Non saprei che farmene. - Evaristo tossisce un paio di volte ancora.
- Ti preparo un paio di uova al tegamino – dice Pamela. Il televisore al plasma si accende. – Potresti essere come lui, capisci? – riprende sua moglie indicando il noto attore apparso sullo schermo in quell’istante. Evaristo irrigidisce le dita delle mani e se le passa sul viso constatando che è ruvido alquanto.
- Dovresti spalmarti un buon dopobarba, dopo ogni rasatura. Per esempio quello della… - Lui tace, alzando le spalle. Armonie si diffondono. Luci variegate si alternano nella stanza ove se ne sta stravaccato in calzini, sul divano a L.
- Sembri un salmone che nuoti controcorrente, Evaristo. Finirai col prenderti un esaurimento – asserisce Pamela, afferrando al contempo una scatoletta di cipria e portandosi il tampone al viso. Estrae da un cassetto un flaconcino di smalto per unghie e si appresta ad intingervi il minuscolo pennello. L’uomo obietta: - non potresti farlo altrove? –
- L’essenziale è “apparire” – risponde Pamela, ormai giunta a buon punto con l’operazione. Tende poi le mani leggermente arcuate all’insù, contemplandole alcuni istanti. L’uomo, rutta. – Della fama me ne frego. Ho fame e basta. Fa-me. Dove hai messo le uova? In frigorifero non le vedo –
- Non far giochi di parole, adesso. Non esser tragico. Con me non “attacca” –
- Quelle uova, le butto. Ormai anche la fame sta svanendo. Tutte le necessità hanno tempi precisi per i loro esaudimenti –
- Vedi? E’ la fama che cerchi… Anche Irina affermava ciò che tu ora affermi, prima di partecipare al concorso… Pensa: terza in classifica! E un attestato firmato dal cantante…, in bell’evidenza: esso decora, ora, la sua cameretta –
- Niente attestati! Nemmeno per sogno. Ne farei un cumulo, degli attestati, per buttarli… Credo che sarei preso da una sorta di ebbrezza, facendolo –
- Non sai quel che dici – risponde Pamela, accendendo un altro schermo al contempo. Gli porge il polso perché l’annusi. L’uomo, volge altrove la faccia, senza far commenti.
- Ti piace questo profumo? –
Lui risponde con un mezzo sorriso che somiglia a una smorfia.
- L’ho avuto in premio stamane. Il flacone dà diritto a partecipare alla sfilata… -
Evaristo spegne un televisore. La sua faccia grassoccia e pallida se ne sta immobile per un certo tempo: gli occhi, persi in un ipotetico orizzonte, oltre il muro bianco che gli sta di fronte; il viso attònito. Egli pensa ora a Edwige (una simpatica ragazza conosciuta da poco tempo). Non c’è dubbio che ella somigli fisicamente a Pamela.
- Credo, Evaristo, che anch’io sarò famosa, un giorno… - riprende sua moglie.