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Il Comune di Castelnovo ne’ Monti censura il ministro della difesa Ignazio La Russa

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A Castelnovo ne' Monti nel corso dell’ultimo Consiglio comunale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal gruppo di maggioranza "Castelnovo Insieme" sulle recenti dichiarazioni del ministro della difesa Ignazio La Russa sui militari della R.S.I. Sul tema aveva presentato un documento anche Rifondazione Comunista (successivo a quello della maggioranza), ma alla fine tutto il Consiglio ha trovato una posizione comune su un testo firmato del capogruppo di maggioranza Walter Davoli. Lo riportiamo di seguito.

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Il Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti, nel censurare la dichiarazione che il ministro della difesa Ignazio La Russa ha fatto a Roma in occasione del 65° anniversario dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e della nascita della Resistenza con la battaglia di Porta San Paolo, secondo il quale ministro della Repubblica Italiana (con tanto di giuramento sulla Costituzione), “anche i militari della Repubblica di Salò combatterono per la difesa della Patria”; RITIENE tale dichiarazione ignobile, offensiva, vergognosa e anticostituzionale. Dichiarazione che, nel tentativo di portare avanti un revisionismo antistorico, mette sullo stesso piano storico ed etico, dittatura e libertà, totalitarismo e democrazia, paragonando i militari della “repubblichina” di Salò con i militari italiani massacrati dalle truppe tedesche o deportati in Germania; RIBADISCE che in Italia c’è chi si è battuto per ridare libertà e dignità alla Nazione: i partigiani, i militari deportati nei campi di concentramento nazisti (a Kahla e nell’universo dei campi del terzo Reich, anche la nostra montagna ha pagato un prezzo molto alto), senza dimenticare le truppe anglo-americane; c’è stato al contrario chi ha scelto una strada diversa nel tentativo di affermare un dominio assoluto e criminale al quale parteciparono attivamente i militari che aderirono alla R.S.I.; FA PROPRIE le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale, nella stessa ricorrenza ma anche con dichiarazioni successive, ha sottolineato come i simboli e i valori della Resistenza siano quelli della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia di tanti giovani partigiani che, sacrificando spesso la loro stessa vita, rifiutarono l’adesione alla Repubblica di Salò; CHIEDE al sindaco e alla giunta del Comune di Castelnovo ne’ Monti di inviare questo documento a tutte le forze politiche, ai parlamentari eletti nella nostra Provincia chiedendo inoltre le dimissioni di un ministro che si è posto al di fuori della Costituzione, sulla quale ha giurato, sconfessandone i fondamenti antifascisti e democratici, celebrando allo stesso modo vittime e carnefici”.

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Pezzi correlati:
- "Sovversione della storia d'Italia" (16 settembre 2008)