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Ramiseto riscopre la sua cultura. Una nota di Clementina Santi assessore della Comunità Montana

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Per il Comune di Ramiseto il prossimo fine settimana, da venerdì 3 a domenica 5 ottobre, è particolarmente importante per l’evento programmato dall'Amministrazione con la collaborazione ed il sostegno di tanti altri enti e privati.

Al centro dell’attenzione la storia, quella medievale e quella a cavallo tra ottocento e novecento, ma non mancherà uno sguardo al futuro con i giovani laureati del territorio che venerdì 3 ottobre alle 20,30, nella sala multimediale del Comune, presenteranno le loro esperienze di studio e di primi lavori.

In quella sede sarà inaugurata anche una mostra di fotografie della montagna reggiana di Antonio Rizzo che resterà poi aperta nei sabati di ottobre dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

Per quanto attiene alla storia dei luoghi le iniziative si sono già avviate domenica scorsa a Reggio Emilia nella Chiesa di San Filippo dove Walter Baricchi, Presidente del Club Unesco provinciale, ha illustrato i restauri recenti alle maestà delle Valli dei Cavalieri (a Cecciola, Miscoso e Succiso).

Proprio quelle maestà saranno oggetto del convegno di domenica 5 dalle ore 10 a Cecciola cui parteciperanno il sindaco di Ramiseto Davide Dazzi, Clementina Santi assessore in Comunità Montana, mons. Lorenzo Ghizzoni vescovo ausiliare della Diocesi, Luigi Esposito e Davide Torri, i restauratori che hanno lavorato e il già citato Walter Baricchi. A seguire è prevista una visita guidata alle maestà.

La giornata clou dell’evento è però quella di sabato 4 che prevede, dalle ore 10,.nella sala multimediale di Ramiseto, un convegno su “Gian Lorenzo Basetti e la politica per la montagna” nell’anno centenario della morte di questo personaggio che, nato a Vairo di Palanzano nel 1836, fu deputato radicale per il collegio della montagna reggiana per 35 anni tra il 1874 e il 1908 e fu protagonista delle lotte contro la tassa sul macinato e per il suffragio universale.

Gli amministratori locali interessati per territorio saranno presenti (sindaci di Ramiseto, Castelnovo ne’ Monti, Palanzano, Clementina Santi per la Comunità Montana, e l’assessore Giuliano Spaggiari per la Provincia) e porteranno un saluto, ma la parte prettamente storica è affidata ad Alberto Ferraboschi, Mirco Carrattieri e Rachele Grassi.

Una tavola rotonda con Enrico Bussi, Corrado Pignagnoli, Danilo Morini e Giacomo Notari allargherà la discussione collegando la storia al presente della montagna.

Le conclusioni sono affidate all’onorevole Pierluigi Castagnetti.

Il pomeriggio di sabato 4 l’appuntamento è alla Chiesa di Nigone dove, dalle ore 16,30, si parlerà della Ramiseto medievale prendendo spunto dagli ottocento anni di vita dello Statuto di Vallisnera. La parte scientifica è affidata ad Andrea Gamberoni della Università di Milano e a Gino Badini direttore di Reggio Storia.

Al termine dei lavori la esibizione della corale milanese “Pampuri” ed un rinfresco offerto dalla parrocchia di Nigone.

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LA NOTA DI CLEMENTINA SANTI

L'aspetto significativo di questo evento, che ha similitudini con quello che avviene in altri luoghi come il Cerreto (la settimana della cultura), è che anche qui, nelle Valli dei Cavalieri, ci si trova in un momento dell'anno che deve assolutamente diventare ricorrente e si mettono in comune le esperienze fatte nell'ambito di arte e cultura. E' particolarmente significativo mettere insieme tante discipline diverse (filologia, ricerca storica, fotografia, religione, architettura, scultura, economia), far dialogare le generazioni (gente del luogo, tesi di laurea attuali di giovani universitari, studiosi e ricercatori) e mettere insieme tanti luoghi del territorio (anche il tessuto geografico oltre alla storia dal medioevo ad oggi è un mezzo per confrontarsi). Un appuntamento come questo ha un suo spessore culturale vero, che vuole dimostrare al mondo che anche "aree emarginate", come viene definita questa, permettono alla microstoria di una valle di parlare alla macrostoria del territorio, del Parco nazionale e forse dell'Italia. Ed è una Cultura con la C maiuscola, perchè accanto alla cultura vissuta dalla gente c'è la cultura universitaria, perchè abbiamo fatto della ricerca vera.