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“Lungo le strade di Matilde”: mostre nei luoghi che videro l’operare della Gran Contessa

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Per conoscere e vivere da vicino i luoghi dove Matilde di Canossa operò, in particolare negli anni cruciali tra il 1077 e il 1095, la Comunità Montana, con la collaborazione dei comuni interessati e dei soggetti che hanno promosso l’evento “Matilde e il tesoro dei Canossa”, ha organizzato quattro mostre e concordato orari e tempi di visita.

Le mostre sono:
- al Castello di Carpineti, nel cui mastio e nella Chiesa di Sant’Andrea
sono esposte incisioni e libri antichi datati dal 1500 al 1800 che appartengono alla ricca collezione di Giuliano Grasselli, da quarant’anni appassionato cultore di storia matildica. In particolare nella Chiesa di Sant’Andrea il percorso-mostra viane dedicato a Matilde e al poema di Donizone che ne celebrò la vita e le opere, a Gregorio VII, ai papi che vissero durante il lungo periodo di governo della contessa e a quegli avvenimenti che li videro coinvolti.
Si sottolinea la presenza di due incisioni del 1550 relative ai papi Gregorio VII e Pasquale II e una incisione a sanguigna francese del 1721 raffigurante la scena del “perdono” da un disegno preparatorio di Federico Zuccari per gli affreschi che si trovano nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano.
La mostra è stata curata da Donatella Jager Bedogni (dal 21/9 all’11/01/09 negli orari di apertura del Castello. Info: Ideanatura 0536 966112, 3392943736);

- alla Pieve di San Vitale sono invece esposte, in copia, tutte le lettere scritte da Gregorio VII durante il suo soggiorno carpinetano, ovviamente in latino, alcune corredate della traduzione a fronte, tratte dalla raccolta di Ugo Bellocchi e Lino Lionello Gherardini dedicata a Gregorio VII nel reggiano. Inoltre sono esposte le belle foto di Stanislao Farri sui luoghi matildici della montagna reggiana (stessi riferimenti della mostra nel Castello);

- al Palazzo Ducale di Castelnovo ne’ Monti (di cui sembra ormai definitivamente accertata l’origine matildica come “castrum novum”) con la mostra delle fotografie di Nino Migliori che riguardano lo “zoccolo” del Battistero di Parma e Michael Kenna (foto del territorio matildico), denominata “Terra incognita” (dal 27/9 al 30/11);

- al Castello di Sarzano con “I paesaggi di Matilde”, raccolta di dipinti, oli, incisioni sul tema, aperto la domenica dalle 15 alle 18 nei mesi di settembre e ottobre (in altri giorni e orari si può prenotare telefonando allo 0522 604712).

Altri luoghi di visita consigliati sono: la Pieve di Toano (settembre e ottobre la domenica dalla 15,30 alle 18,30 o previa prenotazione allo 0522 805110), il Castello di Rossena (in settembre e ottobre il sabato dalla 15 alle 19 e la domenica dalle 11 alle 19. Info CGT 0522 242009 o 3286570717), la Torre di Rossenella (prenotazioni allo 0522 242009) e il Castello di Bianello (la domenica dalle 15 alle 19. Info 320 4362968).

LA PRESENTAZIONE

Nilde Montemerli come sindaco di Carpineti e presidente della Comunità Montana, Clementina Santi, assessore comunitario, che ha curato l’ideazione e l’organizzazione della iniziativa, Donatella Jader Bedogni di Ideanatura che ha curato le mostre al Castello di Carpineti e alla Pieve di San Vitale affiancata da Giuliano Grasselli che ha fornito i materiali, hanno presentato il tutto in attesa della inaugurazione di domenica 21 settembre alle ore 17 al Castello di Carpineti e alle ore 18 alla Pieve di San Vitale cui presenzieranno tra gli altri la presidente della Provincia Sonia Masini, Enrico Bini per la Camera di Commercio e mons. Tiziano Ghirelli per la Curia Vescovile.
“E’ di grande soddisfazione presentare questa iniziativa che intende allargare ai luoghi matildici per antonomasia l’effetto positivo della grande mostra su Matilde che fa perno su Reggio Emilia” ha esordito Nilde Montemerli.
“Abbiamo voluto organizzare questo evento perché ci pareva che queste terre in cui Matilde svolse la sua grande opera non dovessero rimanere escluse dalla celebrazione della Gran Contessa in corso tra Reggio Emilia e Mantova” ha aggiunto Clementina Santi.
In buona sostanza tutto il programma, che sarà completato da una serie di eventi in fase di programmazione che interesseranno molti dei comuni matildici, è una proposta al grande pubblico per visitare non solo Canossa, universalmente nota per l’episodio del “perdono”, ma anche gli altri luoghi dove Matilde operò e visse forse anche più di quanto non fece a Canossa.
Nel pieghevole che illustra il programma c’è una bella cartina, ripresa da antiche carte, ma corredata dai disegni di Emanuele Lamedica, montanaro reggiano che lavora come ottimo illustratore del Corriere della Sera, che localizzano una decina di “luoghi matildici” per eccellenza che meritano un percorso di visita.