RAMISETO (18 settembre 2008) – “La fondovalle della Val Lonza era già nei programmi di Sonia Masini nel 1989 e questa strada non va a beneficio di pochi, ma di una intera collettività. Siamo stanchi di questo ostracismo”.
E’ dura la presa di posizione dei cittadini di Ramiseto e degli artigiani della zona artigianale del comune di Gazzolo che esprimono con queste parole tutta la loro contrarietà rispetto al servizio di una nota emittente locale sulla “risistemazione della fondovalle Lonza”. A prendere la parola sono Fabrizio Briselli, presidente del Consorzio degli artigiani insediati nell’area artigianale di Gazzolo, assieme al presidente del caseificio sociale del Parco, Martino Dolci.
Ricordano il 1989 quando ancora era sindaco nel Comune di Ramiseto l'attuale presidente della Provincia, Sonia Masini: “Fu lei a promuovere un impegno concreto per sostenere lo sviluppo della valle ramisetana, e con esso del crinale. Sono passati vent’anni e i tempi sono maturi”.
“Non ci siamo mai permessi – proseguono gli artigiani della zona ramisetana - di mettere in discussione gli investimenti compiuti in altre aree, sia in montagna che in pianura, ma ci siamo limitati a chiedere alle istituzioni di mantenere le promesse fatte e di sostenere le richieste di infrastrutture che non servono solo ai montanari, ma anche alla gente di pianura: è solo mantenendo l’uomo in montagna che possiamo evitare che le montagne scivolino rovinosamente a valle, con conseguenze pesantissime per l’intera provincia”.
“La montagna non è un isola in mezzo al nulla, allora è intellettualmente onesto prendere atto che se si realizza una infrastruttura, come una strada, essa diventa valore aggiunto per un intero territorio. Ne beneficia così l’economia e la qualità della vita di residenti, lavoratori, cittadini di pianura, turisti e, anche, di chi pensa di venire o investire in futuro”.
“Siamo stanchi di chiedere l'elemosina, come avrebbe rilevato sarcasticamente qualche giornalista, noi chiediamo semplicemente di essere considerati degni dei servizi, sia materiali che immateriali, di cui godono da almeno dieci anni i cittadini di Guastalla”.
“Siamo stanchi di essere considerati un problema rispetto al resto della provincia. Anzi, per la provincia di Reggio Emilia è importante avere una montagna viva, in cui si possa lavorare studiare, crescere”.
“A chi ci chiede se ci sono stati degli investimenti nel Ramisetano ricordiamo che solo nell'area di Gazzolo sono stati creati oltre 50 posti di lavoro dipendente, che ruotano attorno a 8 aziende e al Caseificio del Parco, cui afferiscono 30 aziende agricole con le rispettive famiglie. L’indotto che qui si concretizza ha valore di diversi milioni di euro e la realizzazione di quest’area è stata fatta sulla scorta di un impegno assunto con Provincia di Reggio per la razionalizzazione della viabilità”.
“Senza strade veloci diventa difficile continuare a chiedere ai montanari di rimanere in montagna e agli imprenditori di venirvi ad investire”.
Non è finita: “Tutti si riempiono la bocca di grandi piani di sviluppo legati al turismo, alla valorizzazione delle eccellenze agro-alimentari, alla valorizzazione delle bellezze ambientali, ma se tutte queste eccellenze non sono accessibili e fruibili, qualcuno ci deve dire come si valorizzano”.
Un invito finale: “Chi contesta comodamente questa visione da una poltrona di città, lo invitiamo a salire e a vedere quanto tempo e risorse investiamo per spostarci da casa al lavoro, per andare a fare la spesa, per assistere ad un evento culturale. Siamo ben lieti di fare sperimentare la mobilità che ogni montanaro (studente, cittadino, lavoratore, imprenditore) affronta quotidianamente per continuare a vivere qui, ma forse qualcuno cambierebbe idea”.
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Sulla questione prendono posizione anche i sindacati e le associazioni di categoria della montagna. Ecco la loro nota.
Sindacati e associazioni di categoria della montagna criticano l’intervento tv sull’ammodernamento della fondovalle Vetto-Ramiseto
"Nel telegiornale serale di Telereggio di martedì 16 settembre è stato proposto un intervento molto critico, leggibile anche sul sito dell'emittente, circa l’intervento di ammodernamento della fondovalle Lonza, approvato dalla Provincia, nel tratto Vetto-Ramiseto, a servizio della popolazione e dell’area produttiva di Gazzolo, dove operano una decina di imprese essenziali per l’economia del territorio.
Alle scriventi organizzazioni tali critiche appaiono fortemente riduttive e scarsamente informate sulla situazione della montagna e in particolare dell’area del crinale che ha registrato nell’ultimo decennio un calo della popolazione del 4,55% ed ha visto un incremento esponenziale dell’indice di vecchiaia.
Senza entrare nel merito del progetto tecnico degli interventi programmati sull’asse viario e sul costo previsto di 4,5 milioni di euro, si ritiene che tale intervento sia importante e necessario e che non possa essere liquidato come non prioritario in quanto, secondo il giornalista, “il flusso di traffico non è certo dei più intensi”.
Con la pura logica dei numeri qualsiasi intervento in montagna risulterebbe diseconomico. Ci pare questa la stessa logica del ministro Gelmini circa la continuità delle scuole di montagna!
In qualche modo è anche una motivazione offensiva per chi, con grande sacrificio, intende continuare a vivere e produrre in montagna convinto che questo si possa fare senza rinunciare ad una qualità di vita buona.
Ammettere che la montagna soffre di gravi ritardi strutturali per poi affermare che non vale la pena di investire su strade che servono a poche persone, ci pare una contraddizione.
La montagna, come più volte ed in molte sedi affermato, ha bisogno di fortissimi investimenti strutturali, in tutti i settori, indipendentemente dai numeri.
Se non si capisce questo, vuol dire che non si è capito che il localismo (come ambito di sviluppo, di intervento per la gestione delle risorse e dei servizi), le valutazioni parcellizzate e circoscritte, i campanilismi sono forse stati il primo e maggior ostacolo che la montagna ha dovuto superare, sul cammino dello sviluppo.
La capacità di ragionare in termini di territorio allargato, in termini di area vasta, di trasversalità fra settori ed interventi, è fondamentale per attivare strategie di sviluppo realizzabili.
Chi conosce, vive e lavora in montagna, non solo aspettava l'intervento sulla fondovalle Lonza da anni, ma si aspetta anche altri interventi infrastrutturali non per il beneficio di pochi, ma per creare le condizioni di tenuta di tutto il territorio.
Discutere di priorità è sempre molto difficile e richiede notevoli capacità di giudizio e di analisi obiettiva; forse quello sulla Fondovalle Lonza non era il primo intervento della lista, ma è comunque una risposta data alla montagna.
Le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria chiedono che si apra al più presto il tavolo tecnico chiesto alla Provincia per valutare gli interventi previsti dal PTCP e definire la scala delle priorità, avendo così anche la possibilità di valutare di volta in volta i progetti più sostenibili in termini di costi e benefici".
Firmato: CGIL, CISL , UIL, A.P.I. Reggio Emilia, Confederazione Italiana Agricoltori, C.N.A., CONFARTIGIANATO IMPRESE, CONFESERCENTI, CONFCOMMERCIO.
Tranquilli…
La strada non si farà, nè quella nè altre. Troppi i soldi da investire in cambio di pochi voti da prendere, per di più in un momento di gravissima crisi economica in cui tutti gli enti devono effettuare tagli. Che governi la destra o la sinistra nulla cambia!
(Commento firmato)
Telereggio ha pienamente ragione
Io in effetti risparmierei quei soldi e li investirei invece nella costruzione di una bella strada in pianura. Dove di certo c’è maggior bisogno.
(Commento firmato)
Telereggio
Il commento affidato al giornalista della emittente è risultato superficiale e grossolano nelle valutazioni economiche e sociali che rendono necessario tale intervento sulla nostra viabilità. Giuste le osservazioni di chi mi ha preceduto.
(Paolo Ruffini)
Tutti operatori turistici
Visto che i politici (già, perchè sono loro che comandano) hanno deciso che in montagna si deve solo parlare di turismo e non di viabilità, chiedo loro se qualcuno ha pensato attraverso quali “vie” fare transitare verso il crinale i milioni di turisti che nei prossimi anni trascorreranno ferie e si trasferiranno definitivamente nella nostra montagna, attratti dai numerosi posti di lavoro che il turismo offre per ben 20… giorni all’anno.
Visto che il quadro politico ha subito rivoluzioni, sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i partiti del crinale e provinciali del problema “montagna-viabilità-occupazione-calo demografico-invecchiamento della popolazione”.
Se possibile chiedo gentilmente risposte in linguaggio comune e non politichese.
In alternativa, piuttosto che nemmeno una risposta (come troppo spesso accade),con qualsiasi linguaggio. Coraggio, il momento è favorevole, ci avviciniamo ad una tornata elettorale… Buona lettura a tutti…
(Fabio Leoncelli)
Ma per favore!!
Caro mio “Commento firmato”, secondo me non sa un tubo della viabilità in pianura, dato che hanno appena stanziato i soldi per la variante di Puianello che si allaccerà alla bretella di Canali e alla tangenziale sud di Reggio.Fine lavori luglio 2009!!!!
Quindi direi che per salvagurdare i cittadini che vivono nell’alto crinale… questo investimento è sacrosanto… e doveroso…!!! Forse è troppo poco!!!
Si informi prima di sparare sentenze a casaccio.
Cordiali saluti.
(Giovanni Vignoli)
Viva la solidarietà
Sono sconvolta quando sento certi discorsi… “Provare per credere”, dice un saggio proverbio… Vorrei che le persone che fanno queste affermazioni dovessero vivere i disagi della viabilità in montagna, probabilmente cambierebbero idea. O la montagna è solo un luogo dove andare a respirare aria buona o a funghi, mirtilli, fragoline ecc… eppoi finito tutto ciò che fa comodo si arrangino pure i montanari con le strade sconnesse, coi pneumatici che ti fanno un terzo rispetto la pianura, con il carburante alle stelle… ma che importa, è meglio pensare alle belle aiuole delle rotonde! L’importante è che la montagna resti per il divertimento e se i montanari si estinguono poco importa. Viva la solidarietà…
(Loredana, montanara orgogliosa!!)
W Loredana!!!!
Brava Brava Brava!!!!!!!!!! Complimenti!!! Un discorso che condivido a pieno…!! Il secondo commento in ordine cronologico (non firmato) non sa forse che la Provincia ha appena avviato i lavori per la variante di Puianello che si allaccerà alla tangenziale sud di Reggio. Quindi in pianura non si preoccupi che i soldi in viabilità li spendono. Per l’alta montagna questo investimento è forse troppo tardivo… se si ha intenzione di tutelarla e non isolarla dal resto della Provincia!!!
(Giovanni Vignoli)
Precisazione
Volevo solo precisare che mi trovo d’accordo con chi ha contestato l’intervento dell’emittente e non certo con chi ha commentato prima di me.
(Paolo Ruffini)
Per chiarire
Perchè evidentemente ce n’è bisogno. Forse non si capiva, ma il secondo commento – dello stesso autore di questo – aveva un senso leggermente ironico.
(Commento firmato)
Telereggio
Trovandomi d’accordo sul potenziamento della viabilità in montagna e in totale disaccordo con “Commento Firmato”, penso che l’emittente televisiva abbia avuto anch’essa un tono ironico della notizia su questo progetto. Concludo, pollice verso GIU’!!!
(Stefano)
Credo che il problema della viabilità in montagna non si risolva sistemando un tornante e due curve. A mio avviso si può fare anche l’autostrada fra Gazzolo e Vetto, ma dopo non mi sembra che esistano grandi strade, ma piuttosto un’infinità di curve. A mio avviso le fondovalli Secchia e Tassobbio sarebbero una risposta all’intera collettività e non specchi per allodole. 4600000 non sono noccioline.
(Cesare Romei)