"In qualità di sindaco mi sono sempre atteggiato di fronte alle lamentele dei contadini e di tutta la popolazione relativamente ai danni da cinghiali, caprioli e cervi con tono abbastanza moderato ed accomodante e rispettoso per entrambe le parti. Dopo un fatto accaduto al nostro campo sportivo ho però cambiato idea: la logica fredda del giudizio sereno di fronte a chi mi comunicherà i danni subiti sarà il mio modo di operare non lesinando in ogni occasione di fare le necessarie denunce".
Così esordisce il sindaco di Ligonchio, Ilio Franchi. Ma di che si parla? Seguiamolo.
"Vengo ai fatti: questa Amministrazione, cogliendo una esigenza da sempre palesata dall’associazione sportiva di Ligonchio (vale la pena di ricordare che nel Comune più disagiato della Provincia c’è una società con una squadra di giovani che gioca in 3^ categoria e che fa gli allenamenti tutto l’anno, anche in inverno quando c’è la neve) ha ampliato e ristrutturato il locale campo sportivo spendendo una cifra di 150.000 euro oltre a circa altri 30.000 per opere accessorie ripristinando naturalmente anche il manto erboso".
Continua Franchi: "Con sforzi notevoli sono due anni che il Ligonchio partecipa al Torneo della Montagna con condivisione di tutta la popolazione e con il plauso unanime. C’è quindi uno sforzo di tutti a mantenere questo impianto in particolare del fondo, risultato uno dei più giocabili della montagna".
Ma accade che l'impianto sia gradito anche ad altri esseri: "Il periodo particolarmente siccitoso e la bella erbetta sul fondo costantemente innaffiato - spiega infatti il primo cittadino - ha indotto dei cinghiali a entrare devastando una parte pari a circa 40 mq. di fondo erboso. Subito si è cercato di tamponare quei punti della rete di recinzione divelti: niente da fare! Poi si è provato ad ottenere che un qualche tiratore scelto uccidesse o spaventasse le bestie che di notte continuavano a entrare nel campo. Anche in questo senso c’è stata una non volontà a risolvere il problema".
Tutto inutile, dunque. "Alla fine, di fronte al pilatesco lavaggio di mani dei due attori Provincia e Atc, il Comune ha dovuto ricorrere all’acquisto di 34 fogli di rete elettrosaldata, tagliarla a striscie ed infiggerla al suolo in aderenza alla rete di recinzione per una altezza di 30-40 cm.".
Questi i fatti. "Poiché c’è stata una presa di posizione forte nei confronti dei due enti, alla fine anche l’Atc ha inviato i propri volontari che hanno aiutato i dipendenti del Comune ed hanno altresì provveduto a salvaguardare l’esterno del campo con protezione elettrica. Ora c’è da fare il ripristino: a chi compete? La richiesta del Comune è stata inviata in Provincia: l’Atc sostiene che rimborsa i soli danni derivanti dall’agricoltura. Non sarà che c’è uno scaricabarile tale che le richieste rimpallano da un ufficio all’altro fino ad avvilire chi richiede?".
Conclude Franchi: "Nel caso specifico si è ritenuto, trattandosi di Comune, di poter soprassedere e dribblare ad arte il problema: non si è pensato che così facendo si danneggia l’attività di giovani che con estremo sacrificio provvedono giornalmente ad innaffiare, a tagliare l’erba e a mantenere efficiente una struttura che è stata pagata da tutti i cittadini. Il mio pensiero però va ai contadini, a coloro che hanno un orto e che hanno lì dedicato tantissimo tempo, a chi si è costruito il giardino attorno a casa, a chi ha seminato le patate e a tanti altri che invano si lamentano dei danni subiti: se con il Comune c’è stato un rapporto di questo tipo – mi ripeto, di disinteressamento completo – provo ad immaginare con i singoli cittadini quale sarà l’atteggiamento della Provincia e dell’Atc".
Ogni limite ha una pazienza
…così direbbe il grande Totò! Quando è troppo è troppo. Dobbiamo arrivare a proteggere un campo da calcio con filo spinato, trincee, sentinelle e corrente elettrica? Da cacciatore, a lume di naso, credo dovrebbe risponderne Atc Montagna, essendo il cinghiale animale cacciabile. Se non erro Atc Montagna (che è associazione NON a scopo di lucro) lo scorso anno ha chiuso il bilancio NON in pareggio ma con un avanzo di circa 108.000 euro. Ora c’è un’ottima ragione per spenderli. In linea di principio riterrei giusto che chi intasca danari dalla vendita degli ungulati dovrebbe provvedere a risarcire i danni da questi cagionati. Vendere caprioli maschi adulti a circa 350 euro cadauno per poi risarcire i danni provocati dai cinghiali?… Anche su questo avrei qualcosa da ridire… Ma questo è un altro discorso…
Sig. sindaco, tra le mie abilitazioni venatorie riguardanti il cinghiale ne ho una rilasciatami addirittura dal dr. Willy Reggioni, del Parco. In passato ho già collaborato coi Vigili Provinciali agli abbattimenti di cinghiali in Atc Collina. Se posso essere utile a lei e ai suoi concittadini sono fin d’ora a sua disposizione (N.B.: la mia disponibilità non dev’essere intesa come mascherata e furbesca voglia di sparare: la caccia ai caprioli si è aperta da circa un mese ma non sono uscito ancora neppure una volta!).
(Umberto Gianferrari)