Home Cronaca “Offesa dalle ignobili dichiarazioni del ministro della difesa”

“Offesa dalle ignobili dichiarazioni del ministro della difesa”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Mi occupo di storia della deportazione ormai da qualche anno e ho raccolto numerose testimonianze di deportati civili e militari nei campi di lavoro in Germania. Molti di loro non ritornarono (dai campi di Kahla e dall'universo di campi di concentramento del Terzo Reich).
Ricordo che furono più di 50 i montanari, lavoratori coatti, morti in deportazione, mentre è ancora sconosciuta la cifra dei deceduti fra i militari (i cosiddetti IMI).

La maggioranza di loro fece la scelta di non aderire alla Repubblica di Salò, anche a costo della propria vita. Non volevano essere complici del nazismo e del fascismo. I fascisti invece si resero complici delle truppe tedesche nei rastrellamenti e nella cattura di migliaia di giovani da inviare a lavorare nelle fabbriche di Hitler.

Mi sono sentita perciò molto offesa dalle ignobili e anticostituzionali dichiarazioni del Ministro della Repubblica Italiana Ignazio La Russa, che ha messo sullo stesso piano i militari della "repubblichina" di Salò con i militari italiani, massacrati dalle truppe tedesche a Cefalonia o deportati in Germania, dopo l'8 settembre.
In un paese civile non sarebbe possibile ad un ministro della Repubblica sconfessarne i fondamenti antifascisti e democratici, celebrando allo stesso modo vittime e carnefici.

Segnalo e sottoscrivo il comunicato dell'ANPI nazionale (vedi sotto) e invito le istituzioni civili del nostro territorio, che fu così duramente colpito dalla violenza nazi-fascista a prendere una pubblica posizione di censura nei riguardi delle parole del ministro.

(Cleonice Pignedoli, insegnante e ricercatrice)

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In seguito alla dichiarazione del Ministro della Difesa Ignazio La Russa secondo la quale «anche i militari dell’RSI combatterono per la difesa della Patria», espressione di un revisionismo che pone sul medesimo piano storico ed etico dittatura e libertà, totalitarismo e democrazia, l’ANPI Nazionale ribadisce quella che è una verità storica inoppugnabile: in Italia c’è chi si è battuto per ridare libertà e dignità alla nazione − i partigiani, i 600.000 militari deportati nei campi di concentramento nazisti e le truppe angloamericane − e chi per riaffermare un dominio assoluto e criminale, ricorrendo anche a stragi di civili innocenti e deportazioni, cui parteciparono attivamente i militari della Repubblica di Salò già considerati dall’allora legittimo governo italiano collaborazionisti dei nazisti e quindi perseguibili penalmente. Con preoccupazione assistiamo all’ennesimo tentativo, da parte di illustri esponenti del Governo, di sovvertire la Storia d’Italia per dare assalto ai valori che l’hanno sorretta per sessant’anni: democrazia, antifascismo e libertà. E per evidenziare sempre di più l’importanza e l’urgenza della Memoria l’ANPI fa sue le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronunciate proprio in occasione della celebrazione per il 65º anniversario della difesa di Roma a Porta S. Paolo:
«(...) ho parlato e l’ho sempre sottolineato anche nelle celebrazioni della festa del 25 aprile – a Cefalonia come a Genova − di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia di tanti giovani che combatterono nelle formazioni partigiane sacrificando in non pochi la loro vita; e quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei 600mila deportati nei campi tedeschi che rifiutarono l'adesione alla Repubblica di Salò».

6 COMMENTS

  1. Condivido!!
    Credo sia giusto sottoscrivere quanto affermano Cleonice Pignedoli e il comunicato dell’ANPI. Anch’io mi sono sentito offeso e amareggiato ascoltando l’intervento del Ministro la Russa. Le sue affermazioni dimostrano che non ha alcuna considerazione per la Costituzione su cui ha giurato. Si tratta di frasi che offendono la memoria di quanti con la loro scelta, che spesso portò alla deportazione e alla mortte, hanno contribuito a Liberare e rifondare il paese. Frasi ipocrite ed oltraggiose aggravate dal fatto che a pronunciarle sia stato un rappresentante delle Istituzioni.
    Vorrei ricordare una citazione di Piero Calamandrei (membro dell’Assemblea Costituente): “Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità (…) lì è nata la nostra Costituzione”.

    (Yuri Torri, assessore alle politiche giovanili del Comune di Casina)

  2. Anch’io condivido
    Ritengo doveroso manifestare anche la mia totale condivisione rispetto a ciò che è stato scritto e segnalato da Cleonice Pignedoli. Credo che sarebbe doveroso che tutti lo facessero, perchè venga dato il giusto peso alla gravità di un’affermazione di queto tipo fatta da un Ministro della Repubblica. Mia nonna è stata (e in qualche modo lo è ancora, poichè certe cose rimangono per sempre) staffetta partigiana, per seguire suo fratello nelle nostre montagne. Mio nonno è stato deportato in un campo di lavoro in Germania. Proprio per questo motivo è per me impossibile soprassedere di fronte a certe affermazioni. Che mi fanno realmente tremare e temere e guardare con profonda preoccupazione al futuro.
    Non smetterò mai di ringraziare mia nonna e tutti i partigiani che come lei hanno combattuto “per riscattare la libertà e la dignità” che ancora oggi abbiamo. Ma che forse stiamo perdendo…

    (Sara Manfredini)


  3. E’ inconcepibile come due cariche istituzionali così elevate come il Ministro della Difesa e il Sindaco di Roma (ricordo la dichiarazione di Gianni Alemanno ”Le leggi razziali sono state il male assoluto, non fu così tutto il fascismo”) si possano permettere di negare la storia mutandone così i principi e mancando di rispetto a chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di noi tutti. Un mio pensiero particolare va chi tutto questo l’ha vissuto sulla propria pelle e oggi lo racconta “perché possa essere d’esempio e monito per fare comprendere il valore della libertà, il rischio di perderla, il sacrificio che occorre per riconquistarla” e sono costrette a sentire tutto questo.
    Condivido e sottoscrivo quanto da voi detto e divulgato dall’ANPI e ringrazio Cleonice per essere sempre presente sull’argomento.

    (Nicola Mailli)

  4. Altro che condividere
    E’ proprio così… vedo lo scorrere degli eventi di questi ultimi anni come dietro una vetrina… sembrano irreali… offuscati… Ma invece esistono e fanno male… Hanno ferito migliaia di persone ma c’è ancora qualcuno che difende uno “psicotico che ha costruito 4 ponti”…
    Non esiste sentimento o intelligenza per capire una tale stupidità… Ma vi chiedo aiuto per capire un’altra cosa: il popolo italiano in 7 su 10 han votato questo altro psicotico… Quindi ce lo siam voluto… Perchè???

    (Commento firmato)