Home Cronaca Febbio / “Motocavalcata, occasione perduta”

Febbio / “Motocavalcata, occasione perduta”

9
1

Riceviamo e pubblichiamo.

-----

Tutto era ormai pronto. Le associazioni locali, assieme al moto club “Crostolo” di Reggio Emilia, si erano organizzate per garantire il servizio e la sicurezza su oltre 120 km. di percorso solo su strade, già organizzati i due punti di ristoro per rifocillare i motociclisti, gli alberghi completamente occupati fino dal venerdì sera, i ristoranti impegnati a organizzare i pasti per il sabato e la domenica per i mille partecipanti.

Anche il burocratico iter per ottenere le autorizzazioni era in dirittura di arrivo. Poi improvvisamente tutto si blocca.

Ebbene, il non aver consentito lo svolgimento della motocavalcata ha non solo mortificato chi stava lavorando a tale iniziativa, ma soprattutto ha danneggiato gravemente sia economicamente gli operatori locali (svariate decine di migliaia di euro) che l’immagine e la credibilità del nostro comune.

Inoltre, nei fatti, agli operatori locali è stata tolta una delle poche e più importanti possibilità di reddito.

Al di là degli aspetti legislativi che hanno portato a una scelta per noi sbagliata e nel cui merito non vogliamo entrare, riteniamo necessario porci alcune domande e fare alcune considerazioni.

Perché in diversi altri comuni della nostra regione iniziative simili sono state consentite? Non si poteva, visto la pioggia del giorno precedente rimuovere tale divieto?

Che senso ha riempirsi la bocca con parole come turismo, accoglienza, valorizzazione del territorio se queste sono le risposte?

Che senso ha dire che i nostri territori hanno una valenza prettamente turistica e da questa occorre trarre il reddito se poi danneggiamo in questo modo gli operatori locali e l’immagine e la credibilità del nostro comune?

È ora di rivedere le politiche di sviluppo dei territori di crinale. È ora di interrogarci seriamente sul perché i nostri giovani sono obbligati per poter lavorare a emigrare o fare i pendolari nei comuni confinanti.

È ora di smetterla con i troppi vincoli che ingessano il territorio e limitano gravemente le potenzialità di sviluppo e insediamento di attività. È ora di capire che i montanari sono i veri “amici della terra” in cui vivono e i primi a tutelarla. Agli operatori locali, agli organizzatori, amministrazione comunale compresa va la nostra piena solidarietà.

(Alberto Castellini, Francesca Sorbi e Piero Ferrari, consiglieri comunali di Villa Minozzo).

* * *

Pezzi correlati:
- Motocavalcata di Febbio rinviata (5 settembre 2008)

1 COMMENT

  1. Le regole ce le facciamo noi…
    Ancora una volta (vedi l’anno scorso al Ventasso) le regole (e il buon senso) devono piegarsi a regole di mercato in modo arbitrario. Siamo sempre pronti a lamentarci delle regole e di chi le fa rispettare e magari non si pensa a fare autocritica. Forse questo evento programmato in ottobre correva meno rischi di incendio, ma un acquazzone avrebbe creato ugualmente il rinvio ed allora con chi si sarebbero lagnati…

    (mc)