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“Troppi avvelenamenti nelle aree venatorie in Appennino”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ormai anche quest’anno ci avviciniamo al consueto rituale della apertura e/o pre-apertura della stagione venatoria.

Tutti i pubblici amministratori competenti e i responsabili di ATC e Associazioni Venatorie si affanneranno a raccomandare attenzione e rispetto delle regole.

Nel frattempo la fine di agosto ci ha regalato tre ulteriori e deprecabili episodi di avvelenamento cani in aree sottoposte a gestione venatoria.

Fatto preoccupante dato che di solito gli avvelenamenti si sono sempre concentrati nel periodo di fine inverno-primavera e cessavano del tutto quando iniziavano le attività venatorie.

Mi riferisco ai tre casi di Roncroffio (Castelnovo Monti) e del caso di Brugna di Casina che aggiungono ulteriori segnali alla mappa degli avvelenamenti sul territorio della nostra Provincia.

Crediamo sia ora che la Provincia, che si era impegnata a diffondere informazioni preventive, sollecitando il pubblico a denunciare gli eventi al notissimo numero verde 800-352292, comunichi un bilancio della situazione ed una valutazione sulla utilità delle misure adottate.

Dalla stampa del 2008 questi i casi di avvelenamento registrati:

Un cane salvato dal pronto intervento del veterinario preoccupazione in val d’Enza.

L’informazione 7 febbraio 2008

Strage con bocconi avvelenati a Gualtieri

Il Resto del Carlino 11 febbraio 2008

Cani avvelenati a San Valentino

Il Giornale di Reggio 28 febbraio 2008

Bocconi avvelenati a Borzano e Roncaglio

L’Informazione 9 marzo 2008

Bocconi alla stricnina muore un cane a Carpineti

Il Giornale di Reggio 11 marzo 2008

Tre gatti avvelenati a Montebabbio e un cane sparito

Il Giornale di Reggio 5 aprile 2008

Castellarano cane avvelenato mobilitate le GEV

Il Giornale di Reggio 6 aprile 2008

Tre cani uccisi dai Bocconi avvelenati a Roncroffio

Gazzetta di Reggio 24 agosto 2008

Cane avvelenato a Brugna di casina

L’Informazione 1 settembre 2008

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Come si vede i casi sono molti ed evidentemente rappresentano soltanto la punta dell’iceberg dato che non tutti i casi vengono scoperti e denunciati e nessuno in ogni caso denuncia la sopressione dei predatori selvatici (volpi, poiane, faine ... ecc.) che l’insensibilità venatoria continua a chiamare “NOCIVI”.

Purtroppo quella lamentata è una piaga i cui responsabili sono difficili da sorprendere sul fatto, tuttavia sono del tutto evidenti gli interessi perseguiti e cioè quelli di fare "piazza pulita" dei predatori che si nutrono di selvaggina, ponendosi così su posizioni concorrenziali e quindi di danneggiamento rispetto ad una categoria ben precisa e facilmente individuabile di persone.
Allora, tenuto conto che è possibile almeno contrastare gli scopi dei disseminatori di polpette, rendendo di fatto inutile, se non per loro addirittura controproducente l'esecrabile attività che tanto li impegna, da tempo abbiamo sempre chiesto alla Provincia e/o ai Sindaci interessati, di adottare un rimedio sicuramente efficace: chiusura della caccia per 3 anni in un raggio di 3 km, ovvero divieto di catture a scopo di ripopolamento per uguali periodi e distanze dal luogo di rinvenimento dei bocconi avvelenati, applicando l'art. 51 della L.R. 8/94.

Questa iniziativa, che gli enti interessati non hanno mai voluto mettere in atto, porrebbe il mondo venatorio di fronte a rischio di ulteriori preziose perdite di territorio e di conseguenza porrebbe fine a quel velo di omertà che troppo spesso, al di la delle dichiarazioni di sincera condanna, di fatto ha sempre consentito ai “compagni che sbagliano” di restare anonimi.

Soggetti peraltro noti e colti talora con le mani nel sacco, ma mai raggiunti da sanzioni da parte degli enti di gestione venatoria.

Dal momento che nessuno è colpevole fino alla Cassazione e, dati i tempi della giustizia che, come sappiamo, ha già ben più gravi problemi, di fatto anche i casi di flagranza di reato si sono persi nei tempi della prescrizione e nessuno è mai stato condannato per reati che potrebbero avere conseguenze ben più gravi del solo avvelenamento di animali.

(Stella Borghi, Clizia Ferrarini, Gioacchino Pedrazzoli)

3 COMMENTS

  1. Giustissimo
    Sono d’accordo sul chiudere la caccia nei luoghi dove sono avvenuti gli avvelenamenti. Soprattutto nella zona tra il Fariolo e Roncroffio, dove di cani avvelenati ce ne sono stati tanti, il mio compreso… MALEDETTI!!!

    (Mattia Rontevroli)

  2. Ignoranza, stupidità a livello olimpionico e tanta cattiveria
    Abito a Pietradura e due anni fa i nostri due cani hanno mangiato delle polpette avvelenate con il topicida. E’ stata una cosa orribile: a uno usciva il sangue oltre che dalla bocca dalle orecchie e dagli occhi. La veterinaria è riuscita a salvarne uno dopo atroci sofferenze per il cane e un tot di spese per noi. Mi piacerebbe sapere che cosa c’è dentro la testa di questa gentaglia… Sicuramente: ignoranza, stupidità a livello olimpionico e tanta cattiveria. Una miscela davvero pericolosa.

    (Giungla)