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Giusta “La Rossa”: nove figli e più di 60.000 bocche sfamate. In sella più di Blair

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Ha avuto 9 figli. Da sola ha sfamato, almeno una volta, più di 60.000 bocche con le sue 150 forme di Parmigiano Reggiano delle vacche rosse. E’ nata pochi mesi dopo che Nek lanciava “Laura non c’è”, a San Remo, l’anno del terribile terremoto in Umbria e dell’emergenza Albania, ma anche dello sbarco su Marte. Il reggiano Prodi era capo del governo, con la coalizione bianco, verde, rossa dell’Ulivo. E, forse non è un caso che Giusta, “la Rossa”, sia nata il 2 maggio del 1997, nel giorno in cui il leader laburista Tony Blair diventava, a 43 anni, il più giovane primo ministro britannico. In comune con l’ex uomo forte di Londra anche lei non è dei Tory, ma ha bissato il celebre inquilino del numero 10 Downing Street e, pur essendo una vacca, è ancora in sella. E’ ancora nel suo posto di regina, produce ogni giorno latte, tenendo alto l’emblema della Reggiana quando, purtroppo, la maggior parte delle sue consorelle, di altre razze, sono divenute bistecche da più di sei anni.
Marco Prandi, 46 anni, allevatore, è il presidente dell’Associazione che racchiude i caparbi allevatori della razza Reggiana, della quale si contano più di seicento capi in Appennino.
“Gente che negli anni Ottanta ha continuato ad allevare questi bovini – spiega Prandi – anche quando sembrava volere andare controcorrente. Tant’è che questi animali erano rimasti 800 in tutto”.
Eppure, anticamente, erano i bovini più diffusi.
“E’ esatto: negli anni Cinquanta questi animali raggiunsero, nel nord Italia, la diffusione massima di oltre 159.000 capi. Poi si ritenne, erroneamente, sostituirli con razze estere”.
Oggi invece?
“Si stanno diffondendo anche fuori provincia, come a Parma dove già ci sono due caseifici che producono Parmigiano Reggiano di razza Reggiana in purezza, oppure come a Reggio, dove sono undici. Sul territorio ci sono in complesso 2.565 capi, in 177 allevamenti, in forte recupero”.
“Le ottime quotazioni del nostro ricercato formaggio delle vacche rosse (un chilo può costare oltre 16 euro) - spiega Renato Zanelli, uno dei sempre più numerosi allevatori che, già da diversi anni, ha scelto di allevare solo Reggiana – è il lasciapassare per il rilancio di questa razza. Sono bovini di facile gestione, resistenti e vivono più a lungo rispetto ad altre razze che ho allevato in passato. Richiede anche minori interventi veterinari e di gestione: ha pure buone produzioni”.
Dove assaggiarlo e scoprire questa storia? Buona è l’occasione di domenica 7 settembre quando avrà luogo, presso l’ente fiera di Reggio Emilia (zona Mancasale), la 13° Mostra Nazionale Bovini di Razza Reggiana, un evento aperto gratuitamente al pubblico oltre che agli allevatori, ed organizzato proprio dall'Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Reggiana, con la collaborazione dell'Apa di Reggio Emilia. L’evento si svolgerà dalle 8.00 alle 16.00 all'interno si troverà lo stand dell'Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Reggiana e del Consorzio Valorizzazione Prodotti Antica Razza Reggiana per la vendita del celebre Parmigiano Reggiano di razza Reggiana. Alla mostra parteciperanno più di 30 capi di razza Reggiana suddivisi in 6 categorie. Gli animali verranno valutati nel ring adiacente alla mostra con la proclamazione del vincitore per categoria, a partire da manzette di 10 mesi d'età arrivando a vacche ancora in latte di 11 anni. Come la Giusta, appunto, nata nell’Azienda Grana d'oro di Catellani Matteo e Luciano il lontano due maggio 1997.
Il segreto di questa longevità?
La risposta di Matteo e Luciano: “Animali rustici, un’alimentazione rispettosa della loro fisiologia e un legame millenario col territorio”. Ecco la storia della Giusta, come di tante altre reggiane.
E, pare, a chi ha chiesto alla Giusta cosa le manca dopo una così bella carriera e una famiglia così numerosa, lei ha risposto sicura: “Mi piacerebbe fare la parte del bue rosso nel presepe”. Certo lei è una mucca, ma a volte i sogni…

(Gabriele Arlotti)