“Sono sempre più numerosi i danni causati, alle aziende agricole della nostra regione, da animali selvatici. Conseguentemente aumentano anche le proteste degli agricoltori e dei proprietari terrieri”. Ad affermarlo è il consigliere regionale Fabio Filippi.
Secondo Filippi la Regione Emilia-Romagna "invece di tutelare il mondo dell’agricoltura, settore di importanza vitale nella nostra regione, non risarcisce in modo adeguato le aziende agricole per i danni prodotti dagli ungulati. Ogni anno sono sempre di meno i fondi regionali che arrivano alle Province per questo tipo di problematiche”.
Spiega il consigliere: "Nel 2007 allo stanziamento regionale iniziale di 1.650.000 euro (500.000 per la prevenzione e 1.150.000 per il risarcimento), in sede di variazione di bilancio sono stati aggiunti ulteriori 300.000 euro di risarcimenti a fronte di danni accertati per un valore di circa 2.500.000 euro. Mentre nel 2008 lo stanziamento complessivo a carico del bilancio regionale è previsto, con la recente variazione, in 2.150.000 euro (di cui un milione per la prevenzione). Ne consegue che per il risarcimento dei danni la somma disponibile è inferiore al 2007".
"I risarcimenti sono stati congrui fino al 2003, ragionevolmente “compatibili” nel biennio 2004-2005, totalmente inaccettabili nel 2006, con un lievissimo recupero per l’anno scorso. Se consideriamo che i danni del 2008 saranno presumibilmente in aumento (specialmente quelli causati da ungulati), i risarcimenti previsti scenderanno ben al di sotto del 50%, diventando irrisori e determinando una situazione economicamente e socialmente non sostenibile".
Secondo Filippi sarebbe sufficiente "ascoltare meno gli ambientalisti e di più le associazioni venatorie che ben conoscono il territorio. Molte animali sono in sovrannumero e bisogna di smetterla di identificare i cacciatori con i bracconieri".
“In particolare – conclude Filippi – nel centro appenninico di Ramiseto numerosi proprietari di terreni hanno sottoscritto una petizione chiedendo un intervento mirato, con l’eventuale piano d’abbattimento per l’eliminazione degli ungulati e delle loro nidiate, al fine di evitare nuovi danni alle coltivazioni, ai prati, al territorio, all’ambiente e danni indiretti alle cose oltre all’incolumità delle persone".