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“Situazione grave e in via di peggioramento”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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“Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni..”, cantano Pelù, Jovanotti e Ligabue nella canzone “Il mio nome è Mai Più”. Non so dirvi quanto, ma so dirvi che è una frase che mi rimbomba nella mente da tempo; soprattutto ogni volta che passo per la strada e poi mi fermo a vedere gli streaming degli interventi in parlamento e leggo i giornali. C’è davvero molto di cui preoccuparsi!

Giorni fa leggevo su Redacon un articolo di invito ai governanti, e mi rendo conto sempre più che si parla di una situazione grave che arriverà, se non cambia qualcosa; e osservo al limite dello stupore le evoluzioni, di per sè sempre peggiori. Di fatto la situazione grave è già a pieno titolo arrivata e degenera ogni giorno.

Così penso: che fare?

In Italia abbiamo fatto decine di ristampe del libro “La casta”, eppure eccoci oggi a discutere in Parlamento dell’immunità per tutti i parlamentari, insoddisfatto (il Parlamento di maggioranza) dell’incostituzionalissima immunità per le alte cariche dello stato. La Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, e non in un articolo ultimo, bensì al numero 3! Ma con immunità prive di qualsivoglia fondamento logico non c’è più costituzione o democrazia che regga.

Le cose sono semplici, non perdiamoci in discorsi assurdi... Siamo in un’oligarchia che sta tendendo a un sistema monarchico; in questo sistema, come stiamo vedendo ogni giorno, i cittadini si spaccano in due parti: chi sta bene, e chi soffre sempre più. L’Istat ci dice che la povertà aumenta, che i prezzi salgono e che le famiglie italiane non riescono a vivere dignitosamente. Il mercato è in crisi e non nel mondo, anche nei nostri paesi dove pare che tutte le mosse attuate creino più danni e spreco che utili per i “poveretti come me”. Il lavoro scarseggia per non dire che è a sparire...

Insomma, tutti quelli che credono che la politica non c’entri nella loro vita sono degli invidiabili illusi, poiché il deficit che sta distruggendo dal nostro bel Paese parte, dall’alto sino al basso, si districa in ogni canale politico.

La classe politica (oggi sempre più CASTA) ha altri problemi da affrontare.

Vorrei quindi fare un invito alle persone, magari anche a quelle che ricordano (o conoscono per racconti diretti) le battaglie per un’uguaglianza e per uno stato di diritto, per una costituzione che dovrebbe proteggerci, mentre è sempre calpestata, vorrei invitare tutti a ricordarsi che DEMOCRAZIA è un governo del popolo e non dei sovrani; vorrei invitare a riflettere che se i sovrani non lavorano per noi, spetta a noi fare qualcosa. Se la democrazia è il governo del popolo, allora serve l’unione e la voce del popolo. L’Italia dei Valori e il suo presidente Antonio di Pietro fanno l’unica opposizione, ma hanno bisogno del sostegno dei cittadini.

Le persone si devono riappropriare della politica e di un sistema che lavora in rappresentanza dei cittadini e non di se stesso, non per rimediare ad un danno ormai inevitabile, quanto per fare il massimo per cambiare davvero le cose in meglio.

Siamo cittadini e non sudditi, smontiamo le caste e rimontiamo l’Italia e i nostri comuni.

(Agostino Giovannini, referente locale Italia dei Valori – [email protected])

7 COMMENTS

  1. La Costituzione
    “In Italia abbiamo fatto decine di ristampe del libro ‘La casta’, eppure eccoci oggi a discutere in Parlamento dell’immunità per tutti i parlamentari, insoddisfatto (il Parlamento di maggioranza) dell’incostituzionalissima immunità per le alte cariche dello stato. La Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, e non in un articolo ultimo, bensì al numero 3! Ma con immunità prive di qualsivoglia fondamento logico non c’è più costituzione o democrazia che regga.”
    E’ curioso assai che coloro (come Grillo e Di Pietro) che si ergono a paladini della Costituzione sacra ed inviolabile, coloro che accusano il governo di voler far strame della Carta Costituzionale, non sappiano che l’articolo 68 recita così: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza. Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza”.
    Di Pietro questo articolo lo conosce e ne chiede l’abrogazione. Uhmm… ma allora la Carta Costituzionale non è sacra ed inviolabile… Bisogna cambiare qualcosa, ma solo ciò che ci fa comodo… Evidentemente l’articolo 68 non vale tanto quanto l’articolo 3 perchè viene dopo, ovvio.

    (R.S.)


  2. Sinceramente anch’io non mi riesco a capacitarmi che l’art. 68 sia stato dimenticato. Rimango comunque sconcertato per una legge che oggi consentirebbe a Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Renato Schifani e Giorgio Napolitano di uccidere qualsivoglia persona in piazza, di fronte a decine di testimoni, e di rimanere impunito per l’intero mandato. Questa è una vergogna.
    Vorrei però ricordare che se da una parte Agostino ricordava di mantenere toni pacati, giustamente per tenere un dialogo con il governo, vorrei ricordare che non sono toni pacati parlare di sudditanza monarchia. Anche se credo che questo governo non stia operando correttamente, penso che parlar di monarchia sia un po’ esagerato e prematuro; ricordiamoci che il governo in carica è stato eletto da un popolo libero e civile.

    (Alessandro Torri Giorgi)

  3. L'”anima candida” Di Pietro
    Buongiorno. Faccio notare al solerte Giovannini ed a tutti i cortesi lettori di Redacon che l’immunità per il presidente (o premier o cancelliere a seconda del paese) è prevista anche in Francia e Germania, senza che nessuno gridi allo scandalo o si stracci le vesti… Perchè quello che dà fastidio all’on. Di Pietro ed ai suoi legulei in realtà è l’immunità a Berlusconi: delle altre cariche non gli importa nulla (anche se non lo dicono… ).
    Basta con questa presunta “anima candida” e con questo erigersi a “paladini a difesa della Carta costituzionale” da parte dell’Italia dei Valori.
    Per chi se lo fosse dimenticato l’on. Di Pietro (che ora scende in piazza coi girotondini ed i centri sociali che denigrano ed offendono il Santo Padre ed il presidente della Repubblica) viene dall’ambiente dei cosiddetti “questurini”, ovvero coloro i quali andavano in piazza COI MANGANELLI TRA I MANIFESTANTI negli anni settanta, per riportare l’ordine pubblico…
    Un pochino più di equilibrio sarebbe gradito, credo.
    Buon fine settimana a tutti.

    (Riccardo Bigoi, Ligonchio)


  4. Parlare di monarchia per un governo eletto dal popolo, con una coalizione e un premier che tornano, su volere degli italiani, per la terza volta ad essere maggioranza mi sembra un po’ forzato. Certo è che questo governo sta facendo un uso poco liberale, non plurale, di questa democrazia; ciò è forse ancora più grave, poichè sta minando un sistema democratico nelle sue basi. Alcune cose che penso della politica di Berlusconi le ho dette commentando l’articolo di Alessandro, inoltre ritengo che continuare a parlare di casta, in manera così generalizzata, sia controprudecente. Con questo non nego la crisi di una classe politica e l’assurdità dei suoi privilegi, ma credo che nella sfiducia totale nella politica si perda quel bisogno progettuale tipico di una società, quell’idea di futuro necessaria. Mi spiace, ma per quanto rispetti Di Pietro e le sue battaglie, non vedo in lui una visione di una società.

    (Simone Ruffini)

  5. Siamo usciti dal discorso. Io sollecito: che vogliamo fare?
    Caro R.S., era immaginabile un tuo intervento. Sai che apprezzo i tuoi discorsi a prescindere che spesso non li condivida. Ho riflettuto per capire dove volevi andare a parare, poi ho semplicemente notato che non ti sei riferito solo al mio articolo, ma a un discorso di politica più nazionale. Vuoi che ti dica se sono d’accordo con Di Pietro sull’abrogazione dell’articolo 68? Che di fatto sancisce già una simil-immunità ai parlamentari (che se fossero gente pulita e senza ombre non avrebbero bisogno di altre immunità). Si sa che all’estero il Parlamento concede spesso gli arresti ecc.. In Italia ovviamente candidiamo condannati in primo grado, quindi simile articolo può non bastare a loro… (vedi, RS, sei stato bravo, mi hai fatto cascare nel tranello di uscire dal mio discorso). Comunque io sono dell’idea che chiunque venga eletto a rappresentare una democrazia debba avere gli stessi diritti delle persone rappresentate e che non debba avere nessuna deroga o immunità o interesse secondario: se commetto reati, ieri oggi o domani debbo essere sottoposto a verifica subito come il popolo. Ma l’articolo sta scritto nella Carta costituzionale, e per me ci può anche stare, ma un discorso simile è difficilmente fattibile qui; poi se vuoi ci proviamo, ma facciamolo specifico… Difatti io, qui, parlo di immunità ben diverse, quelle del lodo Alfano (Schifani bis, o qualsivoglia chiamarlo). Quindi ti rispondo così: ahimè, io non sono il portavoce ufficiale dell’onorevole Di Pietro, nel quale ho molta fiducia, e ti dico che non gradisco nessuna immunità parlamentare.
    Rispetto il commento di Alessandro, ribadisco che l’articolo 68 non era considerato nel mio discorso, e lo invito a rileggermi perché non ho invitato al dialogo con il governo (forse hai frainteso), ma non perché non lo ritenga necessario e importante, ma perché mi preme di più sollecitare la coscienza cittadina, democratica, proprietaria del proprio Paese e dei propri diritti. Il mio discorso verte tutto sul lodo Alfano, che di fatto straccia la Costituzione così come i padri costituenti l’hanno scritta. Il mio discorso verte sui cittadini, che debbono reagire con ogni mezzo lecito. Se poi dici che non posso parlare di monarchia perché abbiamo eletto noi un governo, beh.. dissento. Monarchia è ancora un termine forte, ma oligarchia ci sta a pennello da troppo tempo (e monarchia sarà tristemente accettato a breve). La legge elettorale (detta appunto @Cporcellum#C) non può ritenersi una legge democratica, ha più di un abuso di potere… Io speravo nell’abrogazione che non vi è stata pre-elezioni. Ma orami siamo qui. Che facciamo Alessandro? RS? E gli altri?

    (Agostino Giovannini, referente locale Italia dei Valori, @Lmailto:[email protected]@[email protected]#L)

    P.S. – Non caschiamo in discorsi complessi e solo teorici.. siamo pratici. Le cose vanno MALISSIMO, io voglio fare qualcosa. Voi?


  6. Fermo restando che questo governo è stato giustamente eletto da un popolo civile, siamo sicuri che se questo popolo avesse saputo tutto questo l’avrebbe eletto? Per quanto riguarda la libertà sono sempre stata convinta che coincida con l’informazione, il sapere, la conoscenza. Parlare di informazione libera in Italia oggi mi sembra ridicolo. Dunque il popolo italiano è davvero “libero”? Condivido l’appello di Agostino alle persone a fare qualcosa, a riappropriarsi della liberà, della democrazia. Magari attraverso l’informazione, quella vera, senza fermarsi ai nostri tg o ai giornali italiani ma spaziando anche e soprattutto su internet.

    (Francesca D.)

  7. Democrazia: regola n. 1
    La prima regola della democrazia per me è inchinarsi al volere della maggioranza. Una maggioranza che a volte sceglie Prodi e a volte il Cavaliere. Che vuol dire “se il popolo avesse saputo tutto questo?”. E Prodi? Lo avrebbero votato sapendo ciò che avrebbe fatto o NON fatto? Quando vince Prodi, io non mi sogno neppure di pensare che il popolo si è sbagliato! Alla scadenza di un mandato il popolo sovrano sceglierà ancora (per questo è sovrano!). Sceglie quel governo che gli dà più fiducia; quello migliore; o quello meno peggiore. Cominciamo col rispettare un risultato elettorale, qualunque esso sia; per me, non può essere che questo il punto di partenza.
    Agostino dice: “CAMBIAMO QUALCOSA… “. Io partirei da questa orribile legge elettorale : “RIDATECI LE PREFERENZE! RIDATE AI CITTADINI LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE CHI MANDARE IN PARLAMENTO E CHI LASCIARE A CASA”!

    (Umberto Gianferrari)