Il Parco Nazionale aveva scritto agli emigrati e ai loro figli, col progetto Parco nel mondo.
"Ora squilla spesso il telefono messo a disposizione per l'iniziativa - comunica il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano - e sono sempre di più, e con storie singolari, gli emigrati che cercano un contatto con la terra natia".
Gli emigrati o i loro discendenti, ricordiamo, ricevettero una lettera di invito al ritorno, seppure temporaneo, nei loro luoghi di origine e, per molti, d'affezione. Era una comunicazione del Parco Nazionale in cui si diceva, sostanzialmente, "Caro amico lontano, è il tuo borgo da dove tu o i tuoi familiari partirono tempo fa alla ricerca di un futuro migliore. Ora in Appennino molte cose sono cambiate. Torna a trovarci, ci ritroveremo assieme". E a seguire gli orari dei call center attivi per ogni provincia del Parco, concepiti per venire incontro ai vari fusi orari dei paesi di residenza degli emigrati.
Ebbene, ora ecco la risposta. Alberto Signanini, cinquantenne, che vive a Buenos Aires, discende da una famiglia emigrata da Fivizzano a fine Ottocento, e ha deciso di rientrare in Italia non appena andrà in pensione. Ha telefonato chiedendo notizie sull'iniziativa, spiegando di volere tornare a vivere in Italia presto, e di volere riallacciare i rapporti con i suoi parenti italiani che non conosce, perché non è mai stato a Fivizzano.
Argo Confetti, pensionato, è emigrato in Svizzera da Castelnovo ne' Monti, e si tiene aggiornato su ciò che accade in Appennino leggendo "Tuttomontagna" on-line; proprio sulla copertina dell'ultiimo numero del periodico dedicato alla montagna, vi sono i suoi nipoti di Viano che stringono tra le braccia i pronipoti appena nati.
Onelda Stefani, da Villa Minozzo è partita per il Belgio, ma ciò non le impedisce di tornare ad agosto nel suo paese natale, anche per incontrare i responsabili del progetto del Parco Nazionale.
Venerdì 25.07.08 alle ore 18.30, nello stand del Parco presente al Festival delle Città Slow di Felina, saranno presentati i primi risultati del progetto di "Parco nel mondo", con proiezione del filmato da titolo "E ci toccò partire" realizzato dal museo dell'Emigrazione della Gente di Toscana. In tale occasione, Rachele Grassi, curatrice del progetto per l'area reggiana, illustrerà quali sono stati i primi contatti finora ricevuti dal call center (che funziona ogni martedì dalle 15 alle 18).
Stupore e gradimento per la bella sorpresa di avere ricevuto la lettera: molti addirittura avrebbero voluto riceverla negli anni passati, quando l'ambientamento in paesi lontani rendeva la vita spesso difficile.
Traduzione della notizia: Il sig. Signanini si dice interessato a rientrare in Italia (ma solo quando andrà in pensione). Il sig. Confetti si tiene informato sulla montagna reggiana (sai che sforzo, lo faranno in molti grazie ad internet). La sig.ra Stefani torna a Villa Minozzo ad agosto (non si sa se ogni anno trascorre le vacanze qui oppure si è decisa a tornare grazie all’invito). Che dire, un successo…! Ma probabilmente a Felina riveleranno molte altre storie che per mancanza di spazio qui sono taciute. Questa cosa del “parco nel mondo” mi è sembrata sempre un’idea talmente strampalata da essere difficile crederla. Specie se organizzata da un parco che ha appena preso avvio.
(Commento firmato)