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La sede della Matilde spa? E’ a Canossa presso il Centro turistico Andare a Canossa. Un contributo di 30.000 euro per una triplice esigenza

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In merito alle polemiche dei giorni scorsi sulla sede della Matilde spa presieduta da Fausto Giovanelli giunge dall'ufficio stampa del Parco Nazionale la presente nota che pubblichiamo per intero.

* * *

Matilde di Canossa S.p.A., nel luglio del 2007, ha deciso di trasferire la propria sede nel luogo più naturale, il borgo di Canossa, indicato dal nome stesso della società, nonché più direttamente funzionale alla promozione del territorio.

In tal modo la società ritiene di svolgere nel modo migliore e più economico il suo compito di servizio definito dalla legge. Con una unica convenzione con un soggetto privato il Centro turistico “Andare a Canossa” di Mario Bernabei - già vicepresidente della Matilde spa ndr - provvede alla triplice esigenza:

1. della gestione interna
2. della gestione del circuito dei Castelli matildici - di cui Bernabei è coordinatore ndr -
3. della fornitura di un servizio di accoglienza ai turisti al Castello di Canossa, per 200 giornate/anno, anche nei giorni di maggiore afflusso, festivi e prefestivi, nei quali gli uffici pubblici sono normalmente chiusi.

La reception disporrà tra l’altro del Dvd video multilingue e Dvd rom, recentemente presentato, che consente una accurata e qualificata informazione ai visitatori di tutto il mondo, in particolare alle scolaresche su tutto il patrimonio matildico: storia, arte, architettura, paesaggio, religione e prodotti tipici.

Un tale servizio, da tempo richiesto, diventa ora ancora più importante in vista della mostra su Matilde di Canossa organizzata dalla Provincia, dalla Diocesi di Reggio-Guastalla, dal Comune, dalla Camera di Commercio e da altri enti reggiani, tra cui la nostra società.

I servizi convenzionati con il centro turistico “Andare a Canossa” sono costituiti da:

1. affitto, riscaldamento, pulizia locali di 60 mq. I locali acquistati dalla società Andare a Canossa sono in corso di ristrutturazione e hanno destinazione a servizi commerciali e uffici.
2. servizio di segreteria tecnico-amministrativa Matilde S.p.A. (segreteria, posta, telefono, e-mail, sito web, predisposizione prima nota per gestione della contabilità) e ufficio stampa;
3. coordinamento tecnico amministrativo del Circuito dei Castelli;
4. servizio di informazione accoglienza del turista con particolare cura per gruppi organizzati;

L’insieme di questi servizi è remunerato con un compenso di 30.000 euro annui, di cui 15.000 per l’affitto dei locali, pulizia e riscaldamento e gli altri 15.000 per i servizi di cui ai punti b, c e d. Si tratta di una gestione esemplare e molto rigorosa, così come è del resto, nel complesso, la gestione di Matilde S.p.A. la quale non ha dipendenti, né sedi o uffici in affitto o in proprietà. Provvede alle proprie esigenze legali logistiche minimali attraverso l’uso gratuito di una stanza presso i locali della Provincia a Mancasale.

Matilde S.p.A. svolge la funzione promozionale obbligatoria secondo la vigente legge regionale n. 44/89 e non può –anche se volesse- venire meno alla sua funzione. Ha collaborato e collabora con le amministrazioni locali e con gli Iat. E’ stata ed è disponibile a unificare le proprie attività con lo Iat di Canossa ed eventualmente a gestirlo, ovvero a ospitarlo nelle strutture che presto saranno disponibili e attive nel del borgo di Canossa, indiscutibilmente il luogo centrale di tutta il più ampio sistema territoriale matildico.

Matilde di Canossa S.p.A.

4 COMMENTS

  1. Ma… un po’ di ritegno no?
    No, dico. Ma ho letto bene? La Matilde spa dichiara impunemente che ha trasferito la sua sede là dove il suo ex vicepresidente ha acquistato un edificio? E poi lo paga??? Sarà pur Berlusconi un personaggio da conflitto di interessi, ma anche qui non si scherza!
    Altra domanda. Ma a Canossa uno Iat c’è già. Nessuno ha caso mai pensato di interpellarli se sono favorevoli a questa ‘conglobazione’ coatta?

    (F.L.P.)

  2. E perchè a Ciano non pagava?
    Interessante questa scelta di pagare 30.000 d’affitto all’ex vice-presidente. Una curiosità facilmente verificabile presso il Comune di Canossa: quando la Matilde era ospite nei locali adiacenti allo Iat non sborsava il becco di un quattrino.

    (M. Bertini)

  3. Ricordo male?
    Ricordo male o la Matilde di Canossa spa è appunto società per azioni ma le cui azioni sono del 55% della Provincia di Reggio Emilia? Ma in Provincia vi è dialogo oppure vige un regime dittatoriale (tipo quello della “Fattoria degli animali”, però)? No, perchè se è così ricordo che gli Iat, uffici Informazione e accoglienza turistica, sono finanziati con soldi pubblici (dalla Regione alle Province). Ricapitolando la questione è questa: la Provincia cosa farà? Chiaramente con soldi pubblici, finanzierà l’esistente Iat Terre Matildiche e, tramite la Matilde Spa, anche il punto accoglienza “Andare a Canossa”? Ricordo poi che il punto informativo diffonderà le immagini del DVD recentemente presentato (ma quello di luglio 2007 a Ligonchio cos’era? un ectoplasma???), ma è bene non dimenticare che quelle immagini sono costate alla collettività (finanziamento GAL) ben 105.000 (avete letto bene: CENTOCINQUEMILA) euro. Grande!!! Ma chi è stato il regista famoso che ha girato questo costosissimo (rapportate il tutto alla durata non superiore ai 20 minuti!!!) DVD? Aggiungo un commento personale: è giusto investire sui “giovani” (dipende sempre dal punto di vista; p$er uno di novanta anni un settantenne risulta essere un giovincello). Mettetevi infatti nei panni di Giovanelli, presidente del Parco nazionale, presidente della Matilde di Canossa spa, pensionato parlamentare: ma riuscirà ad arrivare alla fatidica “quarta settimana”? Ma volete mettere invece la triste situazione di Mario Bernabei, anche lui pensionato pubblico, ex vice presidente della Matilde di Canossa spa (ex perchè? c’era già un bel piano dietro?), coordinatore del Circuito del Castelli e delle Corti Reggiane, marito del sindaco di Montecchio Emilia: anche lui riuscirà ad arrivare a fine mese???? Cosa dite? Tutte le promesse ai giovani, a quelli veri, a quelli perlomeno che non sono “pensionati”? Boh, che aspettino il loro turno, possibilmente non in montagna perchè magari con le loro parole danno pure fastidio.

    (Marta)