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Qualificare gli spacci aziendali per commercializzare i prodotti tipici

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I prodotti agroalimentari tipici dell’Appennino modenese e reggiano come punto di forza per creare una rete di imprese e valorizzare la commercializzazione, la produzione ed il turismo sul territorio montano. E’ questo il contributo che il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano ha portato come esempio di buona prassi nell’ambito del convegno “Leader – Diamo valore al Territorio Rurale”, tenutosi lo scorso 9 giugno a Monteveglio (BO) alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, tra cui Regione Emilia Romagna Assessorato all’Agricoltura, Ministero dell’Agricoltura e Comitato di Sorveglianza della Comunità Europea per il programma Leader +.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di creare un confronto tra le istituzioni ed i cinque Gal regionali (Gal Soprip, Gal Antico Frignano ed Appennino Reggiano, Gal Appennino Bolognese, Gal l’Altra Romagna, Gal Delta 2000) e, nello stesso tempo, verificare il lavoro svolto e la corrispondenza con la filosofia del programma comunitario Leader +, cioè favorire lo sviluppo delle zone rurali attraverso azioni volte a dare vitalità a questi territori, stimolando il mantenimento e la creazione di nuove attività e la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali.

Il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano ha portato come esempio di buona prassi alcuni progetti per la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio realizzati nell’ambito del Piano di Azione Locale 2000/2006, che hanno consentito di creare una rete di imprese per la commercializzazione e la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari locali, integrandole al circuito turistico. Tra queste, la qualificazione degli spacci aziendali per la promo-commercializzazione dei prodotti tipici dell’Appennino modenese e reggiano, il progetto “Latterie dell’Appennino Reggiano”, il progetto “Caseifici dell’Appennino modenese” e l’azione di Partecipazione a fiere di settore.

“Siamo partiti dal presupposto – ha detto, nel suo intervento, Gualtiero Lutti, direttore del Gal – che nell’’Appennino modenese e reggiano vi sono diversi prodotti ad alta tipicità e qualità, alcuni DOC, come il Parmigiano Reggiano o il Prosciutto di Modena, altri con marchi collettivi, altri ancora prodotti in un’area geografica delimitata, sulla base di “disciplinari di produzione”. Inoltre, la qualità ambientale del territorio, l’assenza ed il minor uso di sostanze chimiche garantiscono una migliore qualità ed autenticità che, tuttavia, non viene valorizzata dagli attuali canali di commercializzazioni, tutti uguali ed indistinti, scollegati dal territorio. La nostra scelta strategica ha avuto come obiettivo quello di creare le condizioni per vendere una parte della produzione direttamente in azienda o su canali di commercializzazione “corti”, attraverso un progetto di valorizzazione delle produzioni alimentari locali, collegandole al circuito turistico”.

Il bando per la qualificazione degli spacci, al quale sono state ammesse 10 domande su 14, per un importo di investimenti ad oltre 420.000 euro ed un contributo Leader + concesso di 160.000 euro, ha consentito di promuovere la commercializzazione diretta dei prodotti, tipizzando i locali secondo uno standard qualitativo comune, che ha previsto l’utilizzo diffuso del legno sia nell’arredo interno sia all’esterno, dove possibile, la presenza di uno spazio con tavoli e sedie per gli assaggi, la presenza di un’apposita segnaletica ed un parcheggio per le auto. Inoltre, negli spacci è stato previsto uno spazio per la promozione turistica e l’esposizione di materiale informativo sui prodotti tipici. Infine, i gestori si sono impegnati a programmare visite guidate alle attività aziendali più significative. Il progetto “Latterie dell’Appennino reggiano”, gestito in convenzione con la Comunità Montana, ha consentito la valorizzazione di 17 latterie , proponendo la piena integrazione tra agricoltura e turismo, attraverso la “messa in rete” dei caseifici aderenti e la promozione di “itinerari” per riscoprire i sapori, i luoghi e le tradizioni dell’Appennino reggiano.

Tra le principali iniziative, la creazione e registrazione del marchio “Latterie d’Appennino”, una campagna promozionale sui media, il completamento della segnaletica, la pubblicazione di un calendario eventi e la realizzazione di una carta tridimensionale del territorio. Il progetto ha comportato una spesa totale di 30.800 euro, di cui 21.200 euro di contributo Leader +. Il progetto “Caseifici dell’Appennino modenese”, invece, ha messo in rete 25 caseifici dislocati nei territori delle tre Comunità Montane (Modena Est, Modena Ovest e Frignano) della provincia di Modena, dove si può acquistare direttamente dai produttori non solo Parmigiano Reggiano, ma anche altri prodotti del territorio montano.

Inoltre, per favorire la creazione di un circuito turistico, è stata promossa un’immagine unitaria attraverso la creazione di un marchio, un sito web, la pubblicazione di inserti promozionali e di materiale informativo, tra cui opuscoli, vetrofanie e guide. Il progetto è stato realizzato con un contributo Leader + di 47.300 euro su una spesa totale di circa 60.000 euro.

Infine, il Gal ha promosso la presenza organizzata di diverse aziende alimentari dell’Appennino, in forma associata, ad alcune manifestazioni fieristiche importanti, come le “Olimpiadi dei Formaggi di Montagna” di Allgau (Germania) nell’ottobre 2007, la fiera “Alimentarti” di Bologna, nel novembre del 2007 ed il “Salone della Montagna” di Torino. Inoltre, è stato promosso uno studio di fattibilità per verificare l’opportunità di realizzare una “Casa dell’Appennino” quale sede stabile di promozione e punto vendita di prodotti tipici in una grande città, italiana od europea.
Il contributo Leader di 33.380 euro ha contribuito per il 50% della spesa totale sostenuta.

Soddisfatto Luciano Correggi, presidente del Gal, che, a conclusione dei lavori, ha commentato: “Il convegno è stato un importante momento di confronto tra le diverse realtà, sia per illustrare la nostra esperienza, sia per ascoltare quelle delle altre realtà locali. Inoltre, ci ha permesso di esporre agli amministratori, al mondo produttivo locale ed alle istituzioni presenti i risultati raggiunti con i finanziamenti Leader +, in questa fase di programmazione. Tra le peculiarità emerse, mi preme sottolineare il rapporto virtuoso tra le risorse pubbliche impiegate e l’investimento complessivo realizzato, con un coinvolgimento di capitale privato superiore al 40%”.

1 COMMENT

  1. Abbiamo ricette tipiche ma non prodotti
    Il problema della nostra montagna e del turismo che non vuole arrivare è che non abbiamo più un prodotti veramente tipici, fatti con materie coltivate e lavorate al 100% in montagna.

    (Mattia Rontevroli)