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Dalla sede nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini una nota per smentire Paolo Comastri

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Riceviamo una nota dalla sede nazionale dell'ANA a firma dell'avv. Cesare Lavizzari della Commissione Legale che smentisce quanto dichiarato a REDACON da Paolo Comastri, "sedicente portavoce della Sezione ANA di Reggio Emilia", circa il possibile impegno degli alpini volontari in Campania per istruire i cittadini sulla raccolta differenziata. Pubblichiamo volentieri per intero la nota stessa riservandoci poi di ascoltare lo stesso Comastri che comunque ci è parso bene informato sulla questione.
In ogni caso i prossimi giorni ci diranno se questa operazione andrà o meno in porto e se gli alpini accetteranno il ruolo che potrebbe essere loro assegnato.

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LA NOTA DI LAVIZZARI
Milano, 13 giugno 2008

Egregio direttore, con riferimento ai due articoli apparsi su Redacon dal titolo rispettivamente:
- “Emergenza rifiuti: alpini reggiani in Campania”
- “Sui rifiuti si spaccano gli alpini?”
la sede Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, stupefatta dalla leggerezza con la quale certe notizie vengono diffuse senza alcun riscontro e ancor più stupefatta delle dichiarazioni del sig. Paolo Comastri, frutto di una sfrenata e fervida fantasia oltrechè evidentemente mendaci, precisa quanto segue:
il sig. Paolo Comastri, sedicente portavoce della Sezione ANA di Reggio Emilia, non conosce assolutamente nulla della trattativa, peraltro ancora in corso, che potrebbe portare gli alpini (e non la protezione civile) ad operare in Campania in compiti di sensibilizzazione della gente sull’avvio della raccolta differenziata.
Il Comastri, peraltro, mostra di non conoscere nemmeno l’organigramma dell’Associazione Nazionale Alpini quando definisce Cesare Lavizzari quale vice presidente nazionale, carica che non ha mai ricoperto.
Tutte le dichiarazioni sull’origine della trattativa (…al fresco dei giardini del Quirinale…”), sulle nostre motivazioni (…”gli insistenti “rumor” provenienti dalla sede Nazionale”), sullo stato della stessa e sulle reazioni dei nostri associati (l’esempio degli alpini bergamaschi è addirittura comico!) sono il frutto di evidente millanteria.
Si precisa, altresì, che il Com’astri non solo non ha preso parte ad alcuna riunione, non solo non ha nemmeno tentato di contattare la sede Nazionale dell’Associazione, ma che non si è nemmeno curato di chiedere spiegazioni al suo Presidente Sezionale.
Il Comastri, dunque, si è limitato a raccogliere qualche pettegolezzo (forse proprio dall’immondizia!) e a costruirci sopra, con notevoli fantasia e malizia, una notizia semplicemente falsa.
Precisato tutto ciò, a nome e per conto dell’Associazione Nazionale Alpini, chiedo che la presente sia pubblicata con enfasi perlomeno uguale a quella riservata ai due articoli cui si intende replicare.
Cordialità.

(Cesare Lavizzari, Associazione Nazionale Alpini, Commissione Legale)

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Pezzi correlati:
- Emergenza rifiuti: Alpini reggiani in Campania? (10 giugno 2008);
- Sui rifiuti si spaccano gli Alpini? (11 giugno 2008)

1 COMMENT

  1. Risposta all’avv. Lavizzari
    In merito a quanto pubblicato sull’intervento degli alpini in Campania per l’emergenza rifiuti, registro l’intervento dell’avv.to Lavizzari. Certamente legittimo, ma dai toni talmente piccati e stizziti che altro non confermano se non il fatto di avere inequivocabilmente “toccato” un nervo scoperto. Decisamente poi deprecabili e totalmente fuori luogo anche alcuni capziosi giudizi espressi sullo scrivente, l’onere della cui prova lascio in toto al consigliere nazionale avv.to Lavizzari. Che, peraltro, non smentisce il nocciolo del problema e cioè che gli alpini saranno chiamati ad intervenire in Campania in tempi e modi ancora in via di definizione.
    Come sempre, e indubitabilmente in modo chiaro e netto, sottolineato nei “pezzi” oggetto dell’intervento dell’avv.to Lavizzari. Duole davvero significare come un alpino dalle specchiate ed acclarate virtù morali e professionali come Cesare Lavizzari utilizzi accenti così sopra le righe. Il problema dell’emergenza rifiuti in Campania con il paventato intervento degli alpini è problema talmente serio, complesso, difficile e delicato da non meritare giustificazioni sulla fondatezza o meno di quello che anche l’avv.to Lavizzari definisce “qualche pettegolezzo”.

    (Paolo Comastri)

    P.S. – Chiedo venia sulla mia imprecisione relativa all’incarico in seno al Consiglio direttivo nazionale dell’avv. Lavizzari, che, come da organigramma pubblicato nel sito ufficiale dell’associazione, non figura come vicepresidente bensì, effettivamente, come Consigliere nazionale. Tuttavia anche l’avv.to incappa in un’inesattezza definendomi “sedicente portavoce della sezione Ana di Reggio Emilia”. Mi permetto di rammentarGli che in seno al Consiglio direttivo sezionale ricopro, come da relativa delibera approvata da tutti i consiglieri, l’incarico di “addetto stampa”. Ruolo peraltro rivestito anche nei precedenti Consigli sezionali. Dal 2 gennaio 2004, senza che nessuno abbia mai espresso obiezioni in merito, a tutt’oggi in nome e per conto della sezione Ana di Reggio Emilia, ho redatto e divulgato a firma “per il Consiglio direttivo sezionale l’addetto stampa alp. Paolo Comastri” 181 comunicati stampa relativi alla vita associativa sezionale. Comunicati che hanno avuto, e hanno, ampia e articolata diffusione su tutti gli organi di informazione locale. Sono davvero stupefatto, e peraltro rammaricato, che il mio presidente sezionale di quanto sopra non sia al corrente.