Un pochetto di sana informazione “urlata” e… la pillola va giù. Stavolta il mezzo che si presta è un piccolo lepidottero, la processionaria, che – scopriamo stamattina leggendo le colonne montanare del Carlino – sta “tenendo col fiato sospeso” l’Appennino. Orbene, conveniamo che i sacchetti che crea e che “adornano” le piante non sono obiettivamente né belli a vedersi né utili per la crescita rigogliosa del verde… Ma insomma, cerchiamo di essere proporzionati con la terminologia. Infatti, secondo quest’organo di stampa, ci troveremmo di fronte ad una situazione “allarmante”. L’ennesimo “allarme”. Tutti i giorni, si può dire, ne viene ormai lanciato uno. Vi è inflazione di “allarmi”. Ma tant’è… Che succede stavolta? Stralciamo dal pezzo: “il parassita sta uccidendo centinaia di alberi… “; “… strage di pini… “; “ …gravissimo pericolo… “; “ …rischio mortale per tutti i pini… “; “ …patrimonio a rischio… “. No, non stiamo parlando della missione italiana in Afghanistan, ma, ripetiamo, della processionaria sulle lande montane reggiane. Volete mettere? Massima prudenza, dunque, o voi, genti che salite in Appennino!
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Dell’argomento comunque questo sito si era occupato già nel febbraio 2007, riprendendolo poi anche nello scorso autunno. Ma non ci eravamo accorti di questo teatro da 007 in cui ci muovevamo. Abbiamo rischiato...
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