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Patti chiari amicizia lunga: una mattina al Teatro Bismantova

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Questa mattina, come annunciato, al teatro Bismantova ha avuto luogo la cerimonia della firma del cosiddetto “Patto per una comunità educante”. Diverse le associazioni che l’hanno sottoscritto. Folta la presenza della cittadinanza. Se quest’atto segna la fine di un percorso di preparazione durato un paio d’anni, a seguito delle emergenze circa il disagio giovanile e sociale riscontrati, ora un cammino si apre. Un cammino che dovrà però fare leva sulla concretezza e sull’attiva collaborazione di tutti.

LA CRONACA DELLA MATTINATA

Questa mattina, in un teatro Bismantova affollato di giovani delle scuole superiori, e dai rappresentanti delle realtà istituzionali, associative ed educative del territorio, è stato firmato ufficialmente il “Patto per una Comunità educante”.

Un documento a cui da circa due anni lavorano praticamente tutti i soggetti che hanno a che fare quotidianamente con i giovani, e che prevede una serie di azioni a loro dedicate. Presenti sul palco il Sindaco Gianluca Marconi, l’Assessore alle Politiche Giovanili Claudia Corbelli, ed inoltre la Presidente della Provincia Sonia Masini, l’Assessore alla cultura della Comunità montana Clementina Santi, e tutti i rappresentanti dei gruppi sociali che aderiscono al patto ed hanno elaborato i progetti che lo compongono: Rosanna Costi per le Associazioni di volontariato; Federico Tamburini per le Associazioni di famiglie; l’Assessore Paolo Ruffini che ha rappresentato le Associazioni sportive; Franco Viappiani per l’Ausl, Chiara Torlai che ha illustrato le iniziative dirette del Comune; Duilio Campani della Polizia Stradale di Castelnovo che ha presentato i progetti concordati unitamente ai Carabinieri ed alla Polizia Municipale; Simone Torlai in rappresentanza degli studenti e dei gruppi di giovani; Don Giordano Goccini per le Parrocchie, Paola Bacci per la Scuola e la Formazione professionale, Agnese Marazzi per il Servizio Sociale Unificato. E in platea nelle prime file molti altri esponenti di associazioni, scuole, Forze dell’Ordine, famiglie.

Mentre nella parte alta del teatro decine di ragazzi hanno seguito con attenzione i lavori della mattinata.
Ha spiegato Marconi: “Questo cammino è partito due anni fa, in un momento in cui la nostra comunità era profondamente ferita ed ha cominciato ad interrogarsi interiormente. In questo lungo periodo è stato fatto tanto lavoro, un percorso che ha unito tanti soggetti e che da qui riparte su basi più concrete, aperto ad accogliere anche altre realtà che siano interessate. Oggi si intrecciano in tutti noi entusiasmo e commozione”.

Clementina Santi ha portato il sostegno ed il saluto della Comunità montana: “Vogliamo esserci perché il tema della formazione dei ragazzi e del loro sviluppo personale è per noi centrale. La presenza di tutti noi oggi non è solo per dire che vogliamo capire le difficoltà dei ragazzi, ma invece per testimoniare che in parte abbiamo già capito, e ci diamo da fare”.

Ha aggiunto Claudia Corbelli: “Da subito tutti i soggetti coinvolti hanno partecipato con entusiasmo a questo cammino. Il Comune ha avuto un ruolo di coordinamento del gruppo, ed ora si impegna a portare avanti delle proposte trasversali e a sostenere la rete che si è creata e che è importantissima. Il patto è una assunzione di responsabilità, ed insieme un invito ai ragazzi ed alla cittadinanza”.

Per Sonia Masini “quando degli episodi difficili colpiscono una comunità coinvolgendo i suoi giovani, si deve analizzare il contesto complessivo dei nostri tempi, che non è facile. Ci sono livelli ben al di sopra del locale che influiscono sui nostri stili di vita. I ragazzi sono sottoposti a dei modelli deteriori, di superficialità assoluta: il vuoto dei valori che li circonda non è colpa loro, ma della società. Il lavoro di coinvolgimento di chi lavora a fornire modelli diversi, fatto con questo documento, è importantissimo, e deve partire dalla consapevolezza che il tessuto sociale della montagna ha ancora tanti aspetti positivi”.

Sono poi intervenuti tutti i rappresentanti dei soggetti firmatari del Patto. Per Rosanna Costi “il volontariato è senza dubbio una opportunità che per i ragazzi può significare non solo impegno ma anche amicizia e divertimento”; Federico Tamburini ha sottolineato come “questo percorso è nato da un risveglio brusco, che ci ha fatto capire che per i nostri giovani non era tutto roseo. Ora dovete essere voi ragazzi i protagonisti dei contenuti di questo patto, di cui noi abbiamo stilato in pratica solo la prefazione”. Paolo Ruffini si è detto “onorato del compito di rappresentarle affidatomi dalle società sportive. Nel nostro comune sono 38, molte delle quali lavorano con e per i giovani trasmettendo i valori principali e positivi dello sport, che per i ragazzi sono facili da ascoltare ed apprendere”.

Viappiani ha illustrato i servizi dell’Ausl rivolti ai giovani: “Sono strutture che intervengono quando i ragazzi capiscono che ci sono problemi che non riescono a risolvere in proprio, e quindi subentra un disagio. Rivolgetevi a questi servizi senza farvi problemi, sarete ascoltati”; Chiara Torlai ha illustrato le attività che il Comune ha in programma di gestire direttamente, “come l’attivazione della Carta Giovani, che potrà creare una rete con tanti altri ragazzi della provincia, oppure il progetto di educazione alla pace ed all’interculturalità, ed infine l’attivazione di una sala prove che permetta di fare musica assieme, nell’ambito del centro giovani”.

Duilio Campani ha sottolineato che “l’impegno delle Forze dell’Ordine avviato con questa collaborazione sarà di lungo periodo, con attività di formazione e prevenzione rivolti alla sicurezza dei ragazzi”.

Simone Torlai ha parlato direttamente ai suoi coetanei, con un intervento tra i più applauditi: “Abbiamo partecipato volentieri perché secondo noi questo potrà essere uno strumento utile, visto che ci dipingono come quelli che bevono, che si drogano, che sono bulli, possiamo mostrare attraverso il patto che, anche se fanno meno rumore, tanti di noi sono attivi nel volontariato, fanno sport, vanno in parrocchia, suonano, scrivono. A volte gli adulti credono di conoscerci, ma poi mostrano di conoscerci poco. Con il patto potremo farci conoscere meglio”.

Poi Don Giordano Goccini ha aggiunto: “E’ importante avvicinarsi ai giovani proponendo dei valori: il servizio, l’amicizia, ed anche la preghiera, un termine che può sembrare fuori moda, ma tra i tanti linguaggi che insegniamo ai ragazzi il silenzio interiore è fondamentale, perché li permette di capirsi e superare molti problemi. Per quanto riguarda noi adulti dovremmo riuscire a trasmettervi solo un disagio: quello di non essere a vostra volta ancora adulti, perché questa fase rappresenta maturità e pienezza. Forse non riusciamo a trasmettervi l’entusiasmo dell’esserlo, perché anche noi a volte lo dimentichiamo”.

Paola Bacci ha parlato della scuola come “una casa senza tetto: se fuori c’è il sole dentro c’è il sole, se fuori piove, piove anche dentro. Tra scuola e contesto sociale c’è insomma un legame strettissimo, e quello che diamo oggi, di interessamento e assunzione di responsabilità verso i ragazzi, è molto importante”. Infine Agnese Marazzi ha affermato che “Compito del Servizio sociale Unificato è dare sostegno alle famiglie, che spesso si sentono sole, a volte inadeguate”.

Alla fine tutti i soggetti sono stati chiamati sul palco a firmare il documento: tra istituzioni, scuole, parrocchie e associazioni quasi 50 firmatari. Poi il rinfresco curato con la consueta professionalità e bravura dagli studenti dell’Istituto Motti Alberghiero. Il momento della firma è stato anche accompagnato dalla musica eseguita dagli studenti di fisarmonica del Merulo.