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Bandiere a confronto

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Con riferimento ai pezzi pubblicati su questo sito Qualche personaggio della montagna ci ha abbinato al vecchio terrorismo e Lettera aperta alla Fai (Federazione anarchica italiana), un lettore ci ha inviato un contributo, che volentieri, di seguito, proponiamo.

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Cara FAI e cari Massimiliano ed Alessandra,

vorrei trovare il tono per rispondere cortesemente a tutti e una volta per tutte in merito ad una polemica che vivo come artatamente costruita su un sentimento di terrore che è servito a proiettare il terrorismo su un drappo nero con stella bordò cucita sopra ed esposta sulla Rocca in occasione del 25 aprile e del convegno su Fai e gli antifascismi.

Intanto le intenzioni nostre erano di riportare alla luce fatti, ai più sconosciuti e spesso volutamente rimossi, che riguardano il nostro concittadino di Secchio esule ‘per la sua idea’ durante il ventennio e per lo stesso motivo fucilato dalla Repubblica di Salò con don Pasquino e altri 5 antifascisti reggiani.

Abbiamo così ripubblicato il libro di Zambonelli dedicato ad Enrico Zambonini; abbiamo curato e pubblicato con Pollicino un monografico dedicato alle carte rese di pubblico dominio dopo 60 anni dall’Archivio di Stato e a quelle ritrovate nell’archivio Berneri-Chessa a Reggio Emilia e abbiamo donato alla biblioteca comunale tutto il materiale dell’Archivio Zambonini raccolto negli ultimi due anni.

Abbiamo curato ed allestito tre mostre: due sulla guerra di Spagna (dove Zambonini e la sua centuria combatterono valorosamente) ed una sulla Colonia per orfani “L’Adunata dei Refrattari” voluta da Zambonini-Corsinovi e Rodriguez a seguito dei bombardamenti (anche dei Caproni Italiani) sulla popolazione basca inerme.
Abbiamo ritrovato e proiettato il filmato muto sull’Asilo della rivoluzione e abbiamo costruito ed esposto una bandiera e su quest’ultima vorrei chiarirmi.

In verità noi cercavamo la gloriosa bandiera della 2° BTG delle brigate Garibaldi (comandata da Mercanti Fiore-Carnera) dedicata a Enrico Zambonini (esule combattente anarchico antifascista e partigiano) che sapevamo essere in quel di Calizzo ma che purtroppo non abbiamo recuperato; così, in occasione della grande mostra sulle bandiere anarchiche agli Stalloni e dietro la suggestione di un concorso indetto dalla Fai reggiana ci siamo fatti la nostra bandiera prendendo a riferimento l’immagine di Louise Michel martedì scorso pubblicata dal Carlino.

Come si vede nella nostra bandiera (la prima della fila) la stella è bordò in campo nero come quella di Louise Michel in cui la stella rossa è piena (noi non abbiamo avuto il tempo di riempirla e nella nostra sono rimasti solo i bordi). Quella delle BR è bianca in campo rosso come è bianca col bordo rosso quella della Repubblica, mentre la stella di Negroni è bordata d’oro e quella della Virgin è rossa e contiene la scritta Virgin in bianco.

Avremmo voluto anche scrivere sul recto della bandiera una frase di Sbardellotto (un amico di Zambonini ucciso perché pensò di attentare al Duce) che dice: ”E buon per me se la mia vita intera sarà servita a meritarmi un sasso con sopra scritto non cambiò bandiera”, ma non siamo riusciti a trovare chi la ricamasse e pensiamo di proseguire il lavoro quest’inverno. Lo stesso motto ritagliato nel metallo è stato esposto in occasione dell’incontro sul pavimento del Museo del Maggio e con l’artista stiamo pensando di farne un monumento rupestre al Monte di Secchio.

Tornando alla bandiera, almeno per il futuro e concludendo:
1) il rosso e il nero sono i colori dell’anarchia;
2) non perché stelle rosse quindi Brigare rosse;
3) e infine, si poteva salendo le scale della rocca entrare nel museo del Maggio e, dopo aver chiesto la parola, esigere spiegazioni. Gentilmente sarebbero state date e tutto finiva lì. Invece il vizio del tiro al piccione continua a mietere vittime.

(Un personaggio della montagna)

1 COMMENT

  1. Bene
    Beh, con la Negroni sarebbe bestiale, anche se saprebbe un po’ di anarco-capitalismo… corrente degenerata, ritengo. Bravo per la delucidazione. E poi non chiamiamole polemiche, che hanno un sapore costruttivo. Onore al martire Zambonini!

    (mn)