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“Nè di destra nè di sinistra”: Lega Nord in piazza

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Prima di tutto le note della banda musicale di Felina. E poi: “Buona Padania a tutti”. Il saluto agli intervenuti in piazza Peretti, cuore di Castelnovo ne’ Monti, lo porge Paolo Ponis, segretario provinciale della Lega Nord, che prende per primo la parola sul palchetto approntato per gli oratori. Ma non sono moltissimi i presenti, in verità, ad ascoltare: dicendo un centinaio ci stiamo dentro tranquillamente (ma di “adunate oceaniche” nel capoluogo montano per iniziative del genere non se ne vedono ormai da tempo). Alessandro Davoli, attivo esponente, responsabile montano del partito del guerriero con la spada sguainata, promotore-tuttofare di questo appuntamento, ha la risposta pronta: “La gente della Padania a quest’ora lavora (sono circa le 19, ndr)".

Ponis: “I buoni risultati che abbiamo ottenuto hanno fatto sì che i sindaci di sinistra mostrino ora di accorgersi del problema-sicurezza. Vedi la proposta di Graziano Delrio, primo cittadino di Reggio, delle ronde dolci”.

Se Emerenzio Barbieri (Popolo della Libertà) ha asserito che “Prodi in venti mesi non ha risanato i conti pubblici ma piuttosto ha distrutto quelli privati”, Marco Coriani (An) ha invece esortato i giovani presenti a farsi avanti ed impegnarsi.

Giovanni Torri, senatore leghista di Tizzano Val Parma, che mostrava una cravatta d’uno sgargiantissimo verde, ha solleticato un po’ di più gli umori degli astanti, parlando in termini per così dire meno sofisticati dei suoi colleghi. Governo: “I montanari sono cauti nel concedere fiducia, ma se lo fanno poi la mantengono. Ad ogni modo dico senza problemi: ora che governeremo controllateci; e se faremo cose che non vi vanno, dateci dei bei calci nel sedere!”. Sicurezza: “I nostri figli sono sacri: non vanno toccati! E’ un nostro impegno”. Per non dire dei “Dico e dei cul…oni che si sposano… “. Centri commerciali: “Stanno devastando la nostra montagna”. Immigrazione clandestina: “Poche balle: se si devono fare sgomberi si fanno e chiuso. Talloneremo i sindaci reggiani”.

Ed infine è stata la volta dell’on. Angelo Alessandri (sempre Lega Nord): “Sono molto contento della vittoria. Ora siamo attesi alla prova della responsabilità: vi confesso che non vedo l’ora che si parta col nuovo governo”. “La Lega Nord solitamente anticipa i tempi: sono convinto che la nostra affermazione sia il frutto dell’ascoltare la gente e del nostro operare per cercare soluzioni”. Sulla collocazione politica: “Non siamo né di destra né di sinistra; siamo per i fatti”. Parentesi per sostenere la “padanità” degli emiliani, che nell’ultimo passaggio elettorale hanno regalato molte soddisfazioni al Carroccio. Ancora accenni all’immigrazione clandestina: “Troppe persone – dice Alessandri – non vogliamo che votino. Tra poco dovremo inchinarci noi… dobbiamo salvare la nostra socialità, il nostro modo di vivere… “. Ed infine sull’indulto: “Siamo stati gli unici a votare convintamente e compattamente no”.

Poi, verso le otto, la riunione di popolo si scioglie: è ora di cena.

4 COMMENTS

  1. Precisazione
    Ad Umberto: se l’ultimo relatore era così conosciuto forse sarebbe meglio mettere il nome… Perché definirlo solo “l’albanese”? Oltre a non essere molto preciso secondo me non è nemmeno molto corretto…

    (Commento firmato)

  2. Precisazione 2
    Non credo che dire “l’albanese” sia dispregiativo; ho un amico carissimo albanese, di nome Ervis, che per me vale più di molti italiani! Di quello sul palco non ho messo il nome proprio perché è molto conosciuto! Del resto, se parla lui dal palco invece del consigliere regionale ing. Filippi!…

    (Umberto Gianferrari)