Ogni volta che devo andare a votare, per me, è un dramma: dove ho messo il certificato elettorale? Il passaporto è scaduto, la carta di identità non la trovo! L’ho trovata! Ma il dramma continua. Mi chiedono: per chi voti? Non rispondo! Mi appello alla famigerata “privacy”, che in tanti violano senza che succeda niente. Finalmente arriva il giorno, vado a votare dopo cena, quando c’è poca gente in giro!
Prima del voto, le stranezze! Mi prendono all’improvviso: perché non è possibile votare “trasversale”? Evito di dividere il mondo in tante parti! A me non va dividere, a me piace unire. Anche il Vangelo divide, suggerisce chi mi accompagna. Trasversale vuol dire premiare tutti quelli che all’interno dei vari schieramenti politici sono favorevoli, ad esempio, alla formazione professionale. Per me una scuola importante, si rivolge a chi vuole entrare presto nel mondo del lavoro, preparato, con una sufficiente competenza professionale. La frequentano ragazzi e ragazze che non si sentono a loro agio in corsi quinquennali, dove il linguaggio manuale è poco considerato, la scuola è più di parole che di “cose concrete”.
La formazione professionale si rivolge a gente di periferia, a ragazzi e ragazze scomodi, gente che provoca, che richiede formatori competenti in campo educativo, capaci di costruire rapporti, di usare un linguaggio popolare, in grado di disoterrare quanto di buono c’è in ogni ragazzo. E’ scuola anche per chi viene d’oltre confine!
Votare trasversalmente non si può! Allora, ecco l’altra proposta che mi viene da fare ai ministeri competenti: perché non accompagnare il voto con una lettera di motivazione? Voto il tal partito perché devo sposarmi e sono un precario, il mutuo è alto, la casa non posso averla… Io invece il tal altro perché so che si prenderà a cuore della borsa della spesa familiare… Io voto a sinistra o a destra per garantire il diritto alla vita… Il presidente mi stoppa! Mi dà i due tagliandini, voto come tutti ma, tornando a casa, nutrivo qualche dubbio in più. Ero preso dal complesso di colpa per il voto dato. La prossima volta, garantito, voterò meglio!
Proprio vero
E’ proprio vero. A volte si ha l’impressione di assistere a un grande gioco; si spera sempre il meglio, ma non tanto dal voto, quanto dall’onestà dei politici. E’ sempre un brutto mondo…
(mn)
Democrazia?
Come un primato ammaestrato scegli dove mettere una x…
Non possiamo neanche scegliere chi vogliamo ci rappresenti “nome e cognome”…
E una volta votato…
I giochi…
Come al solito…
Li fanno…
Tra di loro…
(Mattia Rontevroli)
Curiosità da vocabolario
Il primato ammaestrato è il vincitore di un’elezione condizionata da un potente o il voto di un elettore scimmia graziato da un lapsus?
(Commento firmato)
Che pessimismo regna! Potevate stare a casa…. e dire “io c’ero”!
(Federico Barbarossa)