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Santuario della Pietra: intanto si smantella…

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Giusto un mese fa il nostro sito dava notizia della trasformazione del santuario della Pietra di Bismantova in ente diocesano autonomo (vedi). Si annunciava che l’operazione sarebbe andata in porta nel giro che qualche mese.

Ma, in attesa di osservare la nuova veste che assumerà questo fondamentale polo d’attrazione, non solo in campo religioso, dell’intero Appennino, accade che qualcosa comincia ad essere smobilitato.

Ci scrive un lettore, Umberto Gianferrari, al proposito, che si è recato alla Messa di questo pomeriggio. Richiamando la nostra notizia e segnalando che gli stalli ai lati dell’altare della chiesa (i sedili lignei del coro) sono stati trasferiti a Parma, nell’abbazia dei Benedettini, che come noto hanno tenuto le redini del santuario dal 1925 a pochi anni fa, dice: “Mi sono chiesto se tale intervento rientri o meno tra quelli previsti dal restauro sopra indicato”.

Sulla porta della chiesetta incassata nella roccia era affisso un biglietto che rende noto quanto segue: ”Martedì 15 aprile 2008 i Benedettini di Parma si sono ripresi gli stalli già ai lati dell’altare, trasferiti nella loro abbazia”.

Il nostro lettore commenta: “Il tono del biglietto mi pareva volesse dire (anche se non lo dice): ‘Mi sono ripreso ciò che mi appartiene!”. Aggiungendo subito: “Ma probabilmente si tratta di un mio errore di valutazione”.

Conclusione: “Sono certo che siamo in presenza di un’operazione corretta dal punto di vista procedurale, ma mi ha lasciato comunque molta amarezza. Mi sono limitato a scrivere sul registro che si trova in chiesa che portando via gli stalli si è asportata una parte del santuario che è a sua volta parte di noi montanari”.

4 COMMENTS


  1. Solo due parole per manifestare la malinconia, l’amarezza e la tristezza che, indipendentemente dai motivi che hanno determinato questa operazione e nei quali non voglio entrare, io, come penso tante altre persone, provo nel leggere questa notizia.
    E’ vero, non è un arredo a modificare la grande importanza del luogo e della nostra Madonnina, ma entrando nel Santuario e vederlo più spoglio, è come se anche qualche cosa dentro di noi, se ne fosse andato.

    Sergio Sironi


  2. Per evitare inutili polemiche, segnalo il fatto che il trasferimento degli stalli è stato preventivamente autorizzato dagli uffici diocesani preposti. Tali stalli, infatti, erano e sono di proprietà dei padri benedettini.

    (Commento firmato)

    —–

    @CNessun dubbio che ci fossero debite autorizzazioni. E del resto di questo si diceva convinto lo stesso lettore che ha segnalato il fatto. Ma la notizia a nostro parere c’era comunque tutta.

    (red)#C

  3. Non noto nessun tono di polemica
    Non noto nessun tono di polemica ma solo una “presa d’atto” e la manifestazione di un “dispiacere”. Certo che se si inizia a fare la lista dei beni di proprietà dei padri benedettini (forse acquistati anche con le offerte dei fedeli alla Madonna… forse) e di cui può essere richiesta “legittimamente” la restituzione si ipotizza una bella chiesa francescana: organo a canne; altro materiale d’arredo, restauri vari… ecc… Meglio così.

    (Commento firmato)


  4. Mi dispiace che, per non creare polemiche, ho peggiorato le cose. Nel mio precedente intervento volevo solo rassicurare i lettori che tutto è stato fatto secondo le regole. Nient’altro. Poi è naturale che quello che è successo sia fonte di dispiacere: la maggioranza di noi castelnovesi, o “montanari”, è legata al santuario in modo particolare. Quello che mi fa più dispiacere, però, è lo stato in cui versa il santuario e tutti gli edifici intorno che mi sembrano davvero a rischio. Permetteemi un ultima battuta ironica: almeno “trasferendo” gli stalli li hanno salvati da eventuali crolli!

    (Commento firmato)