A volte me lo sento chiedere. E mi viene da rispondere:
in Paradiso, forse!
Certo, personalmente, io non ho motivo di lamentarmi.
Eppure bene non sto!...
Sto come la natura che brama vestirsi di primavera,
mentre l’inverno ancora si attarda.
Sto come il bambino che freme al richiamo del verde,
mentre in casa i genitori si lanciano insulti.
Sto come il popolo Sahrawi, sospinto dal sogno di libertà,
mentre quel vento si infrange sul muro del silenzio.
Sto come la neve delle montagne del Tibet,
mentre ascolta inerme il grido dei suoi figli
e ne raccoglie il dolore, imbrattata di sangue…
E a giorni parto per l’India:
un altro viaggio in un mondo di abissi, conflitti e misteri.
Signore, che il mio occhio veda e il mio cuore resista,
che il mio occhio si fermi e il mio cuore impari,
che il mio occhio Ti colga e il mio cuore Ti segua.
(don Emanuele)
Bella… complimenti al padre.
(mn)
Grazie
Carissimo don Emanuele, grazie per la profondità del tuo pensiero e per farcelo conoscere tramite @CRedacon#C. Se passi da Felina vieni a trovarci.
Un abbraccio.
(Pio e Clara)
Tutto bene?
Veri questi sentimenti, peccato li legga solo oggi, a metà maggio, non so se in tempo per salutare chi li scrive. E’ la desolazione di chi soffre troppo di empatia. Il cuore si sbriciola in molte direzioni.
(GS)