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“Si raccolgono firme per fare un’altra Atc”

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ho assistito da spettatore/lettore, negli ultimi tempi, a tutti gli articoli sulla caccia pubblicati sui media. Desidero esprimere qualche considerazione in proposito.
Leggo che il presidente dell’Urca, come l’estrema ratio a difesa dell’operato dell’Atc montagna, eppure una persona così informata e che ricopre una carica così importante, doveva essere a conoscenza del malcontento che da molto tempo si respira all’interno della nostra Atc. Sostiene che non è più possibile fare fronte a spese ingentissime per animali pronta caccia, eppure l’Atc da lui difesa ha speso negli ultimi 3 oltre 300.000 euro per animali pronta caccia. Si legge che vorrebbe estendere la selezione che, a suo dire, ha prodotto risultati eclatanti in fatto di numeri e prelievi, anche alla piccola selvaggina, in modo da incrementare l’operato dei cacciatori con il risultato più lavori più cacci. In linea di massima la cosa ci può stare, ma c’è un però, e come si sa benissimo siamo in Italia e noi italiani siamo famosissimi nell’arte dell’arrangiarsi, del dire tutto ed il contrario di tutto, quanto asserito è sotto gli occhi di tutti noi cacciatori.
Per questo, voglio rammentare quanto accaduto nell’ambito caccia di selezione.
Nel mese di luglio/agosto il sottoscritto, aveva lanciato pubblicamente il problema caprioli, la moria era sotto gli occhi di tutti, ma il timoniere aveva detto: “Tutto regolare nessuna moria barra dritta e avanti tutta!”. Imperterriti il direttivo ed il presidente, hanno messo sul mercato oltre 65.000 euro di permessi per abbattimento di caprioli, sottraendo a noi, residenti e cacciatori che lavorano 2 caprioli a testa, facile fare bilancio, noi lavoriamo! Facciamo i censimenti ed i ripristini e poi…!.
Il poi e presto detto, arriva chi ha i soldi compra i permessi ed incurante della situazione della fauna e del territorio abbatte.
All’assemblea di bilancio del 28/12/2007 il sottoscritto, avvalorato da dati, aveva chiesto un cambiamento di rotta, auspicando interventi ed investimenti sul nostro territorio, mirati alla produzione di piccola selvaggina, ma il nostro presidente Scaruffi asseriva che andava tutto bene, tutti felici e contenti, e che loro non avevano nulla da imparare da nessuno!, però prima di congedarsi, stimolato da una mia domanda, aveva raccomandato ai cacciatori di selezione di avere coscienza negli abbattimenti in quanto vi era un’epidemia in atto.
E qui torniamo alle capacità degli italiani, di dire tutto il contrario di tutto.
Ricordo che noi cacciatori/montanari non siamo chiusi su noi stessi, anzi siamo disponibili al rinnovamento, ma siamo stanchi delle regole calate dall’alto, siamo stanchi di questa politica che ti fa cadere addosso le decisioni di pochi illuminati che siedono sugli scranni del potere da oltre un decennio. La dimostrazione l’avete avuta, va tutto bene a vostro dire, ma altri raccolgono le firme per fare una nuova Atc ci vuole aria nuova, gente nuova.

Cordialmente saluto.

(Roberto Malvolti)

1 COMMENT

  1. Meglio non fare troppo chiasso sui giornali…
    Caro Roberto, circola voce che siano già centinaia le firme dei cacciatori, raccolte dalle associazioni venatorie. Ti risulta? Ti chiedo: è vero che ATC Montagna ha lo stesso presidente da 14 anni?… Alla faccia dell’alternanza… E’ vero che questo comitato direttivo, decaduto da tempo, si riunisce anche stasera, 31 marzo 2008, per decidere del nostro futuro? A che titolo?
    Mi dicono che i presidenti delle associazioni venatorite abbiano avuto incontri ad alto livello, anche con i parlamentari di entrambi gli schieramenti. Ti risulta? Sembra che da uno degli schieramenti sia giunto l’invito a non fare troppo chiasso sui giornali… perchè pare sia meglio parlare di questi problemi dopo le elezioni politiche… Che ne dici?
    Io, lo dico sinceramente, non mi fido… Anche perchè, come dice il saggio: “Passata la festa gabbato lo santo”.

    (Umberto Gianferrari, cacciatore)