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Riecco le zecche: IN ANTICIPO DI UN MESE

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Rieccole qui. Sono sorde e cieche, ma terribilmente sensibili al calore e all’odore: fastidiose più che mai e in anticipo di alcune settimane tornano le zecche. E chi gira per prati o boschi a passeggio – in particolare nel medio Appennino - se ne sarà accorto. Il fastidioso parassita di cani e caprioli non disdegna di assaggiare pure il sangue dell’uomo. Rispetto a quindici anni fa, il fenomeno è decisamente moltiplicato.
In Appennino riecco una presenza che, ormai, non è più emergenza ma un periodico ripetersi di anno in anno.
Da alcuni giorni è facile scovare – in particolare lungo i sentieri di passaggio degli ungulati – questi fastidiosi (e in pochi casi ‘pericolosi’) artropodi: se ne stanno sull’apice dei fili d’erba, pronti a lasciarsi cadere sui malcapitati di passaggio per poi piazzarsi sulla cute a camminata cessata. Mesi critici sono quelli di aprile, maggio e settembre ma, a giudicare da una semplice osservazione, anche già nel mese di marzo ha preso il via questo fenomeno.
Lo Ixodes ricinus, anche attraverso la crescita dei caprioli, hanno ora in montagna condizioni favorevolissime per una loro moltiplicazione: non c’è che dire, gli ultimi inverni miti non hanno certo ostacolato la loro crescita, tutt’altro. E mentre si discute se fare pagare o meno l’Ici sugli ex. Fabbricati rurali, si perde di vista il fenomeno dell’abbandono dell’agricoltura e del pascolo a favore di incolti e animali selvatici, proprio nel periodo nel quale l’uomo, per trekking o altro, è più portato a frequentare il nostro Appennino. Essere punti da una zecca è oggi un episodio tutt’altro che raro.
Certo è poco frequente la possibilità di contrarre infezioni da zecche ma non impossibile, anzi, si sono segnalati anche alcuni casi piuttosto seri, negli ultimi anni, di contagio con la Malattia di Lyme, che è ormai diffusa su una larga parte del territorio italiano e la Febbre Bottonosa.
Le zone maggiormente a rischio sono gli ambienti boschivi, il sottobosco, i prati incolti e le zone con presenza d’acqua.

Come prevenire o evitare le punture delle zecche per chi si reca nei boschi o svolge attività all’aperto? Ricordiamo che è disponibile, a cura dell’Ausl, anche una brochure con utili informazioni, disponibile presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico che illustra le principali modalità di prevenzione delle punture delle zecche.

Comunque, è necessario prendere alcune precauzioni durante una passeggiata all’aria aperta come indossare indumenti di colore chiaro, per rendere maggiormente evidente la presenza di zecche, con maniche e pantaloni lunghi e calzature chiuse e alte sulle caviglie, Anche perché le zecche pungono la pelle, iniettando una sostanza anestetica che non fa percepire la puntura. Con la puntura possono trasmettere, seppure raramente, malattie. Si arrampicano sul mantello degli animali o sui vestiti dell’uomo fino a raggiungere una porzione di cute scoperta, dove pungono, utilizzando il rostro di cui dispongono.

In occasione di escursioni negli ambienti verdi sopra descritti bisogna:
• Camminare al centro dei sentieri, evitando di entrare nell’erba alta o fra i cespugli camminare al centro dei sentieri (possibilmente quelli non battuti da caprioli) cercando di evitare il più possibile il contatto contro gli steli di erba più alti.
• Indossare abiti chiari, sui quali le zecche possono essere facilmente individuate.
• Usare pantaloni lunghi e camicie a manica lunga.
• Infilare i pantaloni dentro alle calze o agli stivali ed usare indumenti stretti attorno a polsi e caviglie.
• Indossare preferibilmente un cappello.
• Evitare di sdraiarsi direttamente sull’erba .
• Eventualmente spruzzare gli indumenti di un repellente a base di DEET, che si trova in farmacia.

Cosa fare al rientro dall’escursione
• Al rientro da un’escursione spogliarsi subito ed ispezionare tutto il corpo, prima di lavarsi, tenendo presente che la puntura è di norma indolore e che le forme ninfali delle zecche possono misurare anche solo 1-2 millimetri.
• Effettuare lo stesso controllo sui bambini, con particolare attenzione alla testa.
Cosa devono fare i proprietari di cani?
I proprietari di cani applichino al cane un prodotto specifico contro le zecche ed esaminino sempre gli animali al rientro da escursioni o dalla caccia.

Come si trattano le punture di zecca?
· Una volta scoperta una zecca già attaccata alla cute, è importante rimuoverla in modo completo e sicuro, utilizzando una pinzetta a punte angolate ed afferrandola il più vicino possibile alla cute e, senza mai schiacciare il suo addome, staccarla con una delicata trazione verso l’alto.
· Nel caso che una porzione del rostro della zecca rimanga conficcata nella pelle si potrà toglierla con un ago sterile da siringa; un eventuale insuccesso non comporta maggior rischio di infezione: il rostro si comporterà come un qualsiasi altro corpo estraneo, quale una minuscola scheggia.
· Disinfettare la ferita, utilizzando un disinfettante non colorato.
· Verificare di essere vaccinati contro il tetano e controllare la data dell’ultimo richiamo, mostrando al medico il proprio cartellino vaccinazioni.
· Distruggere la zecca, bruciandola.

Cosa non fare?
Non utilizzare mai per rimuovere la zecca alcool, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette.

Il periodo di osservazione dopo la puntura di zecca: dopo la puntura osservare sempre, almeno una volta al giorno e per almeno 40 giorni, la zona del corpo dove è avvenuta la puntura. Se comparisse un alone arrossato che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi, rivolgersi al proprio medico curante, evitando di assumere farmaci di propria iniziativa.

Per ulteriori informazioni potete rivolgervi al vostro medico curante oppure
al Servizio di Igiene Pubblica e al Servizio Veterinario del vostro Distretto
Servizio di Igiene Pubblica Servizio Veterinario
Reggio Emilia 0522 335168 0522 335425
Puianello 0522 889094
Guastalla 0522 837606 0522 837580
Correggio 0522 630451 0522 630452
Castelnovo Sotto 0522 681754
Castelnovo ne’Monti 0522 617341 0522 617339
Montecchio 0522 860174 0522 560144
Scandiano 0522 850356 0522 850343.

(Gabriele Arlotti)

1 COMMENT

  1. Gent. Gabriele Arlotti, grazie
    Almeno qualcuno ci ha informati. Sarebbe troppo sapere anche quanti accessi sono avvenuti al pronto soccorso nell’ultimo anno per punture di zecche? E a quanti si è manifestato l’alone? E se sono guariti tutti dopo il primo ciclo di 21 gg. di antibiotico? Vanno bene in questo caso anche aridi numeri ed aride percentuali.

    (c.a.)