Home Cronaca “Incentivare il turismo in montagna? Ma via… “

“Incentivare il turismo in montagna? Ma via… “

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Colgo l'occasione per segnalare un disagio di pochi e pertanto un disagio che non farà rumore, ma visto il clima di prossime elezioni... qualcuno leggerà?

Ho aperto la mia casa al pubblico cinque anni fa, trasformandola in un bed and breakfast (formula di ospitalità tipica della Gran Bretagna, dove si può dormire nelle case e fare colazione). Da viaggiatrice mi sono sempre portata a casa sapori e colori veri, il contatto autentico con i posti, le persone. Ci credo in questa forma di ospitalità, la vedo una ricchezza da offrire e da ricevere, lo scambio con la gente che, seppur di passaggio, lascia e prende qualcosa, interazione diversa dal passaggio in una struttura più grande.

Chi frequenta B&B cerca una sfumatura differente, un'accoglienza, cerca un pezzetto di "casa" anche lontano dalla propria. Ben poco viene fatto in montagna per sostenere e incoraggiare chi come me ha preso la decisione di condividere parte del proprio spazio con chi passa dal nostro Appennino. Estate o inverno che sia.

I costi per segnalare la mia piccola attività sono enormi rispetto agli introiti; per fortuna ho un lavoro, non vivo di questo, sarebbe impensabile in questa realtà. La segnaletica in città è gratuita, io devo pagare 200 euro all'anno per un piccolo cartello tra l'altro invisibile sulla statale. Poiché la mia casa si trova in una stradina secondaria a Felina, e la gente finiva tutta sul monte Ghiso, un amico si è offerto di mettere una piccola freccia NEL SUO GIARDINO che indica la direzione del mio B&B.

Bene, signori, mi è arrivata una multa da una ditta di vattelapesca a cui il Comune ha appaltato le insegne sulle strade comunali perché devo pagare altri soldi per mettere la freccia in casa del mio gentile amico!!! Poiché la freccia si vede dal suolo pubblico!! Non so se ho reso l'assurdità, anche questa è Italia.

Poi facciamo i bei discorsi sulla valorizzazione del territorio e sul turismo. Ma la gente come fa a arrivare qui? Vola? Mi creda, caro presidente Giovanelli, passa la voglia. Chi ce lo fa fare? O uno ha una casa sulla strada, e allora nel SUO territorio non paga la segnalazione, o invece si dissangua per poter segnalare che lì c'è un posto per dormire e fare colazione!

(Ameya Gabriella Canovi, Bed & Breakfast "L'Aurora")

P.S. - Ho telefonato in Comune varie volte allibita e scoraggiata di questa triste e inutile legge. All'ufficio tecnico mi hanno detto che è una questione di appalti e che se volevo potevo eventualmente andare a parlare col sindaco. Ma caro sig. Sindaco, mi rivolgo anche a lei, con che coraggio con tutto quel che succede in giro le vengo a parlare dell'insegna che devo pagare in casa del mio amico??? Francamente mi vergogno io per chi ha messo 'sta legge, è una guerra tra poveri, è una povertà intrinseca, una tristezza. Io piuttosto che fare file e andare da avvocati vari ho pagato, con lo sgomento nel cuore. Ma adesso qui ve lo racconto. Ricordatevi di queste piccole cosa quando parlate di turismo e che bisogna incrementare ecc ecc. Perché io sto pensando di spedire tutti i cartelli agli enti di dovere con saluti e baci. E di chiudere.

8 COMMENTS

  1. Solidarietà
    Sono allibito!! Non c’e’ limite allo schifo… Grazie, Gabriella, per aver esposto uno dei tanti problemi che limitano lo sviluppo nel nostro Appennino, ma non dobbiamo arrenderci… facciamo il loro gioco… Ricorda che adesso grazie ad internet puoi eludere queste società che vivono alle spalle di chi cerca di sopravvivere… Se hai bisogno posso darti dei consigli. A presto!

    (Emanuele Corbelli)

  2. Il sindaco risponde
    Cara Gabriella, ho letto solo oggi la tua “denuncia”. Ho parlato con il mio assessore alle attività produttive e al turismo che ti risponderà cordialmente ed in modo costruttivo, anche da un punto di vista tecnico, nelle prossime ore. Sono stati fatti incontri con le associazioni di categoria, anche a Felina, per informare su queste norme che regolano la pubblicità e la segnaletica di inziative imprenditoriali e commerciali. A questi incontri era presente anche il responsabile della società che svolge questa funzione per il Comune. Non conosco bene la situazione della tua segnaletica pubblicitaria, e mi informerò dai tecnici del Comune. Comprendo la tua delusione ma ti rispondo soprattutto per invitarti a continuare, con la passione e la capacità che molti ti riconoscono, la tua attività di accoglienza turistica. Buon lavoro.

    (Gian Luca Marconi, sindaco)

    P.S. – Avremo sicuramente occasione per parlare e confrontarci sui problemi del turismo nella nostra montagna.


  3. Brava Ameya, così si fa. Quando c’è un problema lo si porta all’attenzione di tutti in modo che si possa risolvere la meglio. Grande Redacon che offre questa opportunità di parola e di aiuto. Spero si prenda tutti esempio, perché ovunque sono problemi ignorati dai più, nell’ignoranza è normale che si fatichino a risolvere. La rete offre anche queste nuove prospettive.

    (Commento firmato)

  4. L’assessore risponde
    Cara Gabriella, ho appreso da Redacon la tua vicenda e me ne dispiaccio. Come ti è stato riferito, il Comune ha affidato ad una società la concessione per la riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, l’Ica, con sede a la Spezia. A questo proposito, proprio il giorno 14 febbraio ho partecipato ad alcuni incontri promossi da Confartigianato impresa a Felina e da Confcommercio a Castelnovo alla presenza del responsabile della società concessionaria sig. Mozzachiodi e di numerosi commercianti per approfondire i criteri di alcune sanzioni, ma soprattutto per meglio comprendere le norme applicative previste dalle leggi e dai regolamenti (D.Lgs 15 novembre 1993, n.507). Constatata la svariata casistica che definisce il presupposto di imposta sulla pubblicità, in accordo con le associazioni ho messo a disposizione le finestre informative del Comune (@Lhttp://www.comune.castelnovo-nemonti.re.it@=sito internet#L e giornalino)per aumentare la trasparenza e la conoscenza, anche per raggiungere quell’attività come la tua che non afferiscono alle associazioni di categoria. A questo proposito gli uffici stanno predisponendo il materiale da inserire. Sono consapevole che, come nel tuo caso, non è tanto l’importo della imposta, 20 euro annui, ma la sanzione di per sè che irrita, specialmente per chi è in buona fede nel proporre e nel fare conoscere la propria attività. Mi riservo comunque di approfondire con il sig. Mozzachiodi il caso in specifico.
    A presto.

    (Paolo Ruffini, assessore alle attività produttive del Comune di Castelnovo ne’ Monti)

  5. Evviva, sono stata ascoltata!
    Evviva!! Sono stata ascoltata, ieri mi ha chiamato Carlo Cosmi dal Comune, gentile e solidale, e stamattina Paolo Ruffini, volonteroso nel capire l’accaduto. Ora apro Redacon e mi vedo commenti incoraggianti, rassicuranti. La mia prima impressione è: allora non sono invisibile! Mi sono sentita quasi importante (lo dico sorridendo)! Redacon ha gentilmente pubblicato questo mio “sfogo” che avevo scritto in seguito alla @Lhttp://redacon.radionova.it/leggi_news.php?id=6156&origin=H&ogg=notizie@=lettera di Giovanelli sul turismo in montagna#L, mi è uscito d’istinto! Sono consapevole che l’Italia e il nostro Comune hanno ben altri problemi. Tuttavia occorre far sapere…
    Aprire un B&B è relativamente facile, basta avere un paio di requisiti (una o due stanze, uno o due bagni, aver la residenza nello stesso, amare aver gente per casa, il contatto con le persone, e poco altro). In tanti, quando ho aperto, mi hanno detto: “Bella idea! Quasi quasi anch’io avrei una stanza, un monolocale da mettere a posto… “. Attenzione. Sembra un guadagno facile. Non lo è. Il costo di un pernottamento e colazione (nei B&B si può fare solo la prima colazione a differenza degli agriturismi, dove si può offrire ristorazione a patto sia cucinata con i propri prodotti; e ci vuole una licenza diversa con leggi diverse: permessi AUSL, ecc. ecc.) è di 25/30 euro circa per persona a notte, di cui il 20% sono tasse. Se si vuole segnalare la struttura sulle pagine gialle, sulle guide turistiche, su Internet, ovunque, c’è un costo che non si può nemmeno scaricare perché non c’è partita IVA. Si consideri che in alcuni mesi non si lavora proprio; si consideri pulire, riscaldare le stanze, lavare, stirare e spese vive… non resta che la passione di offrire la propria casa come luogo di ospitalità. E’ bello quando arrivano ciclisti o motociclisti dalla Svezia, qualche olandese, stranieri o italiani di passaggio che attraversano l’Appennino verso il Mediterraneo, fare due chiacchiere sotto il portico, segnalare che nel tal ristorante si mangia bene, che nel tal caseificio fanno il formaggio buono e che si possono portare a casa un pezzetto di noi…
    Confrontarsi con altre culture allarga il cuore e gli orizzonti. Ma a tutto c’è un prezzo…
    Grazie, sindaco, per avermi risposto e per gli apprezzamenti! Attendo fiduciosa risposte e modifiche concrete di cui possano beneficiare i piccoli, gli invisibili dell’economia locale. Ci conto! La mia proposta è di fare distinzioni, non si può paragonare un B&B ad un negozio, non faccio parte di nessuna associazione, non appartengo alla Confesercenti, pertanto non partecipo a riunioni specifiche. Sono un’insegnante d’inglese, una mamma, laureanda in psicologia (anche se “anziana”), l’attività di “locandiera” è, per certi aspetti, piacevole. Ma secondaria. Credo tuttavia sia utile, nel suo piccolo, al territorio. Ci tengo a dire che collaboro con l’unico albergo locale, grazie al quale ospito clienti in eccesso, se capita. Quando ci sono grossi eventi come lo Slow Festival, o mega concerti in città, quando in pianura l’estate si fa torrida, si rende utile anche un piccolo B&B. Inoltre c’è una minuscola rete tra B&B locali per cui ci scambiamo segnalazioni nei periodi di intensificazione del turismo. Considero queste micro collaborazioni un esempio bello di reciproco incentivo per la propria attività, in cui non c’è competizione ma sostegno e fiducia.
    A me piace che sia così. Le piccole imprese vanno sostenute, non perseguitate e multate brutalmente: se dovevo pagare per il piccolo cartello in casa di Marco Tincani (che ringrazio!), la società a cui sono stati appaltati i cartelli pubblicitari poteva avvisarmi che stavo trasgredendo la legge (!!!!) e segnalarmelo PRIMA di spedire multe e rispondere sgarbatamente al mio perplesso appello!? Il Comune potrebbe mettere a disposizione una segnaletica discreta e gratuita per queste piccole strutture?

    (Ameya G. Canovi)

    P.S. – Grazie, Emanuele, volentieri ascolto consigli utili! La mia email è [email protected].

  6. Memoria corta
    Ricordo al sindaco Marconi che chi è causa del suo mal pianga se stesso. Lo scorso anno lui e la sua maggioranza bocciarono, in occasione dell’approvazione del bilancio 2006, un nostro ordine del giorno che chiedeva di non esternalizzare più il servizio di riscossione dell’imposta sulle insegne pubblicitarie, così come in passato era stato fatto per la riscossione dei tributi sulle luci votive nei cimiteri, dopo la presa d’atto che il servizio esternalizzato sia rivelato una vera e propria “patacca”.
    Tale servizio, ora gestito direttamente dagli uffici comunali, funziona in modo egregio grazie alla professonalità degli addetti ed agli strumenti che la tecnologia mette a diposizione.
    Con il servizio pubblicità gestito direttamente dal Comune si potevano per esempio prevedere esenzioni verso attività nascenti o in fase di consolidamento, oltre che, forse, creare un posto di lavoro in più nel nostro territtorio.
    Ora, avendo riconfermato l’esternalizzazione del servizio, la società cocessionaria ha tutto l’interesse a raccogliere il più possibile, a volte anche forzando i termini di legge.
    Come più volte messo in risalto dalla straordinaria trasmissione televisiva della giornalista Milena Gabanelli (una delle poche ragioni rimaste per pagare ancora il canone tv), non è assolutamente vero l’assioma che pubblico è uguale ad inefficienza e privato uguale a servizio migliore, anzi.
    Io credo che una gestione locale attenta alle dinamiche dei luoghi fosse assai più positiva che l’affido del servizio ad una società con sede a La Spezia. Ma tant’è.

    (Luigi Bizzarri, capogruppo consiliare “Rifondazione Comunista-Castelnovo trasparente”)

  7. Già…
    Giusto, Paolo, non sono i 20 euro alla ditta Ica di La Spezia (sono insegnante, siamo sottopagati ma fin lì ci arriviamo!), ma la multa data in modo ingiusto! Oltre 200 euro GIA’ versati all’IPAS di Torino… E chissà ora cosa altro arriverà? Da tutta Italia: Anas, Aiscat, Società Autostradali.. La Nina, la Pinta… Eolo, Pisolo, Mammolo… Tasse, sovrattasse e dai pure. A parte gli scherzi. E’una cosa da rivedere e da ridiscutere, al più presto. Prima che diventi una barzelletta. Grazie della celere risposta.
    Con simpatia.

    (Ameya G. Canovi)

  8. Turismo. L’Italia 28^. Dopo Estonia, Cipro, Malta, Grecia e Portogallo
    Questa notizia, tratta dal sito @Lhttp://www.aduc.it/@=ADUC#L, mi pare in perfetta armonia con la lettera sopraesposta.

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    Nella classifica mondiale del turismo l’Italia si colloca al 28mo posto dopo Estonia, Cipro, Malta, Grecia e Portogallo. La classifica è stata predisposta dal @Lhttp://www.weforum.org/pdf/TTCR08/Rankings.pdf@=World Economic Forum#L, che ha analizzato 130 Paesi nel mondo, e ha considerato 60 criteri tra cui le leggi, la sicurezza, la sanità e le infrastrutture. I primi 10 posti sono attribuiti a Svizzera, Austria, Germania, Australia, Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, Svezia, Canada e Francia. La Svizzera, seppur cara, si conferma prima in graduatoria per l’ottima rete stradale e ferroviaria, uno standard di sicurezza elevato e la cura dell’ambiente, tutte qualità che difettano all’Italia, che, pur possedendo il maggior patrimonio artistico mondiale, non riesce a valorizzarlo. Le nostre coste sono devastate, le città sporche e insicure, le infrastrutture risibili. Si pensi solo alla rete ferroviaria rimasta sostanzialmente ferma ai primi del ‘900 e, per dirne una per tutte, all’igiene dei treni Eurostar, il fiore all’occhiello della nostra flotta ferroviaria. Che dire di Napoli? Ci vorranno anni per cancellare l’immagine del disastro ambientale in atto, se mai tale immagine sarà cancellata. Insomma stiamo scivolando sempre di più verso il Nord Africa, nell’indifferenza della nostra classe dirigente, politica e imprenditoriale.

    (Agostino)