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“Il sindaco? Non mi ha aspettato”

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La settimana scorsa, dopo il passaggio dell'(ex)vice sindaco Athos Nobili e dell'(ex) assessore Roberto Pagani all'opposizione, il Comune di Vetto ha approvato il bilancio 2008. 5 voti a favore (i superstiti della maggioranza), 4 contrari (i due della minorzanza di 'Insieme per Vetto' con Bolognesi e Giansoldati - mentre Ferrari era in Africa col Gaom - oltre ai due nuovi 'oppositori' Nobili e Pagani), 1 astenuto (Ruffini, della minoranza di 'Insieme per Vetto, da pochi giorni neo-segretario Pd).

Rientrato dall'Africa, ci scrive proprio Gianni Ferrari, capogruppo di minoranza di 'Insieme per Vetto'.

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"Nonostante fin da dicembre avessi comunicato per iscritto al sindaco che sarei stato assente da Vetto tutto il mese di febbraio, causa un impegno di volontariato all’estero, ho dovuto mio malgrado prendere atto che il Consiglio sul bilancio si è svolto il 27 febbraio, cioè pochissimi giorni prima del mio rientro, giorni che sono comunque bastati per escludermi da questo importantissimo appuntamento amministrativo.

A nulla sono valse anche le due successive lettere con cui i colleghi di minoranza Bolognesi e Giansoldati avevano chiesto che si aspettasse il mio ritorno, per far sì che alla discussione del bilancio 2008 potesse partecipare l’intero nostro gruppo consiliare, visto che di fatto siamo rimasti in tre a rappresentare quella lista che nel 2004 ha ottenuto la fiducia della quasi metà dei nostri concittadini, ai quali noi continueremo a dar voce come forza di opposizione.

Mi sono anche trovato a leggere quanto riferito alla stampa dal sindaco Sara Garofani, che motiva la convocazione del Consiglio in data 27 febbraio con l’urgenza dettata dalle opere da realizzare entro l’anno, una motivazione che non sta proprio in piedi perché nessuno può veramente credere che un rinvio di pochi giorni avrebbe avuto una qualche conseguenza al riguardo, specie se pensiamo che il termine per la presentazione del bilancio è fissato alla fine di marzo.

Senza contare che vi sono interventi che potevano già essersi conclusi da tempo (vedi la nuova pavimentazione di piazza Marconi), se fin dal 2006 si fosse dato retta alla minoranza. E come non ricordare che, sempre nel 2006, il Consiglio sul bilancio fu rimandato a data da destinarsi, e si andò al 29 marzo, perché erano sorti problemi all’interno della maggioranza.

Il sindaco Sara Garofani definisce poi l’astensione di Fabio Ruffini un voto di “grande coerenza”, ma solo il tornaconto politico può indurre ad una simile affermazione, visto che finora Ruffini aveva sempre bocciato le linee programmatiche della Giunta, che a tutt’oggi sono rimaste invariate. Si può sempre cambiare idea, ma le cose vanno chiamate col loro nome; e dopo questo voto ci saremmo francamente aspettati le dimissioni di Ruffini da consigliere, proprio per ragioni di coerenza. In ogni caso, prendendo per buone le parole del sindaco, ogni qualvolta Fabio Ruffini dovesse in futuro non astenersi, e votare a favore della maggioranza, cioè del sindaco, saremo autorizzati a dargli dell’incoerente.

Qui se c’è qualcuno che può definirsi coerente è la minoranza da noi rappresentata (Ferrari-Bolognesi-Giansoldati) che continua a fare proposte alternative rispetto alle impostazioni di bilancio della Giunta (anche quest’anno, in mia assenza, i colleghi Paolo Bolognesi e Danilo Giansoldati hanno avanzato ben dodici pagine di osservazioni).

Nelle sue dichiarazioni alla stampa la Garofani si è invece dimenticata di ricordare che il comune di Vetto è gravato di ben 65 mutui, per un'esposizione complessiva di oltre cinque milioni di euro, che sta comportando una quota annuale di interessi superiore ai 200.000 euro... Dunque, un indebitamento pesante e preoccupante, accumulatosi negli anni in cui il Comune è stato governato dalla “Rondine”, una gestione dalla quale l’attuale sindaco non può prendere le distanze, visto che ne è stata a lungo componente di giunta.

Non è da oggi che noi vorremmo abbassare questo debito, e non è da oggi che, ragionando per priorità, forniamo precise indicazioni in proposito, che tuttavia rimangono inascoltate".

Giovanni Ferrari (capogruppo della minoranza consiliare di Vetto)