Home Cronaca “Il comune si impoverisce. E gli amministratori si insultano sui giornali”

“Il comune si impoverisce. E gli amministratori si insultano sui giornali”

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Una somma di voti. Nobili evidenzia problemi di quando lui era sindaco. E gli amministratori si insultano sui giornali. Vetto è l’ultimo paese della provincia. Sono gli strali di Vito Castellari, ex sindaco di Vetto negli anni Ottanta, e attualmente coordinatore comunale Fi che torna a parlare del suo paese, dopo un lungo silenzio sulla stampa.

“La giunta comunale di Vetto si è spezzata, perché in tutti questi anni non c'è mai stata un'alleanza politica-programmatica volta a risolvere i problemi dei cittadini, bensì una sommatoria di voti – è il primo affondo di Castellari - atta a soddisfare le ambizioni personali dei vari soggetti”.

Questo da cosa sarebbe dimostrato?
“Oggi non riuscendo più ad assolvere a tale compito è andata in crisi burocratica, perché in quella politica-amministrativa c’è sempre stata, a sostegno di questa mia tesi ci sono le reciproche accuse che si rivolgono uno contro l’altro nei vari momenti i due tronconi della maggioranza. Dico questo non perché le questioni amministrative poste dal dimissionario vicesindaco Athos Nobili non esistano, ma siccome le stesse esistevano anche dieci anni fa quando lui era sindaco e la Garofani vice, dette oggi sembrano un po’ strumentali”.

Quindi?
“Purtroppo la cittadinanza di Vetto tutta – prosegue l’ex sindaco - deve suo malgrado constatare che i vertici della propria amministrazione, anziché impegnarsi a risolvere i problemi del proprio comune, si esercitano ad insultarsi reciprocamente sui giornali; d’altronde se Vetto è diventato l’ultimo comune della Provincia un motivo ci sarà”.

La recente nomina di Fabio Ruffini a coordinatore del Pd, pare portare nuovo sostegno alla maggioranza?
“Il neo segretario del Pd Fabio Ruffini è stato eletto nelle ultime elezioni amministrative in una lista civica appoggiata dal centro destra, se il suo comportamento verso l’attuale maggioranza sarà in coerenza a quello che continuerà ad assumere l’attuale minoranza, allora credo che non gli si potrà contestare alcunché. Se invece questo suo nuovo incarico lo porterà, ad assumere atteggiamenti di sostegno all’attuale maggioranza, contro la quale aveva chiesto i voti in campagna elettorale, credo che coerenza politica e correttezza morale vogliano che si dimetta”.