Visita “politica” (nel senso che si trattava di una delegazione politica), ieri, a Castelnovo ne’ Monti, dell’on. Angelo Alessandri (Lega Nord) in riferimento ai fatti del Cattaneo di cui si discute molto in questi giorni. “La sua venuta nel capoluogo montano è dovuta –tengono a sottolineare i responsabili – esclusivamente a motivi di carattere civile, per conoscere i fatti, suggerire proposte e per esprimere solidarietà al ragazzo oggetto del pestaggio”.
La comitiva, che era composta, oltrechè dal parlamentare, dal presidente del locale Circolo delle Libertà Umberto Gianferrari, da Dante Simonazzi, componente del medesimo, da Marco Coriani, responsabile montano di An, da Fabio Filippi, consigliere regionale del Gruppo delle Libertà, e da Alessandro Davoli, referente montano della Lega Nord, si è recata in visita prima al Cattaneo, dove s’è intrattenuta colla preside, Paola Bacci, e quindi si è diretta in Municipio, dov’è stata ricevuta dal sindaco, Gian Luca Marconi. Era presente pure il comandante della compagnia carabinieri castelnovese cap. Mario Amoroso.
Al centro dei discorsi la necessità che le forze di polizia presidino con maggiore efficacia i dintorni delle scuole. E’ stata rilanciata inoltre l’idea di costruire attorno al Cattaneo idonea rete di recinzione.
Ho visto che nei giorni scorsi una delegazione politica…
Ho visto che nei giorni scorsi una delegazione politica e istituzionale ha incontrato le istituzioni locali sul tema istituto Cattaneo. Se bastasse una foto con il sindaco di Castelnovo ne’ Monti per risolvere il problema del disagio giovanile che attraversa tutta la montagna reggiana, ebbene, tutti ne saremmo contenti e felici. Serve forse, assieme ai giovani, ricercare le vere ragioni del disagio iniziando a parlare del loro futuro, del loro impegno, delle loro aspirazioni, dell’importanza della famiglia, del loro protagonismo, delle regole, dell’equilibrio tra diritti e doveri, che debbono sempre più tenere conto dei secondi.
Gino Paoli in una famosa canzone diceva “eravamo 4 amici al bar”; ricorda che quei quattro amici volevano cambiare il mondo.
(Marino Friggeri, Udc Comunità montana)