Pubblichiamo integralmente un articolo che compare sul numero pasquale del bollettino vicariale del crinale "Oltre la Sparavalle", che sta arrivando in questi giorni alle famiglie, ritenendo di fare cosa utile nel proporlo all'attenzione dei nostri lettori. Ci asteniamo qui dal commentarlo; lasciamo a chi vorrà di pensarci sopra.
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DESTRA SINISTRA ... IN POLITICA
Il 3 e 4 aprile siamo chiamati alle urne per rinnovare gli organismi delle regioni. Ripercorriamo un po’ della nostra storia per cogliere il contenuto delle parole “destra e sinistra” tanto usate dai politici. Partiamo da alcune strofe di una canzone di Giorgio Gaber: con ironia si chiede che cosa è destra e cosa è sinistra.
Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra,
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...
Fare il bagno nella vasca è di destra
far la doccia invece è di sinistra,
un pacchetto di Marlboro è di destra
di contrabbando è di sinistra.
Le scarpette da ginnastica o da tennis
hanno ancora un gusto un po' di destra,
ma portarle tutte sporche e un po' slacciate
è da scemi più che di sinistra.
I blue-jeans che sono un segno di sinistra
con la giacca vanno verso destra,
il concerto dello stadio è di sinistra
mentre i prezzi sono un po' di destra.
La piscina bella azzurra e trasparente
è evidente che sia un po' di destra,
mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
son di merda più che sinistra.
L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia,
è la passione, l'ossessione della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa .
Io direi che il culatello è di destra
la mortadella è di sinistra,
quasi sempre il mal di testa è di destra
la colite invece è di sinistra.
La tangente per natura è di destra
col permesso di chi sta a sinistra,
non si sa se la fortuna sia di destra
ma la sfiga è sempre di sinistra.
Destra-sinistra, Destra-sinistra
Destra-sinistra! Basta!
L’origine
Nell’estate del 1789 a Parigi si riunisce l’Assemblea nazionale costituente. Si dibatte se concedere al Re il diritto di veto sulle deliberazioni dell’Assemblea. I favorevoli si schierano a destra del presidente, i contrari a sinistra. Da allora si tende a considerare di sinistra chi è per il cambiamento, l’innovazione, il progresso, la modernità, e di destra chi è per la conservazione, la tradizione, gli schemi sociali consolidati. Il basilare punto di contrasto iniziale è la legittimazione del potere: il Popolo o il Sovrano?
Nell’Italia unita
Nei primi decenni dell’Italia unita il Parlamento fu diviso in due grossi schieramenti: destra e sinistra. Non bisogna dimenticare che il diritto di voto spettava al 2% della popolazione e quindi le differenze tra i due gruppi erano minime. E’ di questo periodo la classificazione di destra storica e sinistra storica.
Destra storica: era formata da uomini borghesi che si definivano “moderati”, rappresentanti di una società dominata dalla proprietà terriera, dalla banca e con limitata rappresentanza di industriali tessili del nord. Rimase al potere dal 1861 al 1876. Governò in base a due principi:
1. liberismo integrale nel commercio con l’estero: applicò a tutto il territorio nazionale la tariffa doganale del Piemonte inferiore dell’80 % a quella esistente negli stati precedenti con gravi conseguenze per le aree agricole più arretrate e per l’industria incapace di soffrire la concorrenza dell’estero;
2. statalismo rigoroso in politica fiscale (tassa sul macinato) e controllo dei centri vitale della economia (ferrovie, strade, poste, telegrafo…) Ne seguì una grave crisi economica: l’industria restò ferma e l’agricoltura non resse alla concorrenza.
Sinistra storica: entrò nel governo nel 1876 e attuò alcune riforme significative: istruzione elementare obbligatoria e gratuita, abolizione della tassa sul macinato, ampliamento del corpo elettorale. In economia applicò la politica protezionista, attraverso barriere doganali sempre più solide. L’arrivo del grano americano motivò il dazio sul grano. Ne conseguì l’aumento del prezzo del pane e di tutti gli altri prodotti e il progredire della povertà con emigrazione in massa. Nel 1880 Marco Minghetti proclamava: “Destra e sinistra sono tutti liberali e tutti conservatori cioè partigiani del regime costituito”.
La nuova sinistra
Nel frattempo si diffondeva la filosofia politica di Karl Marx, dando nuovo volto alla sinistra e promovendo i partiti di massa: abolizione della proprietà privata, collettivismo dei mezzi di produzione, dittatura del proletariato. Così la destra passa a identificarsi con il capitalismo e la sinistra con il socialismo.
Nel 1922 in Italia venne il fascismo: di destra o di sinistra? La domanda fa discutere molto. Al termine della seconda guerra mondiale in Europa si chiama sinistra tutto ciò che è collegato al marxismo e destra ciò che è collegato al fascismo.
Diversità programmatiche
Le diversità fra destra e sinistra sono numerose.
La destra
· difende i valori della patria e può arrivare al nazionalismo,
· giustifica la guerra come strumento di politica estera,
· si oppone ai cambiamenti sociali,
· è individualista, competitiva: vinca il migliore,
· la società giusta proviene solo dal mercato e dall’iniziativa privata,
· si deve produrre di più, a costi minori, guadagnando di più in una competizione mondiale,
· Stato minimo: poco intervento dello stato nella economia e nella società (poche tasse), privatizzare (salute, educazione, poste, energia…).
La sinistra
· è aperta ai problemi degli altri paesi,
· ripudia la guerra,
· appoggia i nuovi movimenti (femminista, gay, lavoro di gruppo…),
· unisce le persone con problemi e interessi comuni (sindacati, disoccupati, lavoratori…),
· vuole una economia che permetta ai singoli di emergere senza che nessuno soccomba,
· promuove programmi di distribuzione della ricchezza a livello nazionale e internazionale superando le disuguaglianze,
· Stato sociale: vuole un ruolo attivo dello stato per ridurre le disparità fra individui e gruppi (tasse per offrire servizi).
· Ha una debolezza congenita: nel corso della storia si è sempre divisa in tanti gruppi, gli uni contro gli altri armati e forse non è finita.
Destra sinistra e chiesa
Nel dopoguerra la chiesa ha appoggiato da Democrazia Cristiana, un partito di Centro. La destra portava con sé una radice storica anticlericale, la sinistra professava l’ateismo scientifico. La DC conduceva la società in un modello di capitalismo frenato.
Oggi sia destra che sinistra chiedono il voto dei cattolici. La destra usa un linguaggio religioso e moralista. Appoggia i valori morali dell’individuo e della famiglia, finanzia opere sociali della chiesa, alla povertà supplisce con l’elemosina. La sinistra promette di garantire lo stato sociale, di mettere in atto strumenti di difesa delle persone deboli o a rischio, vuole i servizi essenziali nella gestione diretta dello stato (salute, scuola…). La morale riceve più appoggio nella destra, la dottrina sociale della chiesa trova più presenza nella sinistra.
Ma la sinistra esiste ancora?
In ogni epoca c’è sempre stato un rapporto diretto tra economia, denaro e politica. Oggi più che mai. In Emilia Romagna la sinistra è arrivata a possedere la rete dell’economia: l’imprenditore deve allacciarsi il grembiule alla festa dell’Unità per potere accedere agli appalti. Quanto costa l’asilo nido e la scuola materna? A quanto ammontano gli affitti? Quanto costa una casa? Quante coppie giovani possono affrontare l’acquisto di una casa? Quanto guadagnano i parlamentari regionali, nazionali ed europei? Perché tanto accanimento e creatività per le poltrone? Perché si fanno investimenti in “Centri del benessere” destinati alla borghesia e non in case popolari? La sinistra sa che molte categorie e la montagna sono in difficoltà?
anno popolazione elettori votanti
1861 25.017.000 400.000 200.000
1882 28.500.000 2.000.000 1.200.000
1913 35.000.000 8.400.000 5.100.000
1919 37.000.000 10.200.000 5.700.000
1946 45.500.000 29.000.000 27.000.000
Don Fortunato e don Pier Luigi