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Dalla Rai a Radio Vaticana: il mondo scopre Antonio Pigozzi. E la sua ultima monumentale opera sulla Pietra di Bismantova

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GAZZANO DI VILLA MINOZZO (2 gennaio 2007) – Sul crinale dell’Appennino si accendono i riflettori dei media più importanti. Accadrà, infatti, che venerdì 4 gennaio, al pomeriggio, nell'ambito del programma Geo & Geo, in onda dalle 17 alle 19 su Rai 3, sarà trasmesso un servizio su Antonio Pigozzi e uno sul `Cantar la Befana', la tradizionale usanza montanara riportata in vita una decina di anni fa dagli abitanti di Cerrè Sologno.

PRESEPI DI FAMA MONDIALE, ANCHE SU RADIO VATICANA

“Ora tutto il mondo apprezza l’arte di Antonio Pigozzi, presepista di Gazzano di Villa Minozzo. Ma nonostante i tanti progetti, le parole di solidarietà incassate, le diecimila persone salite quassù in poco più di un anno, Gazzano è ancora senza un museo permanente che potrebbe essere unico in Italia. Ora ci aspettiamo un segnale concreto”. Gabriele Arlotti, direttore del Consorzio Conva, cui aderisce l’associazione che sostiene l’artista, commenta così il servizio di Geo & Geo, il celebre format di Rai 3 condotto da Sveva Sagramola in onda venerdì.
“E’ stato un anno di lavoro molto inteso – spiega Antonio Pigozzi – mi hanno chiamato anche ad allestire una personale a San Giovanni in Persiceto a Bologna, mentre ho appena consegnato l’ultimo diorama realizzato a don Evangelista Margini, parroco di Castelnovo”.
Mentre sono già una trentina i presepi di Pigozzi in giro per l’Italia e l’Europa, anche le chiese della montagna stanno scoprendo le opere dell’artista e sempre più numerose sono le parrocchie che vogliono caratterizzare i propri edifici di culto con i suoi diorami “che per bravura e qualità – aggiunge Arlotti – è da porre di fianco ad altri artisti famosi dell’Appennino, come i Ceccati, maestri intagliatori del legno, o Pietro di Talada, pittore”.

Di cosa tratta la sua ultima opera?
“Di una natività ambientata in un caratteristico borgo dell’Appennino ai piedi della Pietra di Bismantova – risponde Pigozzi -. E’ realizzata utilizzando la tecnica catalana del gesso, personalizzata con materiali di ispirazione napoletana e tirolese, con sughero e corteccia di larice utilizzati per la capanna. Ho iniziato a lavorarvi a primavera e l’ho conclusa solo a dicembre. Dopo un anno di esposizione sarà collocata all’interno della Pieve di Castelnovo. A metà prospettiva del diorama, infatti, è raffigurata proprio la chiesa dalla quale, simbolicamente, prende origine un torrente che arriva sino al bambinello, in primo piano. E’ il simbolo di una Chiesa che porta acqua di vita”.
E anche Radio Vaticana si è occupata di Antonio Pigozzi, con informazioni sulla mostra di Gazzano e sull’attività in generale, messe in onda lo scorso 26 dicembre. “Quando m’hanno chiamato pensavo a uno scherzo”, spiega Antonio che, nelle settimane scorse è anche stato nominato montanaro dell’anno 2007 dalla redazione del mensile ‘Tuttomontagna’.
La strada dei presepi, iniziativa voluta dalla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano e dall’assessore alla cultura Clementina Santi, attinge nell’humus dei presepi di Pigozzi: sono molte le persone salite al suo paese grazie anche a questa accresciuta sensibilità.
“Ma il mio sogno – conclude l’artista – sarebbe quello di poter avere a Gazzano, che è già paese del presepio, un museo sulla tradizione presepiale nel vecchio fienile e a servizio di tutti, in cui poter svolgere anche laboratori sul tema. Purtroppo è una spesa che nè io nè la pro loco possiamo sostenere”.
Intanto le opere dell’artista sono state esposte in numerose mostre presepiali in Italia (Verona, Bergamo, Lecce, Giarre di Catania, Giffoni Vallepiana di Salerno, Modena, Milano) e all’estero (Polonia, Austria, Germania, Spagna).

LA BEFANA PIU’ BELLA

Claudia Lazzari Monti, assessore comunale di Villa Minozzo, sottolinea con piacere l’interessa dei media anche la befana e il territorio villaminozzese, “dopo le riprese televisive dell'ultimo dell'anno a Bedogno, dove si è svolta la camminata sui carboni ardenti”.
Spiega poi l'assessore: “L'immagine che si presenta ogni anno agli occhi dei turisti di passaggio nella notte a cavallo tra il 5 e il 6 gennaio per le vie del caratteristico borgo rievoca sapori di tempi lontani e tradizioni del mondo contadino. Lungo le vie del paese, infatti, risuonano allegre le strofe appositamente create da ispiratissimi artisti locali, che si divertono a comporre testi che hanno come filo conduttore il territorio, la tradizione e, naturalmente, la Befana”.
La manifestazione, che si perde nella notte dei tempi “e che è ben viva nei ricordi di molti degli abitanti - prosegue Claudia Lazzari Monti - è stata riscoperta nel 1998, quando un gruppo di amici, coinvolgendo la Pro loco, ha deciso di riportare in vita il `Cantar la Befana'. Da allora tutti gli anni un gruppo sempre più numeroso di residenti e di villeggianti, vestiti `all'antica' e accompagnati da una fisarmonica e una chitarra, percorre le strade del borgo accompagnando la `simpatica vecchietta', impersonata di solito da un uomo, e l'inseparabile asinello”.
Anche quest'anno, nella notte fra sabato e domenica, la manifestazione si snoderà lungo le borgate del paese, “dove le famiglie - conclude l'assessore Claudia Lazzari Monti - allestiranno banchetti in cui non mancheranno tortelli di castagne, cappelletti, gnocco fritto con salumi e formaggi, la tipica `sulada', una sorta di crèpe fritta fatta di acqua e farina, e vin brulè”.